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I “denti di gesso”, o ipotemineralizzazione dei denti, è un disturbo sinora poco conosciuto che è diventato molto più frequente negli ultimi anni e che colpisce fino a un bambino su cinque. Ma di cosa si tratta?
Lo smalto dei denti protegge la dentina e di solito è la sostanza più dura del corpo umano, nei denti di gesso, tuttavia, lo smalto interessato è ammorbidito perché contiene troppo poco idrossiapatite (minerale che indurisce lo smalto) così come troppa acqua e proteine. Di conseguenza questo smalto ipomineralizzato scolorisce e, nel peggiore dei casi, collassa sgretolandosi.
Può pertanto causare lesioni ai denti, dolore, carie e talvolta anche ascessi e diversi problemi ortodontici.
“Denti di gesso”: le cause dei disturbi e come riconoscerli
In presenza di cambiamenti nel colore dei denti dei bambini, i genitori dovrebbero consultare un dentista, soprattutto se il bambino afferma che i denti fanno male quando entrano in contatto con bevande, cibi caldi o freddi o quando si lava i denti.
Nei denti di gesso, lo smalto non è completamente o parzialmente bianco ma color crema, giallastro o brunastro. Contiene troppo poco calcio e fosfato in questi punti e risulta essere molto poroso. Lo smalto dei denti può pertanto sfaldarsi, anche durante la normale masticazione. I denti di gesso sono inoltre più soggetti alla formazione di carie.
Inoltre, i batteri presenti nella bocca possono entrare più facilmente nel dente attraverso lo smalto sottomineralizzato. Là innescano l’infiammazione, che rischia di rendere i denti rotti dei bambini eccessivamente sensibili agli stimoli esterni oltre a poter scatenare ascessi e infezioni.
Lo studio che ha svelato le cause dei “denti di gesso”
Nonostante sia un disturbo molto diffuso, non è ancora completamente chiaro quali siano le sue cause, ma grazie ad uno studio recentissimo si è scoperto che i denti di gesso potrebbero essere conseguenza di una contaminazione con l’albumina, una proteina che si trova nel sangue e nel tessuto che circonda il dente.
Secondo i ricercatori il problema si innescherebbe quando lo smalto in via di sviluppo viene contaminato dall’albumina. Ciò può avvenire anche come conseguenza di una piccola ferita o in concomitanza di comuni disturbi dell’infanzia, come una semplice febbre.
È stato dimostrato dai ricercatori di Melbourne che hanno pubblicato lo studio, che l’albumina penetra occasionalmente nei punti deboli, legandosi ai cristalli di smalto minerale e bloccandone la crescita. Non è un problema a livello di sistema, ma molto localizzato, e tendenzialmente colpisce solamente uno o pochi denti.
Questa scoperta permette quindi di correggere 40 anni di dogmi medico-dentali che associavano il problema a cellule difettose che formano lo smalto.
Le cause non sono prevenibili, ma per i “denti di gesso” ci sono alcuni rimedi
Secondo i ricercatori per ora è impossibile prevenire il disturbo del’ipomineralizzazione, tuttavia i risultati di questa ricerca potrebbero aiutare ad eliminare circa la metà della carie infantile, insieme ai suoi preoccupanti costi.
Poiché lo smalto dei denti di gesso è molto poroso, vi si accumula più placca e i batteri della carie vi penetrano più facilmente, è perciò fondamentale una buona pulizia. Diventa quindi indispensabile che i genitori osservino i loro figli mentre si lavano i denti e li sostengano spazzolandoli una seconda volta se necessario.
Le pastiglie rivelatrici di placca mostrano dove lo spazzolino non è arrivato.
Trattare i denti di gesso nei bambini comprende quindi i genitori, il dentista e l’igienista dentale che insieme valuteranno regolarmente i rimedi più adeguati.
Possono essere indicati un colluttorio che protegge dalla carie o una lacca al fluoruro ad alto dosaggio che rende il dente meno sensibile al dolore (ma può anche causare macchie nello smalto se sovradosato).
Piccole crepe nello smalto possono essere sigillate da un dentista, i difetti più grandi vengono trattati con otturazioni di materia sintetica. In caso di danno grave, un dente di gesso necessita di una capsula o deve addirittura essere estratto.