Antidepressivi: 10 usi non convenzionali che soprenderanno

Degli antidepressivi se ne fanno spesso e volentieri, usi non convenzionali, inadeguati ed esagerati. Diamone assieme un'occhiata.

Gli antidepressivi sono tradizionalmente utilizzati per combattere quella sensazione di tristezza cronica che pervade molte persone. Scopriamo insieme gli usi meno convenzionali: rimarrete sopresi.

Usi impropri

Le terapie dalla prescrizione non convenzionale sono quei medicinali che vengono riadattati per trattare una condizione medica diversa da quella approvata dall’Amministrazione Americana dei cibi e delle droghe (FDA). Non convenzionale potrebbe anche voler dire che una droga viene usata in un modo atipico o inusuale come, per esempio,oralmente piuttosto che per endovena.

Anche usi prescritti per un tempo più lungo della durata raccomandata o con un più basso o alto dosaggio, per esempio, sono da considerarsi impropri.

Da un lato non è legale che le case farmaceutiche promuovano o mettano sul mercato droghe per un uso non approvato dalla FDA . Dall’altro invece è legale che i rappresentanti farmaceutici informino gli operatori sanitari sugli studi mostranti i risultati promessi con le applicazioni improprie.

E’ anche legale che il medico usi prescrivere terapie regolamentate dalla FDA per trattare condizioni per le quali non erano state originariamente approvate, ed è una cosa positiva che sia così: secondo uno studio del 2008, l’80 % degli oncologi ha agito in questa maniera.

Antidepressivi su prescrizione

Circa il 10% degli americani assume antidepressivi su prescrizione ( e nelle donne americane tra i 40 e i 50 anni, la cifra sale al 23%).

Diamo un’occhiata a ciò che, con questi, noi speriamo di curare, oltre alla depressione.

Antidepressivi per curare e prevenire l’urticaria

Orticaria e prurito potrebbero rispondere a antidepressivi triciclici se altri usi non aiutano.

E’ risaputo che alcuni cibi, medicinali, prodotti chimici, piante – e persino i raggi solari – possono scatenare l’orticaria (Hives). In circa la metà delle volte, comunque, i ponfi pruriginosi appaiono dovunque e possono durare da poche ore a pochi giorni, senza una logica spiegazione.

I pruriti che durano per più di sei settimane vengono considerati cronici e sono chiamati orticaria cronica idiopatica. Solitamente questi pruriti sono connessi ad una reazione autoimmune che causa mastociti. Questi sono cellule coinvolte nella nostra reazione allergica- che producono eccessivamente istamina.

Antistaminici

Molti antistaminici, come ad esempio idroxizina (Atarax) o difenidramina (Benadryl) sono i recettori antagonisti dell’istamina H1. Ciò significa che questi mirano ad uno solo dei quattro tipi di recettori istaminici presenti nel corpo, chiamato H1, bloccando la loro produzione di istamina.

Nel nostro corpo i recettori H1 sono presenti nei muscoli lisci e nelle cellule che compongono la mucosa del nostro sangue e dei nostri vasi linfatici. Una più piccola percentuale di antistaminici sono antagonisti dei recettori di istamina H2, il che significa che ne bloccano la produzione di istamina.

Mentre un’acuta diffusione di prurito viene effettivamente trattata con antistaminici, il più comune trattamento di secondo grado per orticarie croniche è oggi più conosciuto per la cura della depressione e dell’insonnia: l’antidepressivo triciclico doxepina (Sinequan).

La doxepina, a quanto pare, è un antistaminico molto potente che agisce simultaneamente su entrambi i recettori H1 e H2 e previene orticarie e pruriti.

Diabete

I medici possono prescrivere antidepressivi triciclici ai pazienti con neuropatia. Circa il 9% della popolazione statunitense – 29 milioni di americani – convive col diabete, e di questi, 8 milioni sono ignari della loro condizione (fonte ADA).

Il diabete – non trattato e gestito male, in particolare – aumenta il rischio che una persona può avere, di sviluppare una malattia al cuore, di avere un infarto, e può causare danni agli occhi ed ai reni.

