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La dieta alcalina è una dieta nata per un rapido dimagrimento a cui vengono attribuiti molti benefici ma anche molte critiche. Una dieta che promette la perdita di peso e al contempo la riduzione del rischio di contrarre malattie cardiache, disturbi del sonno, di stabilizzare gli ormoni e migliorare la memoria.
Dieta alcalina: funziona?
La dieta alcalina ha come fondamenta il supposto che avendo il nostro organismo un sangue alcalino dovremmo seguire un alimentazione altrettanto alcalina. Al contrario nelle abitudini comuni alimentari tendiamo ad assumere alimenti a elevata acidità come il riso, la carne e la pasta, alimenti che producono un’alterazione del equilibrio alcalino e che possono quindi provocare varie malattie.
Elisabeth Phillips, un’affermata nutrizionista, ha dichiarato: “Si tratta di mantenere l’equilibrio naturale. Lo scopo di questa dieta non è abolire tutti i cibi acidi, come la carne e certi cereali, ma assicurarsi di mangiare tutto in modo equilibrato, in particolar modo generose porzioni giornaliere di cibi alcalini, come la verdura. Bisognerebbe tuttavia ridurre al minimo l’assunzione di zucchero, alcol e caffeina”.
Alimenti e benefici
Seguire un regime alimentare di questo tipo significa assumere il 70% alimenti alcalini e solo il 30% alimenti acidi. La dieta alcalina non fa distinzione tra alimenti calorici e non calorici. La dieta alcalina è una dieta che predilige frutta e verdura, cereali e legumi e pesce di tutte le varietà. In pratica la dieta alcalina elimina dall’alimentazione la carne in maniera massiccia e riduce il consumo di pasta, pane e riso, zuccheri e pomodori.
Una dieta che non ha fondamenta scientifiche ma che ha dimostrato una certa efficacia sopratutto nell’aumento di energia e della luminosità della pelle. Dieta che ha dimostrato inoltre avere riscontri benefici su dolori articolari dovuti all’aumento di rigidità nel corso dell’invecchiamento.
I rischi
Il rischio dell’aver perseguito una dieta alcalina, come in qualsiasi altra dieta dimagrante è quello di riprendere i chili perduti nel momento in cui si riprende il normale regime alimentare. Non sono stati dimostrati rischi concreti sulla salute nel seguire questo stile alimentare né a livello medico né scientifico.