Prima di identificare quale mascherina in commercio indossare, come prescritto dall’autorità sanitaria, è opportuno spiegare a cosa serve la mascherina.
La mascherina costruita nel rispetto della normativa vigente ha due obiettivi principali: in primo luogo impedisce la diffusione del Coronavirus da parte di pazienti e portatori sani infettati che possono propagare il contagio attraverso le goccioline; in secondo luogo non permette alla persona sana di essere contagiata da Covid 19 attraverso le vie respiratorie.
Quale mascherina usare
L’Organizzazione mondiale della sanità specifica che la mascherina deve essere conforme alla norma EN 149, con valida applicazione del marchio CE, seguita dal numero dell’ente di controllo che ne legittima la vendita.
Capita di trovare nei vari centri commerciali mascherine non registrate, e quindi non efficaci contro il coronavirus, come confermato da Alberto Spasciani, vice presidente di Assosistema Safety.
Esistono in commercio 3 tipi di mascherine a seconda dell’efficienza filtrante del virus. Sono costruite con 3 strati di tessuto: uno esterno filtrante, uno centrale refrattario ai fluidi, ai semiliquidi assorbenti l’aria ed uno interno che non determina allergia. Ci sono mascherine poi di protezione classificate come strumenti di protezione personale. Servono per la protezione delle vie respiratorie. In ambito sanitario le maschere protettive sono classificate a seconda dell’efficienza purificante in: FFP1, identificate come antipolvere, FFP2 e FFP3, con efficienza filtrante pari al 98%.
Le FFP2 e le FFP3 riescono a bloccare la quasi totalità del Coronavirus in un ambiente chiuso. Le mascherine FPP2 e le FPP3 sono munite di una o due valvole per facilitare la respirazione e ridurre il riscaldamento del respiro. È bene precisare che le valvole espiratorie tutelano in entrata ma non depurano in uscita. Pertanto tali mascherine non sono consigliate a pazienti infetti o a soggetti sospetti.
Le protezioni per il Coronavirus
Il MInistero della Salute consiglia l’uso del modello FFP2, con valvola di esalazione, per gli infermieri e medici che lavorano nei reparti di terapia intensiva dove sono presenti pazienti infetti. La mascherina FFP2, senza valvola, per le forze dell’ordine ed i soccorritori solo in casi di estrema possibilità di contagio e per una durata breve. In alternativa può essere utilizzata la FFP2 con valvola, ma solo per breve tempo. I medici possono utilizzare la mascherina chirurgica sopra a quella FFP2 con valvola per diminuire ancora di più le possibilità di diffusione del loro respiro.
L’autorità sanitaria ha specificato quali mascherine devono essere utilizzate: il medico chirurgo, gli infermieri le mascherine di tipo FFP2 e FFP3 con valvola per tutelarsi dal virus nell’ambiente chiuso. In mancanza, possono usare le mascherine chirurgiche.
Tutti i cittadini che si muovono all’aperto per lavoro, per fare la spesa, il personale addetto alla vendita di prodotti alimentari, possono tranquillamente utilizzare le mascherine chirurgiche. Oltre alla mascherina, nell’ottica di non agevolare la diffusione del Coronavirus, il Ministero della Salute ha prescritto il rispetto del metro di distanza tra una persona e l’altra.
Riassumendo: non sono consigliate le mascherine FFP2 e FFP3 con valvola per la popolazione, per le forze dell’ordine, per tutti i commercianti di generi alimentari e per gli impiegati degli uffici aperti al pubblico, in quanto accrescerebbero il pericolo di contagio a causa della fuoriuscita di esalazioni.
Le mascherine FFP2 e FFP3 con valvola devono essere utilizzate solo dai medici ed infermieri che operano nei reparti di terapia intensiva e nei settori di malattie infettive ed i soccorritori che entrano in contatto potenziali persone infette.
Le mascherine FFP2 e FFP3 senza valvola sono indicate per le forze dell’ordine, ma solo per casi di estrema emergenza sanitaria.
I cittadini, invece, non devono usare le mascherine FFP2 e FFP3, con valvola e senza valvola, perché potrebbero diffondere il contagio, ma solo quelle chirurgiche in quanto assorbono le esalazioni ed impediscono la diffusione del Coronavirus.