(Adnkronos) – "La ricerca è sicuramente a un buon punto perché in questi ultimi 20 anni la sclerosi multipla è una delle malattie per le quali si sono ottenuti i successi migliori e soprattutto risposte, ma c'è ancora molto da fare. Quello che si sta facendo oggi è cercare di capire non tanto il momento della diagnosi quanto il momento prodromico, cioè che cosa succede prima della diagnosi. Possiamo anticipare la diagnosi, possiamo cominciare le terapie ancora prima e questo vorrebbe dire ancora di più non raggiungere la disabilità". Lo ha detto Mario Alberto Battaglia, presidente Fism (la Fondazione di Aism – Associazione italiana sclerosi multipla), in occasione della Settimana nazionale della Sclerosi multipla di Aism 2024, dedicata all'informazione e sensibilizzazione sulla malattia. "La ricerca sta anche lavorando molto su un tema che è fondamentale: possiamo ricostruire il danno – sottolinea Battaglia – possiamo ricostruire la mielina, possiamo trovare alternative non solo con la riabilitazione che aumenta la plasticità del sistema nervoso, ma soprattutto andando a ricostruire con le cellule adeguate il danno". "Su questo si sta facendo molto anche con la sperimentazione sull'uomo, con la sperimentazione tra farmaci, e molte sperimentazioni e ricerche sono finanziate dalla nostra fondazione. Ed è fondamentale continuare su questa strada – rimarca – perché la risposta deve arrivare sia per le persone che domani non si dovranno più ammalare, sia per le persone che oggi hanno la Sm da poco e non vogliono una progressione di disabilità, e quelli che hanno più disabilità vogliono risposte concrete per una migliore qualità di vita". "Solo inserendo le priorità di ricerca all'interno di una strategia globale, e valorizzando il contributo dei pazienti, possiamo rispondere ai bisogni delle persone con sclerosi multipla. Nel farlo ci siamo dati tre direttrici. La prima mira a bloccare la sclerosi multipla, la progressione dei sintomi e della disabilità, trovando i nuovi trattamenti che ancora mancano. La seconda punta a recuperare la funzione: trovare strategie per riparare la mielina, rendere sempre più efficace la riabilitazione, migliorare la qualità di vita delle persone. La terza è l'ambizione di mettere una volta per tutte la parola fine alla Sm, che vuol dire ridurre a zero i fattori di rischio e arrivare a un mondo in cui non ci sia più nessuna diagnosi di sclerosi multipla". Così Mario Alberto Battaglia, presidente della Fism (Fondazione dell'Associazione italiana sclerosi multipla), in apertura del Congresso annuale Fism, al via oggi a Roma presso l'Hotel Villa Pamphili, fino al prossimo 30 maggio, dal titolo 'Salute del cervello: ripensare la diagnosi della sclerosi multipla e delle patologie correlate'. Sono 188 i progetti in corso, nel periodo 2022-2024, sostenuti da Fism (84 per bloccare la Sm, 74 per ristabilire la funzione, 23 per la prevenzione primaria e 7 per potenziare le infrastrutture di ricerca) per un investimento complessivo di oltre 56 milioni di euro. A questi – riporta una nota – si aggiungeranno altri 5 milioni di euro con il finanziamento del bando Fism 2024, ottenuti in gran parte grazie al contributo del 5xmille dei cittadini. Fism e i suoi ricercatori fanno parte di una rete internazionale e nel 2023, insieme alle associazioni di Australia, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti e alla Federazione internazionale Sm, si sono impegnati per una strategia di ricerca globale. —[email protected] (Web Info)