Cucina fusion a Città di Castello: il trionfo del tartufo bianco

La 44ma edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato celebra l'arte culinaria

Un evento di eccellenza gastronomica

La 44ma edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato si è conclusa con un evento straordinario a Città di Castello, dove la cucina fusion ha trovato la sua massima espressione. Il Circolo Tifernate, con il suo fascino ottocentesco, ha fatto da cornice a un menu che ha saputo unire tradizione e innovazione, grazie alla maestria di tre chef d’eccezione: Marco Gargaglia, Tetsuo Nagano e Taro Shimosaka. Questo evento ha messo in risalto l’importanza del tartufo bianco, un ingrediente prezioso che ha saputo dialogare con le tecniche culinarie giapponesi, creando piatti indimenticabili.

Un menu che racconta una storia

Il menu proposto dai tre chef è stato un vero e proprio viaggio sensoriale, composto da cinque portate che hanno esaltato il tartufo bianco in accostamenti audaci e inaspettati. Dall’antipasto al dolce, ogni piatto ha raccontato una storia di sapori, come nel caso dei Takoyaki, sfere di polpo giapponese arricchite dall’aromaticità del katsuobushi e del tartufo. Questo piatto ha rappresentato un perfetto esempio di come la cucina giapponese possa fondersi con ingredienti tipici umbri, creando un’armonia di gusti che ha stupito i palati presenti.

Un omaggio alla tradizione giapponese

Tra i piatti più apprezzati, il Nigiri con ventresca di tonno preparata shabu shabu ha catturato l’attenzione degli ospiti, grazie alla sua delicatezza e all’aroma di nocciola del tartufo uncinato. Anche il Tonkotsu Ramen, con il suo brodo ricco e saporito, ha rappresentato un omaggio alla tradizione giapponese, mentre gli yakitori, reinterpretati con ingredienti umbri, hanno dimostrato come la cucina possa essere un linguaggio universale. Ogni piatto è stato accompagnato da vini selezionati, come il Trebbiano Spoletino e il Chianti Classico, che hanno esaltato ulteriormente i sapori.

Un dessert che chiude in bellezza

Il gran finale è stato affidato al maestro pasticcere Erald Kasmi, che ha creato un dessert sorprendente: la Namelaka di nocciole con gelato al sake. Questo dolce ha saputo unire le tradizioni culinarie giapponesi e umbre, regalando un’esperienza gustativa unica. La croccantezza dello streusel su un letto di kaki ha richiamato i colori e i profumi dell’autunno, chiudendo in bellezza un evento che ha celebrato l’eccellenza gastronomica.

Il futuro della cucina fusion

Il successo di questo evento non sorprende, considerando la reputazione del ristorante Il Vizio, che continua a stupire con la sua proposta gastronomica innovativa. Con sedi a Milano e Roma, il ristorante è diventato un punto di riferimento per gli amanti della cucina fusion di alta qualità. La visione della famiglia Masilla e la creatività degli chef hanno reso Il Vizio un faro nella ristorazione, non solo in Umbria, ma in tutto il territorio nazionale.

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