Le tecnologie digitali sono entrate prepontemente a far parte della nostra quotidianità, portando nelle nostre vite soluzioni innovative per risolvere tante piccole e grandi problematiche. Questo passaggio epocale, a cui è stato dato il nome di “transizione digitale” intendendo la trasposizione online di molte attività prima esclusivamente fisiche, in realtà cammina sempre più a braccetto con un altro processo, ossia quello della “transizione ecologica”. Ma come può la tecnologia migliorare il rapporto tra uomo e ambiente?
Transizione ecologica, sociale e digitale: le nuove sfide dell’umanità
I concetti di transizione ecologica e transizione digitale sono sempre più presenti nel linguaggio comune, dal momento che entrambi rappresentano obiettivi fondamentali da raggiungere nei prossimi anni al fine di migliorare la vita sul pianeta. Sebbene possano apparire idee quasi contrastanti, nella realtà dei fatti i due concetti camminano di pari passo, tanto che le stesse istituzioni stanno ormai lavorando per promuoverne l’importanza presso cittadini, imprese ed enti e favorire comportamenti tali da accelerare i due processi.
Il digitale sta trasformando in maniera evidente le nostre vite ed è impensabile oggi scindere la tecnologia dai temi ambientali, anzi proprio le innovazioni che anno dopo anno vengono introdotte sul mercato possono oggi essere considerate come strumenti centrali per supportare le scelte ecologiche, oltre che quelle della sostenibilità economica e sociale.
Le nuove tecnologie, dunque, vanno viste a livello sistemico come un elemento importantissimo per tutelare l’ambiente e le risorse naturali, per migliorare il lavoro e la capacità di produrre reddito e per garantire a ciascuno un miglior accesso alle informazioni e a condizioni di vita adeguate, in linea con i temi dell’inclusività e del benessere umano.
Guardando più nello specifico all’aspetto ecologico, il digitale può diventare uno dei pilastri per ridurre l’impatto ambientale delle nostre azioni in diversi modi, ma come?
L’uso del digitale in ottica ambientale
Le tecnologie digitali, come detto, possono essere uno strumento molto valido per migliorare lo stato di salute del pianeta, poiché permettono di ottenere diversi vantaggi in termini pratici che si traducono in un minore impatto delle azioni individuali sull’ambiente. Il concetto stesso di digitalizzazione, legandosi a una dematerializzazione dei supporti fisici, consente per esempio di abbattere il consumo di materie prime e la produzione di rifiuti, come dimostra la netta riduzione nell’uso di documenti cartacei in favore di scansioni e file digitali.
Allo stesso modo, è cambiata radicalmente la fruizione dei materiali audiovisivi, dalle foto personali alla visione di film e programmi televisivi, con la possibilità da un lato di avere enormi archivi di file sempre a disposizione e dall’altro di utilizzare piattaforme online per accedere ai propri contenuti preferiti semplicemente connettendosi a internet, senza contare l’ampia diffusione dei servizi dedicati al gioco online che, tra fantasy game innovativi e passatempi tradizionali come il blackjack nella versione con puntata secondaria 21+3, hanno praticamente annullato l’uso di supporti materiali e ridotto i trasferimenti fisici per giocare nelle sale.
Come è cambiato il mondo del lavoro con le tecnologie digitali
Grandi cambiamenti hanno riguardato anche il mondo del lavoro, con evidenti ricadute anche in termini di sostenibilità ambientale. La digitalizzazione in questo caso ha infatti portato a diverse novità, legate non soltanto alla già citata riduzione degli archivi e dei consumi di carta, inchiostri per stampanti e altri materiali connessi all’attività lavorativa, ma anche a un diverso approccio al lavoro stesso, sempre più rivolto verso lo smart working.
Come evidenziato qualche tempo fa dall’Enea, infatti, il “lavoro agile” ha importanti ricadute positive a livello ambientale, favorendo la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e il risparmio energetico. In particolare, abbattendo la mobilità di un gran numero di persone, lo smart working portato ai suoi massimi livelli può ridurre il traffico stradale, il consumo di carburanti e di conseguenza le emissioni di CO2, il tutto senza contare il tempo risparmiato dai lavoratori stessi che altrimenti verrebbe trascorso in auto o su altri mezzi di trasporto.
Può sembrare un discorso ottimistico, ma al netto di molte altre valutazioni che richiederebbero un approfondimento più complesso, anche in questo caso le opportunità offerte dal digitale rappresentano la migliore scelta possibile per garantire efficienza su più livelli e una risposta immediata ai problemi ambientali sempre più urgenti da risolvere.