Avete mai sentito parlare del Kosher? Si tratta di un insieme di regole religiose alla base della dieta degli ebrei ortodossi. Cosa mangiare nella cucina Kosher? Ecco il menu e i segreti della tavola ebraica.
Dieta Kosher, cosa mangiare? Il menu e i segreti della tavola ebraica
Definito kosher che letteralmente significa idoneo, il cibo consumato dagli ebrei osservanti deve seguire determinati precetti, quelli che rientrano nella Casherut, il più alto riferimento della religione ebraica sull’alimentazione basato sulla Torah. Kosher è l’insieme di regole religiose che governano l’alimentazione degli ebrei ortodossi. E’ un modo di cucinare cibi e assumere bevande antichissimo, rispettato da più di 3.000 anni, a cui è possibile avvicinarsi seguendo alcune norme.
Kosher, infatti, significa “conforme”, “adatto” alla legge. Indipendentemente dalla religione, le preparazioni kosher sono un marchio una garanzia di qualità, genuinità e purezza. Gli ebrei quando devono mangiare devono rispettare delle regole che riguardano tanto la scelta dei prodotti alimentari tanto la loro preparazione e il loro consumo. Ecco le regole principali.
Carne e latticini sono due alimenti che non solo non possono essere consumati nello stesso pasto ma non possono neanche essere lavorati insieme. Ecco perché le famiglie ebraiche di solito possiedono servizi di piatti e set di pentole diversi per i due tipi di alimenti.
Una regola riguarda anche carne e pesce. Infatti, se questi due cibi possono essere consumati nello stesso pasto, è necessario, prima di passare dall’uno all’altro, sciacquarsi la bocca con un po’ di vino. Infine, uno dei precetti più restrittivi ma che deve essere sempre tenuto in considerazione è quello secondo cui per cucinare cibo kosher, non possono essere utilizzati utensili per cibo non kosher.
Cosa mangiare secondo il Kosher? Come carne sono ammessi la mucca, il vitello, la pecora e la capra mentre sono vietati il coniglio, il maiale, il cammello e il cavallo. Tra i volatili da cortile sì a galline e no ai rapaci. Infine, se i pesci che hanno sia pinne che squame possono far parte della dieta, l’anguilla, i frutti di mare, il caviale, i pesci gatto.
Non solo scelta di alimenti, come abbiamo detto, ma per gli ebrei osservanti è ugualmente importante la macellazione e la lavorazione della carne che si mangia. Secondo le regole dell’ebraismo la macellazione della carne deve avvenire secondo uno specifico rituale: dopo l’uccisione, che deve provocare all’animale la minima sofferenza possibile, l’animale deve essere attentamente esaminato per verificare che sia sano e non abbia difetti, che altrimenti lo renderebbero impuro. Infine, prima della cottura, la carne viene lasciata in acqua per mezz’ora, cosparsa di sale grosso di tipo kosher e lasciata drenare per un’ora in modo tale da eliminarne totalmente il sangue.
Per tutti gli altri alimenti tipici della nostra dieta il miele, in quanto considerato un prodotto delle api ma non un loro secreto, è concesso e frutta e verdura e tutti i loro derivati non hanno limitazioni. Nel caso siano in scatola o surgelati, devono presentare i marchi di certificazione rabbinica che specifichino la loro idoneità.
Dieta Kosher: cosa mangiare e il menu
Il Kosher, come visto, è l’insieme di regole alimentari dell’ebraismo seguite da tutti gli ebrei osservanti da oltre 3.000 anni. Tutto ciò che gli ebrei mettono a tavola rispetta queste norme mentre quello che non troveremo mai, come la carne con sangue, è assolutamente vietato e quindi non lo mangeranno mai. E ancora nella cucina kosher è vietato nutrirsi della vitalità dell’animale: banditi quindi il grasso, il nervo sciatico e qualsiasi forma di sangue che sia presente negli animali o volatili.
Per il consumo della carne dopo la macellazione (Shechita) è necessario che il tutto avvenga secondo alcune regole: l’uccisione dell’animale deve avvenire con un solo taglio alla gola e tutto il sangue rimasto deve essere rimosso con acqua e sale per un tempo stabilito (non meno di 20 minuti e non più di un’ora). Le materie prime non devono contenere insetti o bachi.
Nella cucina kosher il vino fa parte del rito religioso: si beve solitamente il sabato e durante le festività e, visto l’altissima funzione che ricopre, la sua preparazione deve essere eseguita e controllata rigorosamente da ebrei osservanti. A garanzia di ogni passaggio, dalla spremitura all’imbottigliamento, sull’etichetta deve apparire il nome del rabbino che ha eseguito il controllo e rilascia il certificato. Cosa prevede il menu?
Volatili e derivati come pollame, galline, tacchino e uova;
Pesci come salmone, baccalà e trota;
Legumi come i ceci da cui proviene il famoso hummus di ceci, tipico della cucina ebraica;
Verdure come le zucchine, pomodori o radicchio;
Carne come manzo, agnello e vitello da cui si ricavano i tagli più pregiati come l’entrecote, la bistecca o il filetto;
Latte e derivati come mozzarelle e formaggi;
Pane e lieviti.
Molti di questi prodotti servono per preparare i piatti tipici della tradizione ebraica. Un esempio di piatto tipico è il sigariot, un vero e proprio sigaro fatto di carne macinata di manzo con spezie, come la cannella e il peperoncino, mescolato con le uova e poi ricoperto con una pasta filo. Infine viene fatto friggere per qualche minuto in olio evo bollente.