Dove comprare il miele e come sceglierlo

Il miele è un alimento particolarmente prezioso per la nostra salute. In commercio ne esistono differenti tipi. Come sceglierlo? Vediamo come farlo in base alle nostre esigenze personali, dove comprarlo e che tipi di marche esistono sul mercato, per realizzare un perfetto acquisto

Il miele è un alimento particolarmente prezioso per la nostra salute. In commercio ne esistono differenti tipi. Come sceglierlo? Vediamo come farlo in base alle nostre esigenze personali, dove comprarlo e che tipi di marche esistono sul mercato, per realizzare un perfetto acquisto.

Come scegliere il miele

La scelta del miele non dev’essere affatto casuale. Le frodi e le contraffazioni in questo ambito, infatti, sono all’ordine del giorno. Non molto tempo fa si è parlato di miele in commercio in Italia che, in realtà, non aveva niente a che vedere con il prezioso alimento che ci forniscono le api, benché avesse gusto e consistenza simile, grazie all’uso di conservanti e di insaporitoti. In primo luogo dobbiamo controllare la provenienza. Scegliere il miele 100% italiano è l’unico modo per garantire un buon prodotto di qualità. Per farlo, dobbiamo leggere per bene l’etichetta. In alcuni casi, infatti, si trova la seguente descrizione: “miscela di mieli provenienti da vari paesi europei e extraeuropei”. Si tratta di prodotti che non sono proprio di grande qualità e, quindi, è sempre meglio evitarne l’acquisto. Vi sono poi, mieli che provengono dall’estero, ad esempio dalla Cina o dal Brasile, che sono meno costosi e che, quindi, risultano essere più appetibili per il consumatore finale. Il consiglio, però, è quello di scegliere sempre miele italiano al 100%. Dobbiamo considerare che la legislazione italiana in questa materia è molto severa. Il miele in vasetto, infatti, dev’essere puro al 100% e non vi possono nemmeno essere piccoli residui di sostanze chimiche, come ad esempio scarti di antibiotici o di farmaci utili al trattamento delle api. Alcuni hanno la certificazione BIO, che è senza dubbio una buona conferma di grande qualità del prodotto in questione. Il biologico è sempre più diffuso e, come accade per molti altri tipi di prodotto, esistono alcuni mieli che si avvalgono della dicitura DOP, ovvero della denominazione di origine protetta, come ad esempio quella delle Dolomiti, di Motefeltro, della Sardegna, della Lunigiana e di Varese. Per scegliere un buon miele, dobbiamo fare inoltre un discorso relativo alla colorazione. Intanto, dobbiamo dire che il suo colore varia a seconda dei pollini. Al momento dell’acquisto, però, il colore del prodotto dev’essere omogeneo. Non deve presentare stratificazioni o separazioni, che significherebbero un processo di degradazione o di fermentazione. Un miele che viene chiamato fermentato, in fondo, non è tossico, ma ha un sapore e odore particolarmente spiccato ed acido: meglio, quindi, non consumarlo. Il miele può avere, però, delle piccole striature bianche, specialmente nelle versioni cristallizzate. Ciò è un processo naturale e non inficia la qualità del prodotto. Cerchiamo di capire, adesso, se il miele deve essere liquido o solido. In realtà, non esiste una risposta precisa: il miele di buona qualità, infatti, può essere indifferentemente liquido o solido, senza grossa differenza tra di loro. La cristallizzazione è un processo naturale che, però, tuttavia non avviene in alcuni tipi di miele. Quello di acacia, di melata e di castagno, infatti, non cristallizzano mai. Tutti gli altri lo devono fare e, anzi, è molto importante che lo facciano per garantire la qualità del miele. Per evitare la futura cristallizzazione, però, alcuni produttori si avvalgono di un processo di pastorizzazione. Come avviene ciò? Lo vanno a scaldare ad una temperatura di 75°. Si tratta di un processo non consigliato, perché le grandi proprietà del miele, come enzimi e vitamine, vanno distrutte. In alcuni casi è presente proprio la dicitura “non riscaldato”. Se avete tenuto nella credenza il vostro miele per tanto tempo e lo avete ritrovato cristallizzato, lo potete comunque riportare allo stato liquido. Mettiamolo in acqua calda a 40° per pochi minuti e lo ritroveremo allo stato solido, senza alternarne il contenuto di enzimi e vitamine. Si consiglia, infine, di acquistare miele che proviene da aziende locali, magari vicino ai vostri territori. Potrete farlo in negozi specializzati, in ambito di mercati o fiere rionali, ma anche direttamente dal produttore. Ultimamente, inoltre, è possibile acquistarlo online, presso le aziende di apicoltura italiana.

