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La vitamina K, conosciuta anche come naftochinone, fa parte delle vitamine liposolubili e per questo viene assorbita insieme ai grassi alimentari e accumulata nel fegato. Impariamo a conoscere bene questa preziosa sostanza e vediamo nello specifico quali sono gli alimenti che ne contegono grandi quantità.
A cosa serve la vitamina K
La vitamina K si classifica in genere in vitamina K1 e vitamina K2.
La prima si trova negli alimenti ed è necessaria per far funzionare correttamente il sistema di coagulazione del sangue, inoltre è essenziale anche per l’assorbimento del calcio nelle ossa.
La seconda invece viene introdotta nell’intestino dai batteri e arriva poi ai vasi sanguigni. Questa si può integrare anche consumando alimenti fermentati.
Alimenti ricchi di vitamina K
Gli alimenti ricchi di vitamina K sono principalmente cibi di origine vegetale quali:
- pomodori
- spinaci
- cavoli
- cime di rapa
- broccoli
- cavolfiore
- cavoletti di bruxelles
- verza
- carciofi
- lattuga
- piselli
- ceci
La vitamina K si trova in buone quantità anche in tutta la frutta e persino nei cereali. Anche il tè verde è un prodotto che offre importanti quantità di questa sostanza e che quindi andrebbe consumato di frequente.
Questa vitamina si trova in grandi quantità anche in alimenti di origine animale come ad esempio nel fegato, ma anche nelle uova e nella carne.
Fabbisogno giornaliero di vitamina K
Il fabbisogno giornaliero di vitamina K per un individuo sano è pari a circa 70 microgrammi al giorno. Un tale quantitativo è assumibile senza problemi attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata.
Nello specifico, fino ai 14 anni il fabbisogno è di 45 microgrammi. In età adulta, invece, dai 25 anni in poi, gli uomini devono consumare 80 microgrammi al giorno mentre le donne hanno bisogno di 65 microgrammi.
Nel caso di carenze importanti è possibile chiedere consiglio al proprio medico ed affidarsi ad integratori specifici.