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La vigoressia è un disturbo psicologico di cui soffrono le persone ossessionate dal fitness e dal loro aspetto fisico.
La vigoressia, o bigoressia (dall’aggettivo inglese big) è un sottotipo di dismorfofobia caratterizzato dalla continua e ossessiva preoccupazione per l’allenamento, volto all’ottenimento di un fisico magro e atletico, per il tono muscolare e la paura per la perdita di atleticità a seguito di inattività fisica.
Secondo gli esperti in disturbi del comportamento alimentare le cause della vigoressia sarebbero da ricollegare ad una combinazione di fattori di natura diversa.
Tra questi ci sarebbero fattori biologici, psicologici e sociali.
Analizzando i fattori di natura psicologica pare che l’autostima giochi un ruolo assai importante. Individui dalla bassa autostima hanno infatti una maggiore tendenza a sviluppare una preoccupazione ossessiva per il proprio corpo e tutte quelle manie che la caratterizzano. Probabilmente più importanti sono i fattori sociali e la continua esposizione mediatica al mito del “magro è bello”, tipico della cultura occidentale moderna.
Leggendo riviste o vedendo programmi televisivi la probabilità di imbatterci in personaggi dal fisico asciutto, tonico, muscoloso e privo di inestetismi è assai elevata.
Risulta molto difficile parlare di vigoressia, così come è saperla riconoscere e distinguerla da una sana passione per lo sport e una auspicabile cura per il proprio corpo. I soggetti maggiormente a rischio sono i maschi appartenenti alla fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, seguiti da quelli tra i 18 e i 24 anni.
Non manca una sempre più grande fetta di persone adulte, over 40.
Oltre alla classificazione anagrafica è difficile individuare altri tratti che caratterizzano un soggetto potenzialmente a rischio poiché la vigoressia colpisce in modo abbastanza eterogeneo. Spesso ad essere colpiti sono soprattutto soggetti con un basso grado di cultura, cosa che non permette loro di acquisire una reale consapevolezza dei rischi cui possono andare incontro. A conferma di quanto detto occorre considerare che, in genere, chi è affetto da vigoressia gode di una bassa autostima e la realizzazione sul piano fisico rappresenta la sola gratificazione possibile.
La vigoressia può essere in tal senso considerata come il frutto di un iniziale meccanismo di compensazione, dove la scarsa autostima è compensata dall’esibizione del proprio corpo.
I sintomi della vigoressia consistono in comportamenti anomali del tutto caratteristici:
La spirale in cui si rischia di venire risucchiati espone a tutta una serie di rischi per la propria salute fisica e rischia di portare ad un progressivo isolamento dal contesto sociale in cui si vive. Le altre persone vengono viste come inadeguate e incapaci di capire che l’unica via corretta è quella di un comportamento molto rigido finalizzato all’aumento dei volumi muscolari. Le uniche persone ritenute degne di stima sono coloro che condividono lo stesso stile di vita.
La vigoressia, come l’anoressia disfunzionale o nervosa, appartiene alla grande famiglia dei disturbi alimentari. Viene anche definita come anoressia inversa poiché i suoi sintomi sono opposti a quelli dell’anoressia nervosa. La persona affetta da anoressia si vede sempre grassa anche quando in realtà non lo è. Allo stesso modo la persona vigoressica si vede sempre magra e poco muscolosa anche quando in realtà possiede un fisico atletico e muscoli molto sviluppati.
La dispercezione corporea che caratterizza la vigoressia è quindi opposta a quella dell’anoressia nervosa. Ciò porta il soggetto a sentirsi sempre troppo esile, gracile e magro, temendo di apparire “piccolo”, debole e inadeguato.
Diagnosticare la vigoressia è cosa alquanto complessa. I soggetti che ne sono affetti tendono a nascondere le proprie problematiche o, ancor più di frequente, non si rendono conto di avere una visione distorta del proprio corpo.
Questi sono i motivi principali per cui la vigoressia è sotto diagnosticata. La vigoressia può essere curata grazie alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, combinata a una terapia farmacologica a base di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. La psicoterapia cognitivo-comportamentale insegna al paziente come identificare, dominare e prevenire i comportamenti problematici che caratterizzano la preoccupazione ossessiva per una presunta magrezza o scarsa tonicità muscolare. Inoltre, è di enorme aiuto nel fornire un metodo di individuazione dei fattori che scatenano i comportamenti patologici.
La strada che porta alla guarigione è molto complicata e lunga poiché spesso è assai difficile rendere consapevole il paziente della propria patologia.