Lo sviluppo e la modernizzazione hanno rivoluzionato l’intero assetto mondiale negli ultimi anni. Un settore che ha vissuto una forte rivisitazione è sicuramente quello alimentare. Circa metà della popolazione terrestre ha deciso di optare per una scelta più sostenibile come quella, per esempio, della dieta climatariana.
Perché si chiama dieta “climatariana”?
Sarà il New York Times a utilizzare, per la prima volta, il termine “climatariana/o”, o meglio “Climatarian“. I climatariani, coloro che scelgono di seguire questa dieta, hanno il principale obbiettivo di scegliere cibo prodotto esclusivamente in maniera sostenibile.
Le motivazioni che spingono le persone a intraprendere questo regime alimentare sono diverse:
- Contribuire al rallentamento del riscaldamento globale;
- fare acquisti controllati per ridurre sprechi;
- prestare attenzione alle emissioni di CO2;
- eliminare, quanto più possibile, la carne;
- prediligere prodotti a KM 0.
Alla base della scelta di seguire la dieta climatariana, c’è la lotta per l’ambiente. Negli ultimi anni, il nostro pianeta sta risentendo degli effetti della vita moderna: inquinamento, spreco esagerato, cambiamento climatico. Inoltre, gli allevamenti intensivi di animali comportano, da soli, circa il 15% delle emissioni di CO2 nell’aria. Cercare di ridurre il consumo di carne rossa, o limitarlo, potrebbe portare a un grande miglioramento.
I climatariani si aggiungono quindi ai vegetariani, vegani, pescetariani e molti altri ancora.
Cosa mangiare?
Per avvicinarsi a questo nuovo modo di consumare il cibo è bene conoscere quali solo gli alimenti e le regole adeguate.
Come abbiamo visto, la carne rossa è sicuramente il primo prodotto da limitare. La carne di bovino contiene un alto tasso di carbonio, seguita poi dal pesce e per ultime le carni bianche. Anche solo limitando il consumo di bovini a poche volte al mese, potrebbe comportare un’enorme differenza per la terra.
In secondo luogo, bisogna prestare attenzione a dove si acquistano i prodotti. Affidandosi a botteghe e mercati locali, non solo avremmo cibo più fresco e controllato, acquisteremmo cibi meno inquinanti.
Un altro consiglio è quello di evitare troppi imballaggi o confezioni, così da limitare i rifiuti.
Dopo aver capito cosa è bene evitare, soffermiamoci sugli alimenti da inserire nella dieta climatariana.
Si tratta di un regime principalmente vegetariano: frutta, verdura, legumi e cereali. Una o due volte alla settimana carne bianca; il consumo di pesce rimane limitato ma non del tutto escluso. Nessun problema per quanto riguarda formaggi e uova, a patto che provengano da produttori sostenibili. I climatariani riducono il consumo di prodotti industriali.
Per poter dare una mano alla terra che ci ospita, dobbiamo essere consapevoli di ciò che mettiamo in bocca, sapendo che il modo in cui un alimento è prodotto potrebbe danneggiarla e danneggiare noi stessi. Non è necessario fare grandi rinunce ma, con un passo alla volta, potremmo cambiare le sorti del mondo.