La neuropatia diabetica periferica è il risultato di danni causati da un’elevata presenza di zuccheri nel sangue. Solitamente inizia col manifestarsi di sensazioni come formicolio, bruciore e punture ai polpastrelli, alle dita dei piedi o alle estremità e progredisce in dolore cronico, perdita di sensibilità e, in casi gravi, amputazione.

Chi soffre di diabete è consapevole dei rischi che corre ogni giorno. In particolare ha ben presente i testi quotidiani che deve fare per misurare il glucosio nel proprio sangue. Ecco dove puoi acquistare il kit per la misurazione su Amazon: la confezione contiene 10 stik.

E’ stato provato come anche gli usi di antidepressivi triciclici (TCA) siano efficaci nel trattamento del dolore neuropatico. Sebbene vengano considerati come un trattamento non convenzionale, sono prescritti come un approccio in prima linea nel trattamento.

Incontinenza

Ridere potrebbe essere, al giorno d’oggi, fonte di ansia per persone che soffrono di incontinenza da stress.

Più della metà della popolazione americana che va dai 65 anni in su soffre di incontinenza urinaria o fecale – circa il 25% con gravi perdite dalla vescica mentre circa l’8% con perdite intestinali medio-gravi.

A dispetto dei numeri, l’incontinenza non è, o almeno non dovrebbe essere, un sintomo di invecchiamento. Una percentuale tra il 54 ed il 64% delle donne incontinenti ha una diminuzione delle perdite urinarie, quando viene prescritto loro un diverso tipo di antidepressivi: la duloxetina (Cymbalta) un inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI).

Incontinenza da stress

L’incontinenza da stress che è solitamente una leggera perdita che avviene in concomitanza ad una attività che aumenta la pressione sull’addome, come per esempio tossire o ridere. Si sviluppa spesso dopo che la muscolatura del pavimento pelvico si è fortemente tesa o indebolita, ed è molto comune dopo il parto.

Incontinenza da urgenza

E poi vi è l’incontinenza da urgenza, detta anche vescica iperattiva, ed ha una lista di cause e sintomi molto differente da quella da stress.

Pazienti affetti da incontinenza da urgenza vivono forti ed immediati stimoli a urinare. Queste persone a volte vivono involontariamente lo svuotamento completo della loro vescica iperattiva, che in un soggetto adulto ammonta probabilmente a due tazze di pipì, poco meno di mezzo litro.

Medicinali per incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria è trattata con tre tipi di medicinali: anticolinergici, antispasmodici e antidepressivi triciclici (TCA).

L’imipramina (Tofranil) un aiuto dei TCA, serve ad aumentare il livello di serotonina ed altre sostanze chimiche del cervello, che riducono i sintomi dell’incontinenza da urgenza rilassando e contraendo i muscoli della vescica.

La duloxetina riduce i sintomi dell’incontinenza da stress contraendo lo sfintere uretrale durante quello che viene chiamato “fase di riempimento” del circolo urinario.

Obesità

La psicoterapia nella forma di terapia cognitivo-comportamentale (CBT), terapia interpersonale, terapia familiare, consulenza alimentare e gruppi di supporto è la terapia primaria per i disordini alimentari. I pazienti soffrono di obesità, presto si rendono conto che con questa terapia vengono prescritti principalmente antidepressivi

Antidepressivi serotoninergici, come ad esempio la SSRI fluoxetina (Prozac), che regolano l’equilibrio nel corpo di neurotrasmettitori come la serotonina, sono efficaci nel ridurre il ciclo ingozzata-vomito della bulimia. Infatti è un disturbo che viene visto come parzialmente associato ad uno squilibrio di serotonina.

I bulimici consumano enormi quantità di calorie durante il giorno, dalle 5000 alle 15000 durante un’abbuffata, probabilmente beneficiando anche degli usi di farmaci antidepressivi. Gli SSRI come la fluoxetina (prozac), gli antidepressivi triciclici (TCA) come la imipiramina (Tofranil) e antidepressivi atipici come il trazodone (Desyrel) sono tutti considerati efficaci nel regolare i segnali corporei della fame nel disordine alimentare del mangione (BED).

Ritardare l’eiaculazione precoce

L’ eiaculazione precoce (EP) è un problema delle prestazioni sessuali, che riguarda dal 30 al 70% degli uomini sui 40 anni e più giovani. Insomma si tratta della disfunzione sessuale più diffusa in quella fascia d’età. (fonte: Deem).

