Non molti conoscono il citomegalovirus: esso fa parte della famiglia degli herpes, e provoca delle infezioni che possono svilupparsi in maniera più o meno grave, a seconda del soggetto che le contrae. Capiamo bene di cosa si tratta, quali sono i sintomi del citomegalovirus e come va curato.
Citomegalovirus: cos’è e sintomi
Anche se non lo abbiamo sentito nominare spesso, il citomegalovirus è abbastanza comune, deriva dal gruppo degli herpes virus e presenta dei sintomi facilmente riconoscibili. Questo virus causa infezioni non preoccupanti nei pazienti in salute che ne vengono affetti, ma è molto importante conoscerlo perché esso potrebbe mantenersi latente per diverso tempo per poi scoppiare in condizioni di stress. A parte questo dettaglio interessante, è bene osservare l’effetto del citomegalovirus perché potrebbe essere particolarmente dannoso e addirittura fatale per persone immunodepresse, in stato di gravidanza e per neonati e anziani.
Cerchiamo di capire meglio quali sono i sintomi del citomegalovirus, che somigliano a quelli dell’influenza o della mononucleosi:
- Febbre a 38 gradi o oltre
- Malessere, stanchezza, dolori muscolari e articolari
- Brividi
- Mal di gola
- Ingrossamento dei linfonodi
- Perdita di appetito
In alcuni casi, come anticipato, il virus potrebbe rimanere latente e dunque il soggetto presentarsi asintomatico.
Vediamo adesso i sintomi più gravi che possono sviluppare i soggetti immunodepressi:
- Malfunzionamento degli organi (polmoni, fegato, stomaco, intestino)
- Perdita della vista dovuta alla retinite
- Polmonite
- Problemi neurologici dovuti a encefalite
Infine, è importante conoscere i rischi che corrono le donne in gravidanza e quali danni potrebbero essere causati direttamente al bambino:
- Parto prematuro e basso peso alla nascita
- Ittero
- Microcefalia e deficit intellettivi
- Polmonite
- Ingrossamento del fegato
- Deficit visivi
- Epilessia
Incubazione e trattamento
Una volta infetto da citomegalovirus il soggetto potrebbe sviluppare i sintomi entro le 3 e le 12 settimane. Esso può essere contratto qualora sangue, naso, bocca, occhi ne vengano in contatto; oppure essere trasmesso al feto attraverso la placenta, o attraverso il latte materno al bambino.
Quando infetto dal virus è un soggetto in buona salute non è richiesta alcuna cura specifica, e si guarisce in 4-6 settimane. Quando invece viene contratto da pazienti con altre patologie bisogna somministrare farmaci antivirali, talvolta è necessario il ricovero, altre volte ancora la guarigione potrebbe non avvenire.