Avete mai sentito parlare di cachessia? Si tratta di un graduale indebolimento biologico caratterizzato da un’involontaria perdita di massa muscolare. Ecco tutto quello che c’è da sapere, cos’è e come curarla.
Cachessia: cos’è e come curarla
Sapete cos’è la cachessia? Essa consiste in uno stato di graduale indebolimento caratterizzato da una involontaria perdita di massa muscolare, non causata da una dieta ma da un motivo strettamente di salute. Infatti la cachessia può giungere in associazione a diverse patologie croniche infiammatorie, al cancro, ad infezioni, a cardiopatie e a diverse altre malattie a sviluppo progressivo. I sintomi principali della cachessia insieme allo stato di debilitazione fisica sono anche dolore, alterazioni del gusto, anoressia, nausea e depressione. Questo deperimento può essere il risultato di diverse condizioni: denutrizione, malattie infettive o autoimmuni, tossico dipendenze o tumori.
Le cause principali possono essere appunto anoressia (assenza di appetito), l’eccessiva diminuzione dell’attività fisica e uno scompenso di ormoni anabolici che provoca anomalie nel metabolismo di proteine, lipidi e carboidrati. L’estrema perdita di peso è data da una riduzione dell’assunzione di cibo associata ad un aumentato dispendio energetico a riposo scatenato dall’attivazione di citochine proinfiammatorie che hanno un effetto diretto sul metabolismo muscolare.
La perdita di peso è infatti caratterizzata da un aumento del catabolismo muscolo scheletrico e una ridotta sintesi proteica. La cachessia può avere diverse origini, tra cui:
Morbo di Addison: la cachessia addisoniana è caratterizzata da perdita di peso e deperimento generalizzato secondari a insufficienza cortico-surrenale primitiva;
Insufficienza cardiaca: è una forma di cachessia secondaria a patologie cardiache;
Patologie nervose o psichiche hanno tra le complicanze la cachessia neurogena;
Lesione ipotalamica primitiva: da origine alla cachessia ipotalamo-ipofisaria;
Prolungata esposizione alle condizioni tropicali: può dare origine alla cachessia tropicale, stato di malessere e malnutrizione accompagnata da anemia, deperimento e possibile epatopatia cronica.
Il rimedio più efficace per la cachessia è trattare la causa che l’ha originata. Possono alleviare il disturbo una terapia combinata che preveda un intervento nutrizionale, l’integrazione di sali minerali e vitamine, cure ormonali a base di testosterone, insulina, medicinali antinfiammatori e antiossidanti.
Cos’è la cachessia: come curarla?
La cachessia, come abbiamo analizzato precedentemente, è basato un indebolimento caratterizzato da una involontaria perdita di massa muscolare dovuta a delle patologie e malattie gravi come il cancro o tumore. Dopo aver visto di cosa si tratta, addentriamoci nella possibile cura e terapia. Ecco come curare la cachessia.
Un programma di trattamento della cachessia ha come obiettivo dare al paziente un corretto apporto nutrizionale per coprire il fabbisogno energetico giornaliero di proteine, vitamine, lipidi, grassi ed elettroliti tenendo conto della patologia scatenante. Nel caso in cui si tratti di cachessia neoplastica non è raccomandato un aumento elevato di calorie giornaliere. È invece assolutamente necessario identificare una corretta e mirata strategia terapeutica farmaco-nutrizionale, in modo da migliorare i sintomi della cachessia e, aspetto non meno importante, la qualità di vita del paziente.
La terapia migliore prevede il trattamento del problema clinico alla base. Di solito si tratta di un approccio multiplo che, a seconda dei casi, può richiedere interventi nutrizionali, l’assunzione di vitamine e/o minerali oppure dei trattamenti farmacologici. Fra questi ultimi sono inclusi quelli a base di testosterone, farmaci antinfiammatori, insulina, ormone della crescita, steroidi e antiossidanti.