Emorroidi cura fai da te: alimentazione, creme e integratori

Le emorroidi sono una malattia che colpisce la regione anale. Presa in tempo può essere curata controllando l'alimentazione e assumendo integratori e medicinali corretti

Le emorroidi sono una malattia degenerativa che attraversa vari stadi e può arrivare ad essere molto fastidiosa. Ne soffrono, soprattutto, le donne in gravidanza e la popolazione maschile in età adulta. Se diagnosticata in tempo, può essere curata attraverso integratori alimentari che accompagnano un sano regime alimentare. Si può procedere anche con l’assunzione di varie tipologie di medicinali, dalle creme alle pillole. Nei casi più gravi interviene la terapia chirurgica.

Emorroidi

Oltre il 10% della popolazione adulta è colpita dalla malattia emorroidaria. Questo disturbo costituisce un problema frequente, soprattutto, tra coloro che hanno superato i 50 anni di età. Derivano dalla costituzione di ognuno, causate da ridotta elasticità o debolezza delle pareti venose e problemi circolatori. Sono più diffuse nelle aree maggiormente sviluppate, dove il consumo di cibi grassi è più incisivo e una dieta povera di fibre causa stitichezza, che è una delle prime cause delle emorroidi.

Una delle categorie più colpite in assoluto sono le donne in gravidanza, che vanno incontro a un tipo di malattia emorroidaria particolare. Si sviluppa solo nei mesi terminali della gestazione e, solitamente, è in grado di regredire spontaneamente dopo il parto. Esclusa questa particolare tipologia di persone, sono un disturbo che colpisce prevalentemente la popolazione maschile e quasi solo in età adulta. La maggior parte delle persone colpite segue un’alimentazione orientata all’uso massiccio di cioccolata, cibi piccanti e bevande alcoliche.

Si tratta semplicemente di cuscinetti di carne e vasi sanguigni che, posizionati all’interno e all’esterno dell’ano, hanno il compito di trattenere all’interno dell’intestino gas e materia. Il loro nome scientifico è gavoccioli e, in una persona priva di patologie, si gonfiano e si sgonfiano a seconda delle necessità del corpo, assolvendo il loro compito senza nessun fastidio. Nel momento in cui interviene una malattia, questa situazione di equilibrio si interrompe e le cose cambiano. I plessi venosi situati in queste porzioni di carne si dilatano, causando un gonfiore prima lieve e via via sempre più grave.

Il dolore che si avverte in alcuni casi non è determinato dallo sfintere, ma dalla trombosi, cioè dalla mancata circolazione sanguigna a livello venoso. In questo caso, la vena o il capillare in cui confluisce il sangue proveniente dai gavoccioli è ostruita e, quindi, tutto il plesso si gonfia provocando gli spasmi. Si tratta, perciò, di una dilatazione delle vene causata dalla pressione del sangue che giunge nella parte finale del corpo.

Le emorroidi possono essere sia interne che esterne e i sintomi, in tutti i casi, sono estremamente simili: prurito, bruciore, sanguinamento, proctiti e ragadi. Le emorroidi esterne sono ricoperte di tessuto connettivo intensamente innervato e, quindi, particolarmente sensibili a qualsiasi tipo di fastidio, dalle infiammazioni più blande fino al più forte dolore. Quelle interne risultano, invece, più pericolose e possono essere curate in maniera fai da te solo ai primi stadi. Presentano, infatti, molto spesso una dislocazione del cuscinetto gavocciolo dal suo plesso originario e nei casi più gravi non esiste manovra capace di ammortizzare il danno. Questo è il momento in cui è necessario ricorrere alla terapia chirurgica.

Alimentazione ed emorroidi

Essendo la stitichezza una delle principali cause delle emorroidi la dieta perfetta per prevenirle o provare a contenerle deve contenere una grandissima quantità di fibre. La quantità necessaria andrebbe inserita nella dieta principalmente con i cibi, attraverso l’assunzione di fibre soprattutto solubili, abbinate ai batteri probiotici e alle molecole cosiddette prebiotiche. Sono assolutamente vietati i cibi estremamente speziati, i formaggi stagionati – troppo salati -, insaccati, crostacei, cioccolato, superalcolici e un’assunzione eccessiva di caffeina ogni giorno. Sono, invece, consigliati alimenti contenenti una gran quantità di fibre. Particolarmente importante è tenersi idratati con la corretta quantità d’acqua.

