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Le endorfine, comunemente definite “gli ormoni del piacere” altro non sono che un particolare tipo di neurotrasmettitori rilasciati dalle cellule nervose. Esse sono state studiate a fondo solo a partire dalla fine del secolo scorso, e costituiscono oggi uno degli ambiti più indagati dalla medicina, proprio per via delle proprietà benefiche che possono avere sul corpo umano.
Molto simili alle proteine, i loro recettori sono collocati in varie zone del sistema nervoso centrale. Un dato curioso: questi recettori sono gli stessi che vengono stimolati da droghe molto potenti quali l’oppio e la morfina. Ciò spiega l’accostamento delle endorfine al concetto di piacere.
La parola stessa indica inoltre parte della loro origine: “endo” sta infatti per “interno”, proprio perché questi ormoni provengono da specifiche zone del nostro corpo.
Le parti del corpo coinvolte nella produzione di endorfine
Le endorfine sono prodotte in larga parte dal cervello. Le altre zone demandate al rilascio di queste sostanze chimiche sono le ghiandole salivari, quelle surrenali (situate cioè al di sopra dei reni) e alcune parti dell’apparato digerente.
Endorfine: proprietà ed effetti sull’organismo
Anche se molti studi sono ancora in corso, è indubbio che le proprietà delle endorfine sono numerosissime. I recettori specifici di questi composti chimici sono situati principalmente nelle zone del sistema nervoso coinvolte nella percezione del dolore. Le scariche endorfiniche quindi contribuiscono a diminuirne la percezione, e oltre a donare un senso generale di appagamento e serenità psicologica, possono contribuire in importanti processi fisiologici. Esse infatti:
- sono in grado di regolare l’umore
- sono coinvolte nella percezione di sazietà
- regolarizzano l’attività gastrica e intestinale
- garantiscono un equilibrio tra la fase di sonno e quella di veglia
- vengono rilasciate dal corpo per far fronte allo stress eccessivo
- forniscono appagamento al termine dei rapporti sessuali
- regolano il ciclo mestruale
Non è infatti una sorpresa che in caso di dipendenza da sostanze stupefacenti il livello di produzione di endorfine diminuisca drasticamente. Il corpo infatti riconosce ciò che è funzionale, e bombardato dall’assunzione di sostanze esterne inibisce autonomamente la produzione di endorfine. Interrompere una dipendenza (dalle droghe ma anche dal fumo o dall’alcool) può risultare particolarmente difficile proprio per questo motivo.
Come stimolare la produzione di endorfine
È un periodo difficile? I livelli di stress sono fuori controllo? Allora perché non provare a provvedere in modo naturale e in completa autonomia alla produzione di endorfine per alleviare il senso di pesantezza? Fortunatamente infatti, esistono molte attività per garantire al proprio corpo il giusto quantitativo di endorfine:
Cioccolato, cioccolato, cioccolato! – questo alimento, nella sua variante fondente, contiene teobromina, una sostanza che stimola il rilascio di endorfine. Cubetto dopo cubetto (ma senza esagerare per evitare un effetto rebound) il corpo sarà pieno di energie e potrà sostenere in modo più lungo ed efficace le sfide quotidiane.
La danza – un’attività fisica divertente come il ballo è fra i migliori metodi per spronare il corpo a produrre endorfine. La musica preferita, unita a movimenti liberi e ritmici è molto efficace per far tornare alto l’umore e garantire un senso di maggiore benessere.
Corsa, nuoto, palestra – lo sport, si sa, è uno dei modi migliori per combattere stress e ansia: la stimolazione dei muscoli è fonte di forte rilascio di endorfine. Spesso infatti, molti sportivi non riescono a fare a meno della loro sessione di allenamento: il motivo ora è chiaro!
Attività sessuale – anche questo tipo di “ginnastica” non è da sottovalutare. Le endorfine sono strettamente legate al mondo dell’erotismo, e vengono rilasciate donando sensazioni piacevoli quasi quanto un orgasmo.
Agopuntura e massaggi – infine, è importante citare la cura del corpo nelle sue varianti più rilassanti. Attraverso queste due pratiche l’effetto delle endorfine può tradursi immediatamente in un effetto analgesico.