L’elettrocardiogramma è chiamato anche ECG o EKG. È una registrazione dell’attività elettrica del cuore. I medici lo effettuano per diagnosticare la coronaropatia. Si può usare l’elettrocardiogramma anche per monitorare se le cure mediche stanno funzionando. Vediamo come funzione e cos’è.
Come viene effettuato l’elettrocardiogramma
Si fa da stesi e dura circa 5 minuti. Non è doloroso. Ecco come viene fatto:
- Il medico pulisce i punti del corpo dove verranno posizionati gli elettrodi; potrebbe anche dover depilare queste zone.
- Il medico in seguito attacca 12 elettrodi divisi tra braccia, gambe e petto.
- Un macchinario registrerà l’attività elettrica del cuore a riposo.
Cos’è l’ECG
L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico che prevede l’uso di un apparecchio che riesce a registrare e a riportare sia il ritmo che l’attività elettrica del cuore. Lo strumento attraverso cui vengono effettuate le analisi è chiamato elettrocardiografo, esso compila dei grafici con dei tracciati che possono essere solo interpretati solo da un medico specializzato. Il suo utilizzo permette il rilevamento dell’attività del cuore e di eventuali anomalie.
Tra quest’ultime possiamo annoverare la presenza di aritmie cardiache, che sono una alterazione del ritmo sinusale ovvero il ritmo normale del cuore che in un adulto deve essere compreso tra i 60 e i 100 battiti al minuto. Può rilevare anche un’ischemia o un infarto del miocardio, la presenza di alterazioni strutturali delle cavità cardiache. Può essere anche utilizzato per analizzare i segni indelebili lasciati da un attacco di cuore, i pazienti che hanno subito un infarto del miocardio devono periodicamente sottoporsi all’elettrocardiogramma.
A cosa serve fare l’ECG
Sottoporsi all’elettrocardiogramma a riposo serve a misurare il ritmo del cuore e un eventuale espansione delle camere del cardiache. E’ utile ad individuare eventuali ritmi non corretti del cuore e quindi la possibile presenza di aritmie. Può essere effettuato anche un’altra tipologia di ECG, ovvero quella sotto sforzo che è utile per l’individuazione di patologie cardiache latenti.
Oltre a ciò di cui abbiamo scritto poco sopra, l’elettrocardiogramma è consigliabile in casi in cui il paziente avverta dei dolori toracici o respirazione affannata e faticosa sebbene sia a riposo.
Non sono previste delle controindicazioni per quanto riguarda l’esecuzione del test dell’elettrocardiogramma. Tuttavia quello sotto sforzo è sconsigliato per i pazienti che soffrono di una grave insufficienza cardiaca. Tra le gravi patologie che l’ECG può individuare ci sono l’ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco, le cardiomiopatie e infine cardiopatia ischemica.
L’esame non arreca dolori per il paziente infatti gli verranno solamente applicati degli elettrodi che a loro volta sono collegati tramite dei fili all’elettrocardiografo. L’esame completo può avere una durata fino ai 30 minuti circa poiché il medico deve raccogliere delle informazioni sullo stile di vita del paziente, le domande più frequenti riguardano l’alimentazioni e se il paziente è un fumatore.