Il sodio è un minerale fondamentale per il nostro organismo. Lo si trova in molti alimenti, ma soprattutto lo ingeriamo tramite il sale da tavola (cloruro di sodio) che utilizziamo per condire i cibi. Nonostante sia un elemento vitale per il nostro benessere, la quantità di sodio da ingerire quotidianamente deve essere limitata soprattutto in alcune circostanze. La dieta iposodica è consigliata in particolare a persone affette da patologie quali insufficienza cardiaca, ipertensione e insufficienza renale.
È chiaro quindi che la dieta iposodica non abbia lo scopo di far perdere dei chili a chi la segue. Punta piuttosto a ridurre le porzioni di sale all’interno dell’alimentazione quotidiana. Scopriamo insieme cos’è questa dieta e come funziona nel dettaglio.
Dieta iposodica: come funziona
La dieta iposodica è una regime alimentare caratterizzato da un basso apporto di sodio, allo scopo di migliorare la salute di chi la segue. In particolare è molto utile per abbassare la pressione sanguigna nei soggetti caratterizzati da ipertensione arteriosa.
Il sodio è contenuto nella maggioranza dei cibi che mangiamo ogni giorno e anche nell’acqua che beviamo. Proprio per questo se si vuole diminuire la quantità di sodio assunto è necessario seguire una dieta iposodica. Questa dieta tiene conto infatti dei due modi con cui il sodio viene ingerito, ovvero tramite una modalità discrezionale e non discrezionale. La differenza tra le due modalità è che la prima si riferisce al sodio contenuto nel sale da cucina che utilizziamo per condire a nostro piacere le pietanze. La seconda è invece il sodio già naturalmente presente negli alimenti, indipendentemente dal nostro gusto.
La dieta iposodica tiene quindi conto di entrambi questi due criteri e va a bilanciare entrambi. Viene quindi regolata sia la quantità di sale aggiunto che quello assunto inevitabilmente dagli alimenti contenenti sale. Proprio per questo una dieta iposodica è anche una dieta ipocalorica.
Cosa mangiare
Come abbiamo già accennato, seguire una dieta iposodica significa eliminare il sale da cucina quasi totalmente. Per condire e rendere più gustosi i piatti si possono aggiungere erbe o spezie. Sono anche eliminati gli alimenti conservati come i salumi, i formaggi stagionati e i cibi in scatola. Oltre agli alimenti freschi sono concessi solo i refrigerati e i surgelati.
Anche la quantità di alimenti ingeriti deve essere diminuita. Tutte le porzioni di pasta, pane, patate, marmellate e frutta sciroppata vanno ridotte di 1/3 rispetto a prima. Anche la frutta fresca ipercalorica come banane mature, cachi, fichi, uva e mandarini va consumata in minore quantità. Si consiglia poi di sostituire gli alimenti farinacei raffinati con quelli integrali.
Sono da abolire le carni grasse e in generale si devono ridurre le quantità di carne e uova mangiate. Questi prodotti vanno sostituiti il più possibile con il pesce azzurro, un tipo di pescato che fa molto bene all’organismo.
I grassi saturi o idrogenati sono da sostituire con gli oli vegetali. Stop quindi al burro per lasciare spazio all’olio extravergine d’oliva e a tutti gli altri oli vegetali disponibili e ricchi di omega 3.
Gli ortaggi devono essere consumati in grandi quantità, sia cotti che crudi. È consentita anche la frutta fresca poco calorica come mele o pere.
Bevande energetiche e superalcolici sono da bandire nella dieta. È necessario anche moderare la quantità di caffè, tè e di vino rosso durante i pasti principali. Anche la scelta dell’acqua è molto importante: si deve optare per acqua a basso contenuto di sodio.