I sintomi dell’eiaculazione precoce includono l’eiaculazione nell’arco dei primi 60 secondi dopo la penetrazione e l’eiaculazione prima di quanto il partner o la partner vorrebbe o si aspetta. SEequesti sintomi si protraggono per sei o più mesi, vengono diagnosticati come EP.

Sebbene sia un sintomo fisico, la eiaculazione precoce oggi viene considerata piuttosto come un problema psicologico, piuttosto che fisico. I malati cronici potrebbero forse soffrire anche di ansia o depressione.

Terapia per eiaculazione precoce

Le comuni terapie per trattarla includono usi di agenti desensibilizzanti topici, ma situazioni a lungo termine possono essere trattate anche con una prescrizione di antidepressivi – nello specifico di inibitori selettivi che ricaptano la serotonina. (SSRI).

Gli SSRI giungono con la loro serie di effetti collaterali, due dei quali sono utili in questi esempi: disfunzione erettile e incapacità di eiaculare. E’ stato scopeerto che l’uso improprio di sertalina (Zoloft) per esempio, migliora i tempi di eiaculazione nei sofferenti di eiaculazione precoce: da 7,6 minuti a 16,4 minuti, questo dipende dal dosaggio.

Trattare la fibiomialgia

Un paziente presenta dolore cronico, stanchezza, cambiamenti in memoria ed umore: qual’è la diagnosi? Questi sono i sintomi della fibromialgia, una sindrome dal dolore muscolo-scheletrico, che colpisce una cifra stimata intorno ai 5 milioni di adulti negli USA. La maggior parte dei pazienti è donna.

E’ difficile diagnosticare una fibromialgia, dato che le sue caratteristiche ed i suoi sintomi sono comuni a tanti altri vari disordini e malattie.

Le cause

Le sue cause sono sconosciute; alcune teorie suggeriscono scompensi ormonali, mentre altre puntano all’associare la sindrome all’infezione virale. Alcuni studi suggeriscono un nesso tra i disturbi del sonno e la fibromialgia, mentre altri puntano ad un possibile nesso con la depressione. Ci può essere un collegamento tra i marcatori genetici chiamato antigene dei leucociti umani e la fibromialgia.

Altri studi ancora suggeriscono che i cambiamenti biochimici nei muscoli e nel sistema nervoso centrale, hanno un ruolo sin dal suo insorgere.

Poiché non c’è nessuna causa definitivamente conosciuta per la fibromialgia, non c’è neanche nessuna cura, ma i sintomi possono essere gestiti.

La cura

Gli analgesici (antidolorifici) e i farmaci antiinfiammatori non steroidei (NSAID), sono essenziali per gestire il dolore cronico. Anche alcuni anti-epilettici sono considerati efficaci per il trattamento della fibromialgia. E così anche gli antidepressivi, a quanto pare.

Gli antidepressivi migliorano il livello di due neurotrasmettitori – serotonina e noradrenalina – nel cervello, cambiando il modo in cui questo elabora il dolore.

Nel 2009 la FDA ha approvato il primo antidepressivo per trattare la fibromialgia, il SNRI milnacipran (Savella), e nel 2010 un altro SNRI duloxetine (Cymbalta) è stato approvato non solo per gestire la depressione, ma anche la fibromialgia.

Sindrome pre mestruale

Fino all’85% delle donne che hanno il ciclo mestruale dichiara che, almeno una volta nella loro vita, ha vissuto anche solo un sintomo della sindrome premestruale (PMS), con gonfiore addominale, mal di testa, mal di schiena, fastidi al seno e sbalzi d’umore come sintomo più comune.

Una percentuale tra il 3 e l’8% delle donne soffre di disordine disforico premestruale, (PMDD), ossia una grave forma di sindrome premestruale caratterizzata da profonda depressione, ansia, irritabilità e sbalzi d’umore.

Rimedi

L’allopregnanolone è uno steroide naturale del cervello che agisce come un sedativo ed uno stabilizzante dell’umore.

