Affanno e tachicardia: le cause principali

Affanno e tachicardia: termini che indicano una situazione di scompenso, ma quali sono le cause?

L’affanno è la mancanza di aria. In genere questo scompenso si avverte dopo uno sforzo, ma se invece è avvertito a riposo e in maniera cronica, allora nasconde problematiche serie all’apparato respiratorio o all’apparato cardiaco.

Affanno: cosa significa?

Chiamato anche “fiatone” in modo gergale e “dispnea” in linguaggio medico, l’affanno è un disturbo molto comune al giorno d’oggi, più che un tempo. Complici i ritmi sfrenati, lo stress, i mille impegni che ci costringono a correre di qua e di là per tutto il giorno.

L’affanno è la mancanza di respiro o la fatica che alle volte proviamo nel respirare: la difficoltà ad ossigenare il nostro organismo porta di conseguenza ad un rallentamento nei nostri movimenti. L’affanno può avvenire in qualsiasi momento, se questo accade dopo una corsa o uno sforzo notevole, sicuramente non c’è nulla di cui preoccuparsi. In pochi istanti l’organismo dovrebbe recuperare la capacità di respirare in maniera regolare.

Se però il disturbo arriva in assenza di sforzo, allora ciò può essere il campanello di allarme di qualcosa di serio che è il caso di indagare rivolgendosi ad un medico specialista.

Affanno: le cause

Quando la dispnea non è effetto di una corsa o uno sforzo improvviso, le possibili cause legate all’apparato respiratorio sono:

  • l’asma, malattia che riduce le vie respiratorie
  • la polmonite, infezione ai polmoni che causa mancanza di respiro
  • embolia polmonare, blocco dei vasi sanguigni nei polmoni
  • broncopneumopatia ostruttiva, malattia anch’essa che restringe le vie respiratorie.

L’affanno può derivare anche da problemi cardiaci:

  • infarto, di cui la dispnea è uno dei campanelli d’allarme
  • insufficienza cardiaca: difficoltà del cuore a pompare a sufficienza
  • tachicardia: disturbo del battito del cuore.

Scompenso cardiaco

Parlando di scompenso cardiaco ci si riferisce all’incapacità del cuore di pompare il giusto apporto di sangue agli organi. Spesso, soprattutto all’inizio, la malattia non dà segni particolari ed è perciò difficilmente diagnosticabile. Il cuore è una pompa che ha il fondamentale compito di smistare il sangue verso tutti gli organi, anche i più lontani.


Lo scompenso cardiaco può colpire a tutte le età e per cause molto diverse fra loro. Potrebbe essere l’effetto di una lesione muscolare dopo un infarto, o dipendere da un’ipertensione arteriosa. Quali sono i sintomi di tale patologia?

Come già detto, in una fase precoce difficilmente i sintomi sono evidenti, in genere riguardano l’affanno dovuto a sforzo. Ma la malattia ha un andamento progressivo e i sintomi diventano perciò con il tempo sempre più chiari. Gli affanni possono allora colpire in qualsiasi momento e si può avvertire affaticamento nel compiere semplici movimenti: il soggetto a quel punto viene indotto a sottoporsi a determinati accertamenti cardiologici.

Oltre alla dispnea, altri sintomi che accompagnano questa malattia e che sono correlati alla mancanza di ossigeno agli organi, sono l’edema agli arti inferiori, tosse, confusione, astenia e perdita di appetito.

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