L’ansia non è sempre negativa: cos’è l’ansia positiva e a cosa serve? Siamo abituati a accomunare l’ansia a una sensazione negativa e sgradevole, ma l’ansia in realtà non è che uno stato emotivo, la connotazione dipende da noi. Generalmente viene associata a uno stato di allerta e a una paura generalizzata o specifica. Tra i sintomi dell’ansia rientrano il nervosismo, l’apprensione, l’insonnia, il pianto e le palpitazioni. L’ansia rimane nella maggior parte dei casi, una sensazione transitoria. In realtà si tratta di una risposta naturale del nostro organismo a un evento esterno. L’ansia può sfociare in patologia: in questo caso sono frequenti crisi di panico.
Cos’è l’ansia non è affatto facile stabilirlo. Infatti questa sensazione emotiva è dovuta dal presentarsi contemporaneo di diversi fattori esterni che causano conseguenze fisiche sul paziente. L’ansia è semplicemente uno stato di difesa in occasione di situazioni pericolose o stressanti. Gli effetti evidenti sul corpo sono: un sistema nervoso stressato, flusso sanguigno aumentato e predisposizione corporea a una sollecitazione intensa. Come si può facilmente capire, l’ansia è uno dei tratti fondamentali alla nostra sopravvivenza. Infatti il nostro organismo è predisposto entrare in questo stato ogni qualvolta che la situazione lo renda necessario: un tempo era il pericolo di diventare preda di qualche animale feroce, oggi si manifesta prima di un colloquio di lavoro importante.
L’ansia è positiva, ma a cosa serve?
È evidente che l’ansia non è nulla di per forza negativo. La connotazione che diamo all’ansia dipende molto dalla nostra personalità e dalla nostra capacità di reagire alle difficoltà. Infatti questa emozione nasce da un evento scatenante che genera una sensazione di pericolo. Dalla risposta del nostro cervello e del nostro organismo dipende la connotazione dell’ansia: se iniziamo a formulare pensieri non utili all’azione entriamo in uno stato di panico che a sua volta genera un aumento della sensazione di ansia fino a provocare una vera e propria sofferenza psicologica o fisica. Nel caso dell’ansia positiva, invece di formulare idee non utili all’azione il nostro corpo reagisce con un aumento dell’afflusso di sangue che genera le capacità necessarie a reagire allo stress o al pericolo.
Livelli di ansia
La connotazione della ansia non dipende esclusivamente dalla nostra personalità e dal nostro carattere, c’è infatti un livello dell’ansia in cui è più facile tramutarla in esperienza positiva. Questo livello si pone a metà tra lo stress estremo e l’indifferenza totale. In questa misura media, il nostro corpo e la nostra mente danno il meglio per risolvere la situazione adeguatamente. Quando il livello di ansia sale eccessivamente andiamo incontro a reazioni negative. Oltre a uno stato di sofferenza o di angoscia che rovina la nostra qualità della vita, possiamo arrivare addirittura alla paralisi totale dovuta al panico.
Ci sono anche altri due fattori che influiscono sulla nostra interpretazione dello stato d’ansia. Intanto, la nostra visione della realtà: se siamo persone tendenzialmente solari e abituate a gestire situazioni stressanti saremo più inclini a interpretare l’ansia come un fattore positivo. L’altro elemento è il livello di autostima: è ovvio che chi ha una percezione migliore di se sarà in grado di affrontare situazioni più stressanti con minor impiego di risorse. Al contrario, chi già in uno stato normale percepisce se stesso come inappropriato, in situazioni stressanti avrà risposte probabilmente più negative. Questi due fattori determinano anche il comportamento patologico dell’ansia: più ci sentiamo a disagio nella vita normale, più è probabile l’innesco di un circolo vizioso che ci porterà notevoli disturbi psicologici capaci di influenzare la nostra vita. Fino ad arrivare a veri e propri disturbi come depressione, attacchi di panico o fobie paralizzanti.