Il disturbo da alimentazione incontrollata, detto anche binge eating disorder, caratterizza molte persone sia giovani che adulte e dipende senz’altro da una sottostante condizione psicologica, dalla quale è importante sapere che si può guarire.
Disturbo da alimentazione incontrollata: come guarire
I pazienti affetti dal disturbo da alimentazione incontrollata partono spesso da un pessimo rapporto con il proprio corpo: c’è chi ne è ossessionato per quelli che considera chili di troppo e chi al contrario ritiene di essere troppo magro; ma da tutto ciò, si può guarire. E’ inoltre una patologia che intacca tutte le attività dei soggetti che ne sono colpiti, che hanno molta più difficoltà a concentrarsi, avere contatto con il mondo esterno e le altre persone, e vivono sentimenti contrastanti e negativi.
La terapia
Per guarire dal disturbo da alimentazione incontrollata non basta sottoporsi a una dieta oppure credere che eliminare il cibo sia la prima soluzione, anzi. La prima cosa su cui lavorare è infatti il proprio comportamento, la propria mente. I passi da fare, volendo scandirli uno ad uno, sono i seguenti:
- Prendere consapevolezza del proprio disturbo, senza vergognarsi di esserne sopraffatti e senza sviluppare sensi di colpa infondati.
- Non perdere la forza di volontà, anche quando la condizione deriva da cause predisposizioni genetiche o più semplicemente caratteriali.
- Imparare ad avere più fiducia e stima di se stessi e soprattutto evitare di pesare il giudizio degli altri.
- Affidarsi ad un terapeuta specialista dei disturbi dell’alimentazione che lavori sull’aspetto comportamentale e cognitivo, che porti il paziente a scovare la causa latente che ha portato al disturbo.
- Iniziare un percorso contemporaneo con un nutrizionista che insegni nuovamente ad avere un buon rapporto con il cibo.
- Confrontarsi con altre persone che soffrono dello stesso disturbo può essere di grande aiuto, esistono infatti delle associazioni apposite che aiutano il paziente a riprendere in mano la sua vita serenamente.