Dall’inizio della pandemia di Coronavirus sono state migliaia le mutazioni, ma di queste quelle conosciute fino ad oggi sono solo poche. Le numerose mutazioni sono normali per questo tipo di virus in quanto è formato da circa 30 mila nucleotidi e ogni nuova copia può presentare delle unicità che si formano in modo casuale. Nel caso in cui la nuova mutazione abbia dei vantaggi competitivi sui ceppi già in circolazione, questa diventerà il ceppo dominante. Scopriamo quali sono tutte le caratteristiche delle varianti principali di Covid.
Tutte le varianti del Covid
La prima variante in ordine di comparsa è quella indicata con la sigla D614G. Si tratta del ceppo partito da a da Wuhan e diagnosticato per la prima volta in Italia a febbraio 2020. In pochi mesi questa si è diffusa in tutto il mondo trasformando l’epidemia in una vera e propria pandemia. Nel mese di giugno 2020, in Spagna è stata trovata una seconda variante denominata 20A.EU1.
Tra le varianti di Covid ricordiamo anche quella denominata Y453F. Questa è stata scoperta a novembre 2020 in alcuni allevamenti di visoni in Danimarca. L’infezione potrebbe essere stata trasmessa dall’uomo ai visoni e poi dagli animali all’uomo mutando durante il processo.
Tra le varianti conosciute fino a questo momento, la variante inglese è quella più conosciuta. Scoperta durante settembre 2020, si è poi diffusa in modo esponenziale nel mese di dicembre 2020 poco prima di Natale. Gli studiosi che hanno analizzato il ceppo in questione hanno evidenziato la sua enorme contagiosità a causa di una mutazione nella proteina Spike. Gli scienziati hanno comunque riferito che questa mutazione non risulta più letale delle altre.
Anche la variante sudafricana del Coronavirus preoccupa molto per via delle mutazioni nella struttura della proteina Spike. Questo ceppo, conosciuto con la sigla 501.V2, risulta molto contagiosa ma non dovrebbe essere più pericolosa. Molto recente è poi la variante giapponese del Covid-19. Questa è stata trovata in quattro persone che provengono dal Brasile.
L’ultima variante scoperta è quella brasiliana. Di questo ceppo non si conosce ancora molto. Un’infermiera sarebbe stata infatti infettata di nuovo, provocando il sospetto che questa mutazione impedisca lo sviluppo dell’immunità.