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La vitamina K è una vitamina liposolubile che svolge importanti funzioni nel nostro organismo, ma che può causare anche seri effetti collaterali.
Scopriamola insieme.
La vitamina K ha un ruolo fondamentale per la sintesi a livello epatico della protrombina e dei fattori VII, IX e X, tutte proteine che, una volta attivate, danno vita al processo di coagulazione.
Essendo una vitamina liposolubile, la vitamina K non è presente in grandi quantità nell’organismo e va assunta mediante l’alimentazione. L’assorbimento della sostanza è coadiuvato dalla contemporanea presenza di grassi nella dieta.
La vitamina K, oltre a favorire la coagulazione del sangue, svolge anche altre importanti funzioni utili alla nostra salute.
La sostanza, infatti, previene le malattie del cuore, dato che inibisce la calcificazione delle arterie e favorisce il ricambio delle cellule muscolari dei vasi. La vitamina K, inoltre, riduce il rischio di calcificazione dell’aorta nonché il rischio di infarto.
Ancora, la vitamina K contribuisce alla salute delle ossa dato che favorisce il metabolismo del calcio, modulando i processi di calcificazione ossea.
Al tempo stesso, la sostanza consente il riassorbimento del calcio a livello renale e impedisce la disgregazione delle ossa.
Infine, la vitamina K rallenta l’insulino-resistenza, aiutando così nella prevenzione del diabete.
La vitamina K, come già accennato, non viene naturalmente prodotta dall’organismo, ma deve essere assunta attraverso l’alimentazione. I cibi che contengono più vitamina K sono gli ortaggi a foglia verde come spinaci, bieta, lattuga, prezzemolo, broccoli, cereali, carne, formaggi, oli vegetali come l’olio di girasole, prodotti fermentati a base di soia.
Per favorire il completo assorbimento della vitamina K, è necessario assumere anche alimenti grassi come semi, frutta oleosa, olio d’oliva e pesci grassi, ricchi di Omega-3 e Omega-6.
Gli esperti hanno registrato alcuni casi di tossicità della vitamina K soprattutto nei neonati prematuri, che possono produrre effetti collaterali come anemia, tossicità epatica, ittero ed emorragie cerebrali.