Come fare un clistere

Come fare un clistere? Scopriamo i consigli utili per riuscirci

Il clistere è uno dei metodi più utilizzati per liberare l’ultimo tratto dell’intestino da feci e gas. Ma ecco alcuni consigli su come fare un clistere nel modo giusto.

Come fare un clistere

Il clistere è ad oggi uno dei metodi più comuni e popolari sostanzialmente priva di controindicazioni per svuotare l’ultimo tratto dell’intestino da feci e gas, in particolare il retto e il colon. Ma come si usa? Questa procedura viene effettuata attraverso l’introduzione nel retto di una sonda e tramite l’inserimento di acqua, in grado di espandere il volume all’interno dell’intestino e aiutare a liberarlo tramite la stimolazione, l’idratazione e lo scioglimento delle feci dure.

Esistono diversi tipi di clisteri, in particolare quelli finalizzati a uno scopo terapeutico, diagnostico e, in linea generale, quelli utilizzati allo scopo di preparare adeguatamente un paziente a un successivo intervento in caso di gravi stipsi. Il clistere casalingo invece è noto anche con il nome di clistere igienico. Ma come si fa? Il clistere casalingo viene fatto ogni volta in cui si ha necessità di pulire l’intestino da feci incrostate e residui non digeriti, gas, fermentazioni, putrefazioni e presenza di flora batterica patogena. A tal scopo è possibile usare due diversi strumenti: la peretta o pompetta e l’apparecchio del Catani.

L’utilizzo del clistere dipende dalla tipologia scelta: se si utilizza l’apparecchio di Catani è importante sistemare la sacca più in alto rispetto al corpo, per permettere adeguatamente il fluire dei liquidi. Per un risultato ottimale si consiglia inoltre di far diffondere lentamente l’acqua, in modo che si possa avere un impatto morbido e molto graduale del liquido nella parte finale dell’intestino.

Se si desidera fare un semplice clistere di pulizia, da ripetere diverse volte nel corso di una settimana, si consiglia di utilizzare soltanto acqua e non altre soluzioni, in modo da evitare che le pareti intestinali si possano irritare. Se invece si vuole utilizzare il clistere per liberarsi di un “blocco” è consigliabile utilizzare ingredienti naturali e dunque poco aggressivi per il Ph naturale, come ad esempio l’olio di oliva, l’olio di vaselina o i prodotti lassativi privi di sostanze artificiali. All’acqua è inoltre possibile unire anche bicarbonato o essenze naturali.

Ecco invece la posizione ideale in caso di clistere. Il paziente deve essere posizionato sul fianco sinistro con le gambe affiancate e le ginocchia che devono risalire in alto verso il petto. In questa posizione si inizia ad iniettare parte del clistere. In contesto ospedaliero, il paziente viene fatto girare frontalmente mantenendo una posizione “ginecologica” ed infine viene fatto girare ulteriormente sul fianco destro. Queste modifiche di posizione permettono al contenuto del clistere, grazie alla gravità, di risalire dall’ampolla rettale verso il sigma, il colon discendente ed il colon trasverso e di raggiungere il colon destro, permettendo una completa distribuzione del clistere a tutto il colon.

Come fare il clistere? Consigli utili

Il clistere, strumento utilizzato anche in sede domestica per svuotare l’ultimo tratto dell’intestino da feci e gas, in particolare il retto e il colon, va somministrato seguendo alcuni passaggi e consigli. Ecco come fare il clistere a casa.

Togliere il tappo a vite ed avvitare se necessario la cannula;

Lubrificare la cannula con qualche goccia della soluzione evacuativa presente nel clistere;

Posizionarsi stesi sul fianco sinistro ed introdurre lentamente la cannula, per una lunghezza di circa 7 cm;

Spremere il contenitore per consentire la fuoriuscita del liquido, dopodiché estrarre la cannula sempre tenendo premuto il serbatoio;

Trattenere il liquido in posizione coricata finché lo stimolo non diventi insostenibile;

Evacuare.

In genere lo stimolo diventa non più posticipabile entro 5 minuti circa.

Per l’uso casalingo nel trattamento della stipsi occasionale, è consigliabile utilizzare i microclismi pronti all’uso. I modi in cui usarlo sono semplici:

Rimuovere il clistere dalla confezione, quindi togliere il cappuccio protettivo che normalmente è presente sul beccuccio.

Per favorire l’inserimento del beccuccio, si consiglia di lubrificarlo con qualche goccia della soluzione in esso contenuto.

Solitamente, per la somministrazione del clistere, s’invita il paziente ad assumere una posizione sdraiata sul fianco sinistro, portando le ginocchia al petto.

Dopodiché, inserire il beccuccio nell’ano sino al termine della sua corsa ed effettuare il clistere premendo il flacone in maniera tale da far fuoriuscire la soluzione a livello rettale.

Il liquido così immesso dovrà essere trattenuto dal paziente finché lo stimolo alla defecazione non sarà urgente; a questo punto sarà quindi possibile procedere con l’evacuazione.

Scritto da Chiara Sorice

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