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Conosciuta anche come sindrome maniaco-depressiva, il disturbo bipolare è una vera e propria malattia mentale. Secondo l’ NIMH (National Institute of Mental Health) Il disturbo bipolare interessa circa l’1% della popolazione mondiale con una percentuale pressoché uguale di rischio tra uomo e donna.
Il fatto più allarmante, sembra essere quello che i casi di disturbo bipolare stiano leggermente aumentando nel corso degli ultimi 20/30 anni, le cause di questo presunto aumento non sono ancora state trovate, in molti peró sostengono il fatto che l’avvento di internet alla portata costante di tutti e l’invenzione dei social network, abbiano contribuito, in certi casi catalizzato alcune manifestazioni di disturbo bipolare, e questo probabilmente dovuto anche allo sdoppiamento del nostro io tra quello e reale e virtuale.
Ma cosa vuol dire Disturbo Bipolare?
È uno sviluppo di alterazioni periodiche del livello di attivazione psichica, in poche parole si sviluppano delle fasi alterne di euforia e depressione.
Non esiste un test specifico, un’analisi del sangue, o una tac che possa determinare se un soggetto è affetto da disturbo bipolare, le uniche figure preposte a farlo sono gli psichiatri, attraverso l’osservazione nel tempo (che puó arrivare anche a 2 anni) dei pazienti. Attenzione quindi a non scambiarli semplicemente per sbalzi d’umore, che sono molto diversi e sono “normali” (ognuno di noi li ha).
Attraverso lo studio di questa malattia, se ne sono scoperte diverse tipologie:
- Disturbo bipolare TIPO I. Il malato affetto da uno o più episodi maniacali o misti della durata più o meno di una settimana, spesso seguite da fasi depressive che durano anche due settimane.
- Disturbo bipolare TIPO II. Il malato affetto da uno o più episodi depressivi maggiori, con almeno un episodio maniacale.
- Disturbo bipolare non altrimenti specificato. Il malato affetto da stadi della malattia che si alternano velocemente rispetto al tipo I e II.
- Disturbo bipolare CICLOTIMICO. Il malato affetto da almeno due anni di episodi alternati, che non rientrano nelle categorie sopraelencate.
I sintomi
Ma in cosa consistono i sintomi? Come si fa a non scambiarli con gli sbalzi d’umore? Vediamo insieme gli svariati sintomi delle due fasi.
Fase maniacale
- Euforia estrema
- Ipersensibilità , Agitazione Psicomotoria
- Autostima Esagerata
- Eccessivo coinvolgimento in attività e comportamenti dannosi e/o rischiosi
- Fuga delle idee (pensa troppo freneticamente e non riesce a concentrarsi, andando in confusione)
- Eccessiva loquacità (parla veloce e sconclusionato a causa della fuga di idee)
- Facile distrazione
- Ridotto riposo
- Abuso di alcol o droghe
- Possibili allucinazione e deliri
- Frequenti assenze da scuola/lavoro con conseguente scarso rendimento
Durante la fase maniacale, il malato si sente onnipotente, pensa di poter fare tutto, di essere indistruttibile, gira a mille e questo puó sfociare in atteggiamenti pericolosi e violenti per sé stesso o per gli altri.
Degno di nota il fatto che molto spesso, durante la fase maniacale il malato arriva a dissanguare le proprie finanze compiendo acquisti sconsiderati, al di fuori della sua portata.
Fase depressiva
- senso di tristezza inconsolabile
- Perdita d’interesse per qualsiasi attività o persona
- L’idea di non farcela
- Pensieri di suicidio (o tentativi)
- Senso di colpa
- Disturbi di concentrazione
- Disturbi del sonno (risvegli precoci o ipersonnia)
- Disturbi dell’appetito (aumenta troppo o scompare del tutto)
- Completa mancanza di energie
- Dolore cronico (senza causa riconoscibile)
- Frequenti assenza da scuola/lavoro con conseguente scarso rendimento.
Durante la fase depressiva, il malato perde sostanzialmente la voglia di vivere, si ritrova ingabbiato nella sua mente e nei circoli viziosi della sua psiche. Durante questa fase, il rischio di suicidio aumenta di 15 volte.
Le cause
Le cause che scatenano il disturbo bipolare sono ancora in fase di studio, ma è oramai assodato che esistono dei fattori Multipli bio-psico-sociali. È anche accertata una componente genetica nello sviluppo del disturbo bipolare, infatti chi ha parenti di primo grado affetti corre un rischio davvero elevato di averla a sua volta.
È stato osservato inoltre, che i gemelli omozigoti presentano un rischio che puó andare dal 40 al 70% di sviluppare forme anche lievi di D.B. nel corso della loro vita.
Solitamente, il primo episodio di disturbo bipolare si verifica nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. Con la giusta combinazione di farmaci e psicoterapia, gli psichiatri stanno aiutando moltissime persone a conviverci al meglio perché non è stata trovata ancora una cura, ma migliorare si puó, col tempo.
Le statistiche dicono che i 2/3 dei pazienti in cura, possono presentare il rischio di avere sintomi residui e almeno il 40% di loro corre il rischio di ricaduta nei successivi 2 anni.