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Affanno, fiatone, fiato corto, e altri sintomi improvvisi o cronici rappresentano alcune delle tipologie principali di difficoltà respiratorie. In molti casi esse rappresentano il campanello d’allarme per diverse malattie, anche gravi. Riconoscerle e non trascurarle può in molti casi salvare la vita.
Affanno
Detto dispnea nel linguaggio medico, è una carenza d’aria dell’apparato respiratorio, che quindi non riesce a ossigenare l’organismo e rallenta la capacità di movimento. Ci sono due tipologie di affanno respiratorio. Il primo è conseguente a uno sforzo eccessivo, durante le azioni quotidiane o l’attività sportiva ed è legato principalmente all’inattività dei muscoli, quindi non è preoccupante.
Il secondo tipo, più grave, non è la conseguenza di uno sforzo fisico: può indicare il malfunzionamento di due organi vitali, i polmoni o il cuore.
Se legato ai polmoni, sono quattro le cause principali di questo disturbo:
- Asma, che riduce le vie respiratorie rendendo più difficoltosa l’aspirazione dell’aria da parte dei polmoni e viene curata solitamente con un inalatore d’aria.
- Polmonite, una malattia che provoca infezione ai polmoni e può essere virale o climatica. I sintomi sono riconoscibili dalla mancanza di respiro ma anche dalla tosse continua e forte.
- Broncopneumopatia istruttiva, una malattia che restringe le vie respiratorie rendendo difficoltoso l’arrivo dell’aria ai polmoni.
- Embolia polmonare, in questo caso siamo di fronte a una rara situazione di blocco dei vasi sanguigni nei polmoni.
Quando invece è legato al cuore, le cause possono essere:
- Infarto, che potrebbe presentarsi anche senza i tipici dolori al torace o alla spalla sinistra. In questo caso è la mancanza improvvisa di respiro può segnalare un imminente attacco cardiaco.
- Insufficienza cardiaca, ossia una difficoltà del cuore a pompare sangue a sufficienza nel sistema circolatorio, che a sua volta accumula più acqua che ossigeno, compromettendo la respirazione.
- Fibrillazione atriale o tachicardia, relativa ai disturbi del battito cardiaco.
Affanno e tachicardia
La tachicardia è una forma di aritmia cardiaca, ossia un’alterazione del ritmo del battito cardiaco e un conseguente aumento della frequenza del numero di pulsazioni.
In questi casi, il numero di pulsazioni al minuto può superare i 100, fino a raggiungere aumenti molti considerevoli, del valore di 400 al minuto. A frequenze così elevate, è chiaro che il cuore non è in grado di pompare efficacemente il sangue ossigenato all’interno del sistema cardio-circolatorio.
Come per l’affanno, anche per la tachicardia esistono diversi tipi:
- Tachicardia temporanea, quando il disturbo si presenta per un lasso di tempo determinato.
- Tachicardia continua, che può essere accompagnata da un disturbo molto prolungato nel tempo.
- Tachicardia in gravidanza, che si manifesta negli ultimi mesi di gestazione.
- Tachicardia parossistica, che insorge e cessa all’improvviso, con una frequenza di 140-220 battiti al minuto. Questa tipologia è accompagnata da dolore, costrizione toracica e persino vertigini.
- Tachicardia sinusale, che si ha quando la frequenza ventricolare supera i 100 battiti al minuto.
- Tachicardia ventricolare, che nasce da problema al miocardio.
- Tachicardia ricorrente, che inizia e termina bruscamente, ma può ripetersi più volte nel tempo, determinando una forte irregolarità dei battiti del cuore.
Quando preoccuparsi
Come tutto quello che riguarda la salute, anche la dispnea non va sottovalutata. In alcuni casi è dovuta allo stress quotidiano. E’ il caso allora di modificare le abitudini giornaliere in modo tale da affrontare le giornate con serenità. Quando la dispnea è continua e costante nel tempo, è bisogna rivolgersi ad un medico, soprattutto se riguarda le fasce deboli della popolazione, come bambini e anziani, o chi ha problemi di natura cardiaca.
I rimedi per la dispnea sono diversi e possono variare a seconda che il tipo di affanno sia persistente o transitorio. In caso di stress o ansia, ad esempio, può essere sufficiente bere un bicchiere di acqua, rilassarsi e stare a riposo per alcuni minuti.
Se l’affanno però ha un origine fisiologica o metabolica, come ad esempio un peso eccessivo, è necessario modificare il proprio stile di vita, seguendo un’alimentazione sana e praticando un’attività fisica regolare. Nei casi in cui l’affanno è collegato all’asma o altre patologie allergiche, sarà necessario seguire la terapia prescritta dal proprio medico.
Come detto precedentemente è sempre il caso consultare il proprio medico in caso di respiro affannoso con conseguente ansia o tachicardia.
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