Effettivamente, nelle donne affette dalla sindrome premestruale, gli antidepressivi riducono i sintomi relativi all’umore , sebbene non siano stati approvati dalla FDA per trattare la PMS.

Famosi antidepressivi, come ad esempio l’escitalopram (Lexapro) vengono prescritti non convenzionalmente per ridurre le vampate di calore nelle donne in menopausa; il paroxetine (Paxil) è l’unico antidepressivo approvato come cura non ormonale per le vampate di calore, conosciuto come Brisdelle.

Prevenire l’emicrania

Le emicranie possono essere debilitanti e possono giungere con tutta una serie di spiacevoli sintomi incluso nausea e sensibilità alla luce.

Fino a 36 milioni di americani uomini, donne e bambini soffre di emicrania. Mentre molte persone possono avere uno o due attacchi di emicrania in un mese, alcune altre ne hanno almeno uno a settimana ed altre ancora fino a 15 al mese.

Non si fraintenda, un’emicrania non è semplicemente un forte mal di testa. Un attacco di emicrania può essere debilitante e può causare, tra i tanti, problemi di vista, nausea ed un’elevata sensibilità al suono ed alla luce.

Rimedi per l’emicrania

A coloro che soffrono di frequenti emicranie potrebbero essere prescritte una gamma di differenti strategie per prevenirne gli attacchi, incluso gli usi di antidepressivi. Di solito, sebbene improprio, gli antidepressivi triciclici (TCA)sono usati come profilassi.

Per esempio, è stato dimostrato che il 70% dei sofferenti di emicrania ha avuto un certo effetto nel prevenirne gli attacchi, attraverso l’uso dell’amitriptilina (Elavil).

Il venlafaxina (effexor), duplice inibitore della ricaptazione di serotonina e noradrenalina ha delle potenzialità nella prevenzione dell’emicrania, invece gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) come ad esempio il fluoxetine (prozac) sembrano non dare gli stessi benefici.

Smettere di fumare

Nel maggio 1997, la FDA ha riconosciuto il bupropione come un aiuto per smettere di fumare, mettendolo in commercio sotto il nome di Zyrban, piuttosto che col nome con cui era già consciuto: l’antidepressivo Wellbutrin.

Mentre il bupropione è stato approvato come la sola terapia senza nicotina, che aiuta la persona nello smettere di fumare, la FDA non è attualmente in grado di spiegare come questo possa essere d’aiuto (analogamente non c’è neanche una chiara spiegazione sul come questo possa curare la depressione.)

Diversamente da molti altri antidepressivi, il bupropione ha scarsi effetti sia sui recettori corporei che ricaptano serotonina e/o noradrenalina. Il bupropione è solo uno dei due antidepressivi usati per aiutare i pazienti a smettere di fumare.

Comunque, la notriptilina (Pamelor, Aventyl) è un antidepressivo triciclico considerato efficace come il bupropione quando si tratta di aiutare i pazienti ad eliminare l’abitudine di fumare. La notriptilina, comunque, è usata impropriamente perché la FDA non l’ha ancora riconosciuta come un aiuto per lo smettere di fumare.

Disturbi del sonno

Quasi 60 milioni di americani – 30% uomini e 40% donne – vivono periodi di insonnia.

Ci sono un sacco di prescrizioni mediche approvate dalla FDA che trattano il problema, inclusi alcuni tipi di benzodiazepine (come ad esempio lo diazepam) e non-benzodiazepine (incluso Ambien e due altri aiuti per il sonno). Quest’ultimo è un agonista del recettore selettivo della melatonina (ramelteon) e un duplice recettore selettivo antagonista minerale (suvorexant).

Terapie non riconosciute

Il 21% di tutte le prescrizioni scritte negli USA sono da considerarsi per l’uso non conforme, e sono alla testa di quel gruppo di medicinali impropri che sono gli antidepressivi usati per curare l’insonnia.

Quando sorgono problemi di sonno dovuti a disturbi di ansia e depressione, una minima dose di certi antidepressivi potrebbero effettivamente curare sia i sintomi degli sbalzi d’umore, che la relativa insonnia. I più utilizzati nel settore sono, ad esempio l’amitriptilina (Elavil), la mirtazapina (remeron) e il trazodone (oleptro).

Scritto da Maria Teresa Mossa

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