Dispositivi salvavita: l’importanza del defibrillatore dae

I dispositivi salvavita sono strumenti essenziali per gestire le situazioni di emergenza e in grado di fare la differenza quando le circostanze richiedono un intervento tempestivo per tutelare la vita delle persone. Tra questi si può annoverare un apparecchio essenziale per la rianimazione degli individui colpiti da evento cardiaco è il defibrillatore DAE, ovvero il defibrillatore automatico o semiautomatico esterno.

Dal 28 agosto 2021 la normativa italiana specifica inequivocabilmente che il DAE è vivamente consigliato in molti luoghi pubblici e privati, tra cui aeroporti, stazioni ferroviarie e porti marittimi, istituti scolastici e mezzi di trasporto che prevedono una percorrenza continuata senza fermate intermedie superiore alle due ore. Anche le amministrazioni locali possono promuovere la presenza del DAE nei luoghi particolarmente frequentati, come centri commerciali, alberghi e condomini.

La spinta verso la diffusione del defibrillatore semiautomatico esterno, maggiormente utilizzato in Italia, è dettata dalla sua semplicità di utilizzo e allo stesso tempo dalla sua efficacia, infatti laddove è necessario un intervento salvavita immediato il DAE può aumentare le possibilità di sopravvivenza della persona colpita da malore cardiaco. A differenza di quanto alcuni potrebbero immaginare questo dispositivo offre dei vantaggi importanti in termini di praticità e intuitività.

Come funziona il defibrillatore semiautomatico esterno e come si usa

Come si legge anche nella guida informativa proposta dal web magazine di Lyreco, il dae defibrillatore si contraddistingue per la presenza di piastre attraverso le quali l’apparecchio riconosce l’attività del cuore e quindi l’eventuale arresto cardiaco, causato ad esempio da tachicardia o fibrillazione ventricolare.

In questo modo, il DAE è capace di determinare la necessità di defibrillazione e regolare in maniera autonoma la scarica. L’addetto deve soltanto posizionare le piastre sulla persona colpita da malore, attendere la diagnosi e premere il pulsante di accensione, solo se avvertito da messaggi sonori e visivi.

Ovviamente, è fondamentale chiamare subito il 118 in presenza di una persona che ha appena subito un evento cardiaco, tuttavia, quando si sospetta un imminente arresto cardiaco, può essere necessario ricorrere al DAE semiautomatico prima dell’arrivo dei soccorsi.

In questo caso bisogna sapere come applicare le piastre del DAE, una delle poche conoscenze richieste per utilizzare lo strumento in modo ottimale e funzionale. Nel dettaglio, è opportuno rimuovere gli indumenti della persona liberandone il torace, procedendo – se necessario per questioni di tempo – allo strappo o al taglio dei vestiti. Quindi bisogna sistemare le piastre del DAE sul torace del paziente, togliendo eventuali oggetti in metallo o gioielli in quanto conduttori di elettricità.

Chi può utilizzare il defibrillatore

In linea generale il DAE può essere utilizzato da personale sanitario e da personale detto “laico” cioè non sanitario, dopo avere seguito un corso BLSD e aver acquisito le idonee competenze attestate da un certificato di abilitazione.

I corsi di formazione sono gestiti a livello regionale e la qualifica, a prescindere dalla regione in cui è stata ottenuta, varrà a livello nazionale, quindi anche nelle altre regioni italiane la persona sarà qualificata all’uso del DAE.

La formazione permette non solo di adempiere alle normative regionali, ma anche di migliorare gli standard di sicurezza presenti nel luogo in cui è presente il DAE. In caso di arresto cardiaco, infatti, la percentuale di sopravvivenza si riduce di circa il 10% ad ogni minuto, mentre l’impiego del defibrillatore entro i primi 5 minuti porta questa possibilità ad assestarsi tra il 50 e il 70%.

Il DAE serve per interrompere l’aritmia, tuttavia è bene ricordare come in alcuni casi potrebbe essere necessario praticare anche un massaggio cardiaco esterno per sostenere la circolazione sanguigna, interventi che richiedono una formazione specifica del personale responsabile della sicurezza.

Scritto da Sabrina Rossi

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