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Può capitare a tutti di farsi male in un qualsiasi punto del corpo e vedere la fuoriuscita di sangue. A seconda della gravitá della ferita, occorre disinfettare e attendere che subentri il periodo di guarigione. Tutti i consigli su come cicatrizzare una ferita.
A volte, specialmente nel caso di bambini, bisogna far fronte alle esigenze anche emotive degli stessi: i migliori studiosi consigliano di non minimizzare i sentimenti che in quel momento essi mostrano, perchè si potrebbero creare danni alla loro autostima, ma di rassicurarli per mezzo del potere materno.
Come cicatrizzare una ferita
Le lesioni, in generale, possono essere di gravitá differenti a seconda di quanto esse siano profonde: non é infatti tanto importante l’estensione quanto la loro profondità.
La cute umana è formata da diversi strati e a seconda del tipo di lacerazione, si differenziano i trattamenti da effettuare per una corretta disinfezione ed una conseguenze guarigione.
Altro punto molto importante riguarda il punto dove avviene la ferita: esistono infatti diversi punti del corpo che sono molto irrorati di sangue e, quindi, possono impiegare più tempo del dovuto per guarire.
I tempi di guarigione di una ferita in prossimitá della piegatura di un’articolazione (ad esempio fra le falangi mobili delle dita) sono maggiori rispetto ad un punto che rimane fisso (si pensi all’avambraccio), perchè il continuo movimento delle stesse tende a tirare la lesione e a strappare lo strato di crosticine che si forma in fase successiva.
Le fasi di guarigione di una ferita?
Una ferita, generalmente, guarisce nel giro di una settimana: dopo la prima fuoriuscita di sangue, infatti, in prossimitá dei lembi danneggiati lo stesso si inizia a coagulare, riducendo la quantitá di liquido in uscita. Quando il sangue si sarà addensato e avrá smesso di fruire, si creerá uno strato più duro in superficie e normalmente chiamato “crosta“, sotto la quale la cute opererá il suo risanamento pieno. A processo finito la crosta si staccherá in automatico, scoprendo la cute sana.
I problemi giungono nel caso in cui questo processo di cicatrizzazione non avvenga nel modo sopra descritto, ma incontri processi di infezione. L’infezione, che solitamente viene evidenziata dalla fuoriuscita di un liquido denso e purolento, può determinare il prolungamento del processo di guarigione e, se non adeguatamente trattata, anche a conseguenze gravi per l’intero organismo.
Come accelerare il processo di guarigione?
Mediante alcuni processi medicamentosi si può accelerare il processo di guarigione e, quindi, scongiurare il pericolo di infezioni.
La ferita deve sempre essere sciacquata con dell’acqua nel caso in cui sia intaccata da residui di terra o sporcizia (che sono plausibili nel caso di una conseguente lesione da caduta); dopo di che bisogna applicarvi con cura un disinfettante, che solitamente è composto da una soluzione alcoolica o antibatterica; non bisogna asciugare il disinfettante, perché gli si impedirebbe la completa azione.
La ferita va coperta solo nel caso in cui sia molto profonda oppure sia in un punto del corpo soggetto a sporcizia frequente. Negli altri casi è invece consigliabile che resti all’aria, così da permettere una più rapida seccatura della sua parte superficiale. Applicando con regolaritá il disinfettante, fino alla formazione della crosta, si limitano le possibilitá di contrarre infezioni e si aumenta la rapiditá di guarigione.
Può accadere che, al termine della cicatrizzazione della lesione, ne rimanga una traccia in forma di cicatrice, che somiglia ad un’ombra più chiara sulla pelle nel punto dove è avvenuta in precedenza la rottura. É più probabile che la cicatrice permanga nel caso in cui, come una sbagliata abitudine, si cerchi di staccare la crosta con le mani, senza aspettarne la naturale caduta.