In che modo il corpo umano, che è una macchina perfetta, regola il senso di appetito e di fame? Ecco 5 curiosità sull’organismo e la sazietà.
Come regola l’appetito il corpo umano? 5 curiosità
Il nostro organismo è un po’ come una macchina: ha bisogno di “carburante” per funzionare. Quando arriva il momento di fare rifornimento, la “spia rossa” che si accende è la fame; quando invece il carburante è sufficiente, proviamo un senso di sazietà.
L’ipotalamo è una piccola struttura alla base del cervello, che tra le altre cose regola l’assunzione di cibo e coordina le tappe del nostro comportamento alimentare. In particolare, la centrale di controllo del nostro bilancio energetico si trova nel nucleo arcuato dell’ipotalamo, dove vengono processate le informazioni sul fabbisogno di energia e sul livello di riserve dell’organismo.
Tali informazioni arrivano all’ipotalamo da vie nervose presenti in vari distretti del corpo, in particolare attraverso le terminazioni del nervo vago. In base a tali segnali il cervello elabora le risposte da parte dei neuroni che stimolano l’assunzione di cibo (detti oressigeni) e di quelli che invece la inibiscono (detti anoressigeni). L’ipotalamo controlla dunque in questo modo meccanismi del ciclo fame-sazietà.
La sensazione di fame è il modo in cui l’organismo comunica alla centrale di controllo che le riserve di energia si stanno esaurendo e che è quindi necessario nutrirsi per “ricaricare le batterie”. Il nostro cervello e i processi fisiologici alla base delle sensazioni di fame e di sazietà si sono evoluti milioni di anni fa, e da allora poco si è modificato.
La grelina è un ormone secreto dallo stomaco principalmente in risposta all’assenza di cibo. In altre parole, più lo stomaco è vuoto, più aumenta la produzione di grelina, che induce i neuroni ad attivare lo stimolo della fame, contribuendo così all’ingestione di calorie (i neuroni oressigeni del nucleo arcuato citati prima). Numerose ricerche hanno dimostrato che la grelina ha anche un ruolo regolatore in molti organi e sistemi.
Corpo umano e appetito: come si regola?
Il piacere può avere un ruolo chiave nel nostro comportamento alimentare. Mangiare, infatti, è anche un’esperienza gratificante. Ecco perché, pur in assenza di sensazione di fame e di misurabili cali di zuccheri, andiamo spesso in cerca di cibo. Il nostro cervello impara ad associare l’appagamento provato alla determinata pietanza che l’ha procurato, e la memoria di queste esperienze piacevoli spinge a cercare di ripeterle.
In questi meccanismi entrano in gioco specifici neurotrasmettitori, come per esempio la dopamina e la serotonina, che partecipano ai processi di apprendimento associativo legati a esperienze gratificanti.
Meccanismi simili si attivano in caso di assunzione di sostanze che danno dipendenza, come alcol e droghe, ma anche con il gioco o il sesso o il cibo in eccesso: il cervello continua a cercare la ripetizione di esperienze precedenti che hanno provocato piacere.
Nella società umana dei consumi estremi questi meccanismi rischiano però di essere più nocivi che benefici. Poiché inattivarli sarebbe impossibile, oltre che deleterio è importante conoscerli per limitarne rischi ed eccessi grazie a sapere e razionalità.