Cibi in scatola: quali sono gli effetti negativi sulla salute?

Quali sono le controindicazioni sui cibi in scatola? E quali i vantaggi?

Quasi tutte le persone al mondo quando vanno al supermercato comprano una buona quantità di cibi in scatola. Sembra infatti un ottimo metodo per conservare gli alimenti, sicuro e igienico, in apparenza meglio di tanti altri.

I cibi in scatola fanno male?

Il problema delle controindicazioni presenti nel consumo di cibi in scatola non è nuovo, già parecchi anni orsono, in America un ricercatore aveva affermato che tutto l’equipaggio di una nave era morto per avvelenamento da piombo, dovuto proprio al materiale con cui erano state saldate le scatolette. Che sia un mito o la realtà il risultato è stato comunque evidente in quanto i metodi di conservazione e lavorazione dei prodotti contenuti all’interno delle scatolette sono cambiati e il piombo non viene più utilizzato per la saldatura, al contrario, si procede con l’utilizzo di materiali che dovrebbero essere molto più sani e sicuri per la salute.

Allora, perchè non consumarli?

Il primo motivo per non consumare gli alimenti in scatola è perché possono contenere conservanti, sale e zucchero come ingredienti aggiuntivi. L’utilizzo abituale di essi fa male perché aumenta il nostro consumo di sale, che provoca l’insorgenza di ipertensione arteriosa, ed incrementa il consumo di zuccheri, che porta ad un innalzamento di picchi glicemici e all’aumento di peso del nostro organismo. Gli alimenti in scatola, inoltre, perdono inevitabilmente potere nutritivo, soprattutto in termini di vitamine, basti pensare alla frutta sciroppata.

I legumi

I legumi in scatola non fanno così male alla salute come molti pensano e rappresentano pertanto una buona opportunità di consumare questi alimenti che altrimenti, per mancanza di tempo nel cucinarli, verrebbero certamente meno sulle nostre tavole. Molti non sanno, infatti, che i legumi in scatola mantengono sostanzialmente le stesse proprietà nutrizionali di quelli freschi o essiccati, con buone quantità di ferro, carboidrati, fibra e vitamine.

La differenza tra legumi in scatola e legumi freschi, sta sostanzialmente nell’apporto proteico, i legumi in scatola, difatti, sono un po’ meno ricchi di proteine poiché queste vengono parzialmente perse durante i processi di lavorazione e pastorizzazione e per questa ragione, la dottoressa suggerisce a chi segue una dieta vegetariana e vegana di non utilizzare i legumi in scatola come principale fonte alternativa a carne e pesce.

Nonostante non facciano così male, bisogna, inoltre, fare attenzione però ai vari tipi di additivi presenti, come il glutammato monosodico, una sostanza generalmente impiegata per aumentare gusto e sapore degli alimenti inscatolati. Al sale e allo zucchero, che in una dieta sana il consumo non deve mai essere eccessivo.

Il tonno in scatola

Uno degli alimenti che più di ogni altro preoccupa i ricercatori è il tonno in scatola. Non è una novità che alcune zone di pesca presentino acque con valori di mercurio piuttosto elevati. Il mercurio è una sostanza tossica che danneggia in special modo il sistema nervoso, ecco perché è importante fare attenzione al consumo di pesce. Sebbene sia benefico per la presenza di acidi grassi essenziali come gli Omega 3 il tonno presenta anche mercurio. Semplice e veloce da cucinare perché non deve essere cotto, può essere aggiunto a qualsiasi preparazione e questo è il motivo per cui se ne consumano quantità industriali.

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