Il miele contiene elementi come, glucosio, fruttosio, acqua e polline. Gli zuccheri sono presenti in una quantità variabile: all’incirca, però, si stima siano intorno al 70-80%. Non mancano, però, anche diversi tipi di oligolementi, ad esempio il rame, il ferro, il silicio, il cromo, lo iodio, il manganese. Anche le vitamine sono molteplici. Troviamo quelle del gruppo A, E, C, K, alcune del complesso B. Troviamo poi enzimi e sostanze battericide e antibiotiche. Queste ultime servono per far sì che il miele possa essere conservato a lungo. Inoltre, sono anche presenti vari tipi di oli volatili in tracce. Esistendo in natura molti tipi di miele, sarete voi a scegliere quello che più vi piace, sempre secondo le vostre preferenze e il vostro gusto personale. I tipi di miele italiano riguardano oltre 50 varietà: esiste, quindi, l’imbarazzo della scelta. L’Italia è il paese produttore di più miele in assoluto. Accanto ai tipi più classici, ovvero di acacia, di castagno, millefiori, esistono sempre più mieli più “strani”, come quello di lavanda, tipico della Sardegna o del Lazio, di timo, di sulla, di rovo, di lamponi, di rosmarino, di erba medica, di asfodelo e molti altri tipi ancora. Il nostro consiglio è quello di poterli assaggiare tutti, cercando di capire anche quali sono le loro proprietà. In questo modo potrete fare una scelta davvero consapevole.

Dove comprarlo

Dove possiamo andare a comprare un buon miele? Il consiglio è di acquistare prodotti sempre più naturali possibili e, quindi, è sempre meglio scegliere articoli che provengono da un apicoltore di fiducia, che magari conoscete, oppure che incontrate nell’ambito di fiere e mercatini. Controllate sempre che il miele sia 100% e che non sia pastorizzato. Cerchiamo di evitare, il più possibile, i prodotti industriali. Spesso, queste aziende non vendono miele, ma soltanto dello zucchero travestito. Una volta acquistato, dovremo fare particolarmente attenzione alla conservazione di questo alimento così prezioso per la nostra salute. In sé, il miele ha davvero una lunga conservazione, però dobbiamo tenere presente che fattori come il calore, l’umidità e la luce ne possono creare delle alterazioni. In primo luogo, l’umidità può favorire la fermentazione, che va ad alterare il miele. La temperatura eccessiva ne va ad influenzare direttamente l’aroma, nonché i suoi principi nutritivi. Ad una temperatura inferiore a 10°C, il prodotto non si altera e, anzi, spesso alcuni per evitare la cristallizzazione lo conservano al di sotto dello zero. A trenta gradi, invece, lo vanno senza dubbio ad alterare nelle sue caratteristiche. Stessa cosa vale per la luce diretta, magari quella dei raggi solari. E’ sempre bene conservare questo alimento in recipienti scuri o, comunque, al chiuso. Essendo, inoltre, igroscopico di natura, il miele assorbe molto l’umidità e gli odori dell’ambiente circostante: per questo motivo, è sempre meglio che i contenitori siano a chiusura ermetica. Detto questo, il miele ben sigillato può addirittura durare per millenni: qualcuno, ad esempio, si ricorderà il fatto riguardante un barattolo di miele rinvenuto in una tomba egizia. Nonostante fosse vecchio di oltre 3000 anni, questo era ancora in un buono stato. Il miele è infatti un alimento che ha origini molto antiche: le prime tracce di arnie appartengono al VI millennio a.C. Gli egizi erano soliti metterli accanto alle mummie in grandi vasi, per il loro viaggio nell’Aldilà. Tramite alcuni reperti, si è scoperto che il miele non era usato solo come alimento, ma anche per il suo potere medico, come per alleviare alcuni tipi di disturbi digestivi, ma anche per la produzione di unguenti per piaghe e ferite. Già per la medicina ayurvedica, il miele era conosciuto 3000 anni fa. Veniva, infatti, considerato come purificante, afrodisiaco, ma anche vermifugo, refrigerante, regolatore e aveva un effetto cicatrizzante, nonché dissetante, antitossico, stomachico. Per i Greci, inoltre, era considerato il cibo degli dei, per ovvie ragioni ed era una componente molto importante nelle offerte votive. La lunga storia del miele ci permette di capire quanto possa essere importante e benefico per la nostra salute. Il suo consumo è largo anche al giorno d’oggi. Avendo un indice glicemico più basso dello zucchero, spesso viene utilizzato dai diabetici per poter dolcificare gli alimenti.

Varie marche

Abbiamo visto come il miele industriale non sia certo benefico come quello che direttamente può provenire dagli apicoltori e dai produttori di questo alimento. Proprio per questo, dobbiamo fare particolare attenzione se vogliamo acquistare quello che troviamo sugli scaffali dei supermercati. Facendo un giro su Internet, però, possiamo imbatterci in alcune marche, magari con prodotti che ci provengono da agricoltori che hanno aziende piuttosto grandi e che permettono una produzione intensiva. L’Apicoltura Bianco di Guardiagrele, ad esempio, è considerata una delle aziende migliori in fatto di miele ed è stata citata addirittura dal Gambero Rosso. A seguire, possiamo citare l’azienda di Giorgio Poeta di Fabriano, una delle migliori aziende italiane produttrice di miele. L’azienda offre vari tipi di miele, dal classico d’acacia, al girasole, fino al millefiori. Spostandoci in Sicilia, un’altra azienda molto conosciuta è a Termini Imerese, in provincia di Palermo. Qui troviamo l’azienda di Carlo Amodeo, un apicoltore che si occupa di ciò da ben 30 anni. Infine, consideriamo i vari tipi di miele prodotti dall’azienda di Carmine e Vincenzo Finocchio di Tornareccio.

Scritto da Erika Vettori

Lascia un commento

Cosa indossare per l’allenamento Yoga: idee per lei

Crossfit: gli integratori giusti per la palestra

Leggi anche