Il dottor George Blackburn negli anni ’70 ha ideato una soluzione per dimagrire velocemente che prende il nome di dieta blackburn. Le proteine sono le protagoniste di questo regime alimentare che, invece, bandisce del tutto i carboidrati e i grassi. La sua sperimentazione può portare ad alcuni rischi dunque non può essere perseguita da chiunque.
Dieta blackburn: cos’è e come funziona
La dieta blackburn, definita anche digiuno proteico, prevede il solo consumo di aminoacidi o proteine che costituiranno così un regime alimentare prettamente ipocalorico. Il principio che induce l’organismo a dimagrire è rappresentato dallo stato di chetosi: quando il corpo è a digiuno da un periodo consistente, l’organismo inizia a degradare gli acidi grassi (lipolisi) per sopperire alla mancanza di glucosio, formando dei prodotti di scarto chiamati corpi chetonici. Contemporaneamente, l’assunzione dei cibi proteici garantisce all’organismo il mantenimento della massa magra, che altrimenti verrebbe distrutta insieme alla massa grassa durante il processo di chetosi.
Il dimagrimento che si può ottenere con questa dieta è molto rapido e veloce: circa 500 g al giorno, per un totale di 7/8 kg al mese.
La dieta blackburn non deve essere perseguita per un tempo superiore ai 20 giorni circa, infatti dopo il periodo consigliato la sua funzione perde di efficacia. Il suo sviluppo prevede 3 fasi:
- La prima fase dura all’incirca 3 giorni, periodo in cui il soggetto comincia ad avvertire stanchezza e senso di fame, noti anche per essere i primi sintomi dell’ipoglicemia.
- La seconda fase inizia al quarto giorno e si conclude con il termine della dieta. In questo periodo prende vita la lipolisi dalla quale derivano i corpi chetosi in grado di ridurre il senso di fame e apportare energia all’organismo nel medesimo momento.
- La terza fase è rappresentata da un periodo di mantenimento che deve essere seguito attraverso una dieta dissociata, ovvero un programma alimentare in cui non bisogna consumare nello stesso pasto carboidrati e proteine o proteine diverse tra loro. Inoltre, la frutta deve essere consumata lontana dai pasti. Al termine di queste 3 fasi è possibile tornare ad un’alimentazione corretta ed equilibrata.
Il menù tipo
I prodotti consentiti all’interno della dieta blackburn sono principalmente le carni, sia rosse che bianche, e il pesce magro. Le verdure sono limitate (ammessi: asparagi, broccoli, insalata, spinaci, zucchine, melanzane, fagiolini), mentre i formaggi e i salumi sono esclusi del tutto. Oltre agli alimenti, bisogna assumere anche degli integratori specifici che introducano nell’organismo gli aminoacidi essenziali. Un esempio del menù tipo potrebbe essere:
- Colazione: caffè o the senza zucchero.
- Spuntino: integratore
- Pranzo: circa 200 g di pollo, manzo o vitello e circa 200 g di una verdura fibrosa.
- Spuntino: integratore.
- Cena: pesce o crostacei come sogliola, spigola, merluzzo, seppie o calamari.