Importantissimo è sapere che l’attività della flora batterica intestinale, se nella norma, fa nascere enterociti che migliorano la mucosa intestinale. Bisogna, quindi, stare particolarmente attenti all’equilibrio biochimico del proprio stomaco e apportare una grande quantità di proteine e lipidi, parzialmente responsabili del pH fecale. I grassi, inoltre, se limitati al 20-30% della quantità totale di cibo assunto, funzionano anche da emollienti della materia fecale e quindi, al pari dell’acqua, ne promuovono l’espulsione.

E’ assolutamente sconsigliato dare all’intestino qualsivoglia tipo di stress. Bisogna prevenirne irritazione, infiammazione e vasodilatazione. Bisogna, di conseguenza, evitare cibi e molecole stimolanti come peperoncino, pepe, cipolla, aglio, tè fermentati, cacao. Dal punto di vista farmacologico è il caso di evitare lassativi. Tutti i residui non digeribili e le condizioni che portano a espellere acqua sono da evitare. In questo modo il transito intestinale sarà più regolare.

Integratori ed emorroidi

Quando il disturbo si presenta in forma lieve, ma non riceve alcun sollievo dalla semplice attenzione alimentare, si può ricorrere all’uso degli integratori alimentari, soprattutto se a base naturale. La fitoterapia è una delle cure leggere più accreditate per questo particolare tipo di patologia. Vanno principalmente integrate vitamine, minerali e acidi grassi essenziali probabilmente mancanti nella dieta.

L’integrazione della dieta tradizionale può avvenire sotto qualsiasi forma. Secondo gli esperti sono particolarmente indicati integratori come estratti o decotti, in quanto hanno la doppia valenza di apportare ulteriore quantità d’acqua all’organismo. I più efficaci sono quelli a base di achillea, ananas (ricco di fibre), cipresso, ippocastano, malva (rilassante e antinfiammatorio), verbasco e tormentilla. Se assunti al termine dei pasti con una temperatura tiepida e prima di andare a letto nella stessa forma, possono ulteriormente stimolare la naturale evacuazione e contribuire a rilassare ancora di più la zona colpita dalla malattia.

La stipsi può inoltre essere curata da integratori di fibre come la spirulina – un’alga sempre più diffusa nel mondo della salute negli ultimi anni, piena di proprietà -o le fibre solubili. Queste ultime sono delle bustine contenenti fibre naturali di diversa estrazione che, diluite con acqua, diventano nello stomaco di una consistenza gelatinosa che ha il pregio di pulire lo stomaco e ammorbidire le scorie corporali. Favorendo una corretta evacuazione.

Farmaci per emorroidi

Dal punto di vista della terapia con somministrazione di farmaci, si interviene inizialmente con delle creme. L’uso topico dei medicinali ha il pregio di poter disinfiammare la zona anche con un massaggio e favorire il riassorbimento dei cuscinetti. Nel caso delle emorroidi interne può accompagnarsi a delle manovre per far rientrare i gavoccioli nel loro assetto naturale. Dal punto di vista dei principi attivi, per queste patologie si usano principalmente principi attivi a base di cortisonici – idrocortisone, floucortolone e desametasone – o anestetici – principalmente Tetracaina o Ozetacaina – che possono disinfettare la zona, favorire la circolazione e fluidificazione del sangue e alleviare dolore, fastidio e bruciore.

Gli stessi principi attivi sono a volte somministrati tramite supposte. Quando tra i sintomi è presente un sanguinamento molto abbonante e in caso di gravidanza vanno preferiti gli anestetici, in quanto il cortisone ritarda la coagulazione e potrebbe portare scompensi a livello ormonale.

Le pomate presenti in commercio sono anche di tipo omeopatico e hanno fondamentalmente dei principi attivi fitoterapici diversi da quelli degli integratori alimentari per assunzione orale. Le migliori pomate in commercio hanno, tra gli ingredienti, l’aloe vera – disinfettante e decongestionante-, la menta piperita con le medesime proprietà, e l’ippocastano. Quest’ultimo svolge un’azione benefica nei confronti del complesso venoso, soprattutto per quanto riguarda capillari e vene ed è per questo uno dei migliori rimedi dell’insufficienza venosa periferica. Oltre alle emorroidi cura in maniera efficace anche cellulite e vene varicose.

Prima di approdare alla terapia chirurgica ci si può affidare a compresse o pillole con funzione di protezione dei capillari. Fortificando le vene si possono ridurre gonfiore, dolore e sanguinamento. Si crea, così, una situazione di equilibrio o stasi che potrebbe permettere ai gavoccioli di rientrare autonomamente.

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