Depressione catatonica

La depressione catatonica è la forma più grave di depressione. Si manifesta con mutismo, ecolalia, catalessi e negativismo. Viene trattata con benzodiazepine ed elettroshock

La depressione catatonica è una forma particolarmente grave di depressione maggiore, per fortuna molto rara. E’ caratterizzata dalla presenza di sintomi psicomotori: il soggetto in stato catatonico ha un rallentamento del linguaggio e del pensiero, può assumere posizioni particolari e, in alcuni casi, restare completamente immobile nonostante gli stimoli esterni e opporsi a qualsiasi sollecitazione che riceve.

Depressione catatonica: specificatori

La catatonia è il peggioramento (raro) di uno stato depressivo persistente. La depressione è una patologia invalidante che si manifesta con variazioni individuali anche importanti. Per descrivere nel dettaglio i vari episodi depressivi e cercare quindi il trattamento migliore, i medici usano degli specificatori, cioè criteri per fare una classificazione. Gli episodi depressivi possono essere singoli o ricorrenti. I fattori scatenanti possono essere i più disparati. Gli specificatori sono usati per analizzare episodi atipici, depressivi, psicotici e sintomi catatonici. In alcuni casi, per quanto riguarda le donne, episodi depressivi si manifestano post partum. In questa situazione, la donna potrebbe essere descritta come affetta da depressione maggiore, ad episodio singolo, con esordio post partum.

Depressione catatonica: caratteristiche

Il disturbo depressivo maggiore con caratteristiche catatoniche è la forma più grave di depressione. Chi ne soffre non risponde agli stimoli esterni, resta immobile nonostante le sollecitazioni e i movimenti che esegue sono finti e forzati. Ha difficoltà a pensare e di linguaggio. La catatonia è comunemente associata ad alcune malattie mentali: depressione, disturbi maniacali e dell’umore, schizofrenia. Caratteristiche catatoniche si possono avere anche in pazienti che soffrono di alcune patologie organiche, come sclerosi multipla, tumori cerebrali e disturbi e metabolismo. Questo stato può derivare anche dall’uso di sostanze stupefacenti, dall’abuso di alcol e dall’astinenza.

Sintomi

I sintomi principali di questa forma depressiva sono: catalessi, flessibilità cerea, negativismo (immobilità nonostante le sollecitazioni), l’ecolalia (difficoltà del pensiero e ripetizione di frasi o parole) ed ecoprassia. In alcuni casi i soggetti in stato catatonico realizzano strani movimenti volontari, per esempio stare in posizioni scomode per lunghi periodi di tempo: sono movimenti ripetitivi o movimenti enfatizzati, ma completamente privi di scopo.

Depressione catatonica: trattamenti

Il trattamento dei disturbi depressivi varia da persona a persona, in base ai sintomi e alla gravità della situazione. La depressione maggiore con caratteristiche catatoniche è, in genere, trattata con successo con farmaci psicotropi, psicoterapia, terapie farmacologie e terapia del linguaggio. In particolare, viene trattata con benzodiazepine (BZD) oppure con la terapia elettroconvulsiovante (TEC).

Il primo è una classe di psicofarmaci, la seconda è una neurostimolazione, conosciuta meglio con il nome di elettroshock. Gli psicofarmaci BZD intervengono sul neorotrasmettitore GABA, aumentandone le proprietà ansiolitiche, calmanti, ipnotiche, sedative, anestetiche e anticonvulsive. La TEC, invece, consiste nel causare una crisi convulsiva attraverso una scarica di corrente elettrica direttamente al cervello. Non ha di per sé effetti collaterali: a comportare dei rischi è l’anestesia generale a cui viene sottoposto il paziente durante questo trattamento.

Scritto da Sabrina Rossi

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