La dieta plant based è seguita da diverse celebrities in tutto il mondo, che l’hanno resa popolare ma è molto più che una moda. Si tratta di un vero e proprio stile di vita. Scopriamo cos’è e come funziona la dieta plant based.
La dieta plant based: di cosa si tratta
Il nome stesso dice molto “plant-based” significa, tradotto alla lettera, basato sulle piante, quindi un’alimentazione a prevalenza vegetale, ma non solo. Infatti, non si tratta solo di consumare vegetali ma di assumere alimenti naturali ossia, non processati industrialmente, non trattati, non derivanti da sfruttamento di risorse e animali, meglio se km zero.
Gli alimenti inclusi nella dieta plant based devono essere soprattutto non lavorati, freschi, sani, bilanciati, leggeri, ricchi di nutrienti essenziali. E’ una dieta a base vegetale ma non vegana/vegetariana, che mette l’accento sulla qualità e la salubrità dei cibi. Ecco cosa mangiare in questa dieta, a favore delle piante.
Grande attenzione alla qualità e ai valori nutrizionali degli alimenti: no a zuccheri raffinati e grassi idrogenati, ad esempio, no ai coloranti e ai dolcificanti sintetici, no a tutto ciò che madre natura non potrebbe produrre spontaneamente.
Via libera a cereali e farine integrali, olio extravergine d’oliva, frutta e verdura di stagione: questi alimenti sono la base di ogni pasto. I dolci possono essere consumati solo se homemade e con materie prime controllate, semplici e poco raffinate, meglio se di origine vegetale – ad esempio sostituendo al latte le bevande di soia o riso, e alle uova altri addensanti naturali come semi di lino, bucce di psillio o semplice banana matura. Sì alla frutta secca e ai semi.
Carne e pesce si possono consumare piccole quantità in modo sporadico, sempre che rispettino la regola principale, ossia una provenienza naturale e controllata. No a tutto ciò che c’è di pronto e lavorato, dalle salse agli alimenti.
La dieta planet based, a favore della sostenibilità
Bisogna imparare a leggere le etichette dei prodotti, sia come ingredienti che come origine e lavorazione degli stessi. Solo conoscendo davvero ciò che si mette in tavola – come provenienza e valori nutrizionali – si può capire se adatto a questo regime alimentare.
E non solo: consumare cibi freschi significa seguire la stagionalità sia per la frutta che per la verdura, consumata solo a km zero. Questa attenzione a seguire il ritmo della natura, evitando forzature industriali, è un bene per l’ambiente, sebbene la plant-based sia più incentrata sulla salute che sulla scelta puramente etica del veganismo.