Le nocciole sono molto apprezzate da grandi e piccini. Tuttavia, l’allergia a questi frutti a guscio è molto diffusa ed insidiosa. Può sviluppare una reazione sistemica e severa, nonché provocare uno shock anafilattico, soprattutto nei bambini. Le tracce di nocciola, infatti, sono contenute in tantissime preparazioni pasticcere artigianali ma anche industriali, tra cui le merendine preconfezionate, le creme spalmabili, le praline al cioccolato, le barrette ed i gelati.
Allergia alle nocciole
Frutto del nocciolo, un albero di antiche origini europee ed asiatiche, la nocciola viene ampiamente prodotta in Italia (famosa la varietà piemontese), Spagna, Turchia, Stati Uniti, Georgia e Azerbaigian. Fonte di fibre, proteine, acidi grassi essenziali, vitamine, sali minerali ed antiossidanti contribuisce a controllare il peso corporeo, a ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, ad innalzare i livelli del colesterolo buono, a diminuire i valori della pressione arteriosa, a controllare la glicemia, a rinforzare i muscoli e le ossa, a migliorare la motilità intestinale ed è anche un buon antitumorale. Tuttavia, la nocciola contiene degli allergeni potenzialmente pericolosi, identificati con le sigle:
– Cor a 1. La proteina perde il suo effetto con il calore, per cui il frutto può essere tranquillamente consumato tostato. Il frutto crudo, invece, può comportare reazioni localizzate ma non gravi, come prurito ed orticaria.
– Cor a 8. La proteina, molto più insidiosa, è resistente al calore e si trasmette anche agli altri alimenti. Si possono verificare attacchi di asma o laringospasmo, diarrea e vomito.
– Cor a 9 e Cor a 14. Sono proteine molto pericolose perché non si degradano nè con il calore nè con la digestione. Nei bambini questi allergeni possono causare reazioni e sintomi molto gravi.
Possono verificarsi anche fenomeni di cross-reattività. Alcune piante, specialmente quelle appartenenti alla famiglia delle Betullacee, presentano un’omologia di proteine simili al nocciolo. Per cui, chi è allergico al polline della betulla può riscontrare gli stessi sintomi provocati dalle proteine contenute nel frutto a guscio. Attenzione quindi anche alle arachidi e alle noci. Solo le diagnosi ufficiali potranno stabilire a cosa si è allergici e fare chiarezza sui vari disturbi.
Sintomi e test da effettuare
Le reazioni del sistema immunitario non tardano a manifestarsi. Di solito, si verificano subito dopo l’assunzione dell’alimento e, in base al soggetto possono interessare la pelle (edemi della bocca, formazione di eritemi, prurito) oppure scatenare malesseri più gravi come difficoltà respiratorie, tachicardia fino al collasso cardiocircolatorio. In questi casi, in base alla gravità dei sintomi, ci si deve recare immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale più vicino oppure rivolgersi al proprio medico di famiglia.
Per evitare il ripetersi dell’episodio è importante sottoporsi al Prick Test che evidenzia gli allergeni della nocciola a cui si è sensibili. Inoltre, il test va combinato con le analisi ematiche per la ricerca delle IgE. Entrambi i controlli vanno effettuati presso le cliniche autorizzate o i Presidi Ospedalieri locali, evitando possibilmente i test fai-da-te, poco attendibili. Con un quadro ben chiaro della situazione sarà più semplice prevenire altri rischi.
Come ci si deve comportare
Un soggetto allergico alla nocciola deve evitare di consumare il frutto a guscio in tutte le sue forme (tostato, crudo oppure cotto). In base all’allergene deve prestare attenzione anche alle arachidi e alle altre varietà di noci. Chi ha un’allergia importante alle nocciole deve evitarne l’assunzione anche in minime quantità. Alcune tracce sono presenti in tantissimi prodotti preconfezionati dell’industria alimentare, basti pensare alle creme spalmabili, ai biscotti, alle merendine, ai wafer, alle barrette energetiche e alle praline al cioccolato. Per cui, è importante controllare sempre le etichette prima di acquistare un prodotto, limitandosi solo a prendere cibi sani, sicuri al 100%. Questa deve diventare un’abitudine quotidiana.