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La curcuma è una parente stretta dello zenzero, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae. Ha lunghe foglie, con fiori bianchi e rosati, coltivata originariamente in India, Asia e Africa.
Il suo bellissimo colore dorato si ottiene dal rizoma, ovvero il fusto – simile ad una radice – che cresce direttamente sotto terra. Grazie a questo colore particolare ed unico, le polveri di curcuma vengono utilizzate anche in campo tessile, colorante alimentare di prodotti come curry, senape e formaggi.
Origini della curcuma
Considerata, fino a pochissimi anni fa, una spezia poco nobile regalandole nomi non proprio regali come “zafferano dei poveri” o “zafferano delle indie”. Anche se non esiste alcuna parentela con lo zafferano, il soprannome deriva dallo stesso colore che le caratterizza entrambe. Negli anni, la curcuma, ha avuto la sua rivincita, trovando il suo posto in prima fila.
Le sue origini partono tremila anni fa: gli Assiri utilizzavano questa spezia per tingere i tessuti, mentre gli Indiani per le sue proprietà terapeutiche. Gli stessi Indiani, consideravano la curcuma una spezia fondamentale per effettuare i rituali delle religioni indù: il colore giallo era infatti legato al colore del sole, quindi vita e calore.
Moltissimi gli esempi di stoffe che sono sempre state colorate artigianalmente utilizzando questa spezia: come per esempio le vesti dei monaci buddisti, cappelli o vesti per feste e ricorrenze.
Anche se non si conosce la data precisa relativamente all’introduzione della curcuma in Europa, secondo alcuni scritti sarebbero stati gli Arabi ad introdurla e ad insegnarne utilizzo e proprietà. Il suo nome, infatti, arriva dal vocabolo kurkum che significa proprio zafferano: ma da allora questo nome non è più cambiato, facendo il giro del mondo. Grazie agli Arabi il suo uso si è diffuso velocemente e pian piano ogni persona veniva a conoscenza dell’alto potere di questa spezia.
Provenienza della curcuma
Questa spezia si ricava dalla curcumina, di colore giallo dorato intenso, e contiene tantissime qualità, anche se gli studiosi da ogni parte del mondo si sono concentrati per lo più sulla curcumina stessa. Questo interesse è dovuto dal fatto che questa sia utile per contrastare l’insorgere di numerosi tumori, in quanto molto simile ad un farmaco e, se utilizzata nella maniera corretta – associandola all’alimentazione sana quotidiana – può essere un potente aiuto per la prevenzione di molte malattie. La sua provenienza, come accennato, è dai paesi dell’India, Asia e Africa e sin dai tempi più antichi la spezia veniva utilizzata per effettuare riti, incantesimi e guarigioni quasi miracolose. Non è per nulla un caso quindi che oggi giorno venga impiegata nella medicina cinese ed indiana, come disintossicante, antinfiammatorio e prevenzione. Se si considerano i dati statistici aggiornati, si noterà che in India e Cina, dove il consumo è molto alto, i malati di tumore sono pochissimi.
Tipologie di curcuma
La curcuma si presenta sotto varie forme e modi di preparazione: la prima cosa da sapere è che la parte che viene utilizzata è – come accennato – il rizoma, ovvero la parte del fusto simile alla radice che cresce all’interno della terra. I principi attivi derivano dalla curcumina in maggiore quantità ed il rimanente dalla demetossicurcumina, bisdemetossicurcumina e ciclocurcumina.
La seconda cosa da conoscere e sapere è come si può presentare in commercio, questa spezia:
- In polvere: il rizoma viene sminuzzato e polverizzato, ottenendo il famoso colore giallo-arancio. Non vengono utilizzati solventi o conservanti.
- Estratto secco al 95% di curcumina: in questo caso le sostanze attive sono concentrate al fine di garantire l’effetto terapeutico. In questa forma, la curcuma è più potente a livello terapeutico che non in polvere. Questo estratto secco si ottiene con l’evaporazione del solvente a temperatura inferiore a 50°C, proprio per non andare ad alternarne i principi naturali e curativi. Successivamente viene utilizzato soprattutto per la preparazione di capsule o compresse.
Come usare la curcuma
Bisogna sottolineare che il nostro organismo assorbe la curcumina in quantità limitate, in quanto gli acidi presenti nello stomaco la distruggono in parte, e loro di conseguenza non riescono ad agire come dovrebbero. Per questo motivo in ogni ricetta o bevanda a base di questa spezia, si indica e consiglia l’associazione con il pepe nero, che grazie alle sue proprietà naturali aiuta l’assorbimento della curcuma e lo sviluppo dei benefici. Questo accade soprattutto in Occidente, in quanto nei paesi di origine come India e Cina, questa problematica non emerge, non per una diversa conformazione ma per un tipo di alimentazione differente ed un utilizzo della spezia in quantità illimitate.
Restando in Europa, questa spezia può essere utilizzata a piacere per comporre piatti gustosi e genuini o per creare bevande salutari.
Nel latte vegetale per colazione, nei panini o nelle insalate per pranzo e ancora in carni o tipi di pasta per una cena con amici, in allegria. Da non dimenticare lo straordinario potere della tisana con curcuma e miele, che oltre a prevenire le infiammazioni, dona sollievo ed aiuta a sconfiggere influenze e malattie di stagione.