Oramai tutte le persone sono a conoscenza dell’esistenza del Coronavirus, da molti definito nemico invisibile, perchè non guarda in faccia nessuno, non fa distinzioni di genere, etnia o appartenenza politica, qualsiasi organismo va bene purchè lo ospiti.
Però, di una cosa si è certi: se riesce a radicarsi all’interno di un organismo già provato da altre patologie, il braccio di ferro col nemico invisibile sarà molto impegnativo, se non praticamente inutile; infatti, secondo alcune stime, la maggior parte delle persone decedute presentavano patologie pregresse: essendo, dunque, l’organismo già impegnato a lottare contro un altro problema non riesce ad affrontare la forza di questo virus.
Coronavirus e ipertensione: alcuni chiarimenti
Molti, però, si sono chiesti, in particolare chi soffre di ipertensione, come ci si deve comportare. Su alcuni siti online circolavano numerose notizie a riguardo, si trattava perlopiù di fonti non propriamente ufficiali quindi non attendibili, dove si metteva in discussione l’efficacia dei farmaci assunti da coloro che soffrono di pressione alta e che erano risultati positivi al virus.
Molti cardiologi, anche di fama mondiale, sono intervenuti riguardo questo tema, spiegando che i farmaci per l’ipertensione agiscono su un enzima, chiamato recettore ACE2 e, secondo recenti studi, il coronavirus stesso è composto da una particolare proteina che si lega ad un fattore specifico, generando, poi, conseguenze a livello biologico; questa proteina in poche parole sarebbe un recettore, anch’esso chiamato ACE2.
Dunque, allo stato attuale, è chiaramente impossibile dichiarare se tali medicinali possono avere un’interazione – che sia positiva o negativa- con l’infezione, la cosa certa è che non bisogna in alcun modo sospendere autonomamente la terapia che si è soliti seguire. L’unica informazione certa che si ha è che i farmaci per l’ipertensione sono considerati proprio dei farmaci salvavita; essi, con il passare del tempo, hanno dimostrato proprio quanto sia importante la loro assunzione e di come si riduca in maniera esponenziale l’insorgere di problematiche molto gravi, quali ictus e infarto.
Alcuni soggetti, in particolare gli over sessantenni che presentano complicanze correlate all’ipertensione devono riguardarsi scrupolosamente, seguendo le indicazioni del proprio medico di fiducia e, nel caso in cui dovessero sviluppare qualche sintomo sospetto non devono fare altro che informare gli organi preposti segnalando il proprio status di salute.
L’Organizzazione Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, a fronte dell’emergenza che ha investito tutto il mondo, ha dettato alcune linee guida, trasmesse poi a medici e pazienti che soffrono di ipertensione, da seguire scrupolusamente durante questo periodo.
Linee guida dell’Organizzazione Mondiale
In primis, l’Organizzazione raccomanda caldamente di non sospendere la terapia che è stata prescritta dal proprio medico, poi di mantenere un’adeguata idratazione; questo punto in particolare è fondamentale che venga recepito principalmente dalle persone anziane: purtroppo, a causa dell’età, molti di loro spesso non sentono l’esigenza di bere e se non si è correttamente idratati la pressione potrebbe risultare più bassa. Per essere sicuri di bere liquidi a sufficienza è consigliabile creare una tabella giornaliera dove scrivere la quantità necessaria da ingerire e quanta effettivamente è stata ingerita. Un altro consiglio, che è estendibile a chiunque, è quello di fare attività fisica, anche all’interno della propria abitazione; la pressione ( e non solo) ne gioverà parecchio.