La dieta s.d.m. è un regime alimentare ideato negli anni ’70 dal Professor Blackburn dell’Università di Harvard. L’acronimo s.d.m. sta per Società Dietetica Medica ed è caratterizzata dalla presenza di proteine e soprattutto di verdure, in particolare la dose di proteine viene calcolata in base alle esigenze di ogni singolo individuo. Si tratta di un piano alimentare che permette di perdere da 1,5 a 2 chili a settimana. La dieta permette di perdere peso in maniera rapida grazie alla grande restrizione glucidica e lipidica che viene imposta all’organismo.
Dieta s.d.m.: come funziona
Nella dieta s.d.m. è possibile distinguere la versione classica, ideata per le persone affette da una forte obesità, e la versione mitigata, ossia quella dedicata alle persone in leggero sovrappeso. Nella prima versione è necessario assumere un integratore apposito per perdere molti chili, mentre nell’altra c’è la possibilità di mangiare alcuni alimenti in più. Ogni percorso prevede 3 fasi che vengono definite da un medico in base alle esigenze personali. Risulta ovviamente essenziale praticare attiità fisica in modo costante durante tutte le tre fasi.
La prima fase è quella del dimagrimento, si tratta della fase in cui è necessario rispettare le linee guida del percorso allo scopo di favorire il meccanismo di chetosi del corpo. Si devono assumere determinati integratori e si possono mangiare verdure a scelta tra zucchine, cavoli, broccoli, spinaci e molte altre. La seconda fase è quella di transizione e prevede il graduale inserimento di determinati alimenti tra cui anche i carboidrati. L’obiettivo di questa fase è quella di porre le basi per una dieta varia ed equilibrata. La terza fase è quella del mantenimento e ha lo scopo di aiutare a mantenere i risultati raggiunti attraverso una dieta personalizzata che rispetta le linee guida della dieta mediterranea.
Vantaggi e svantaggi
Il maggior beneficio di questa dieta consiste nella grande perdita di peso che avviene in modo rapido e sotto il controllo di professionisti. C’è anche la tendenza della dieta a non far sgarrare in quanto diminuisce il senso di fame grazie alla presenza delle proteine che vengono metabolizzate in più tempo rispetto agli altri nutrienti. Viene mantenuta anche la massa magra e permette di acquisire in poco tempo una corretta educazione alimentare.
Tra gli svantaggi spicca il fatto che potrebbero manifestarsi sintomi come mal di testa, diarrea, nausea e alcune volte anche stitichezza. In generale vengono prodotti dei corpi chetonichi, ossia dei materiali di scarto derivati dalla chetosi e questo porta con sè appunto la comparsa di determinati sintomi correlati quali, appunto, quelli appena descritti.