Sapete cos’è la fistola anale? Si tratta di un’infezione a livello delle piccole ghiandole dell’ano. Ma come si manifesta e soprattutto qual è la cura? Ecco come curarla.
Fistola Anale: cos’è e come curarla
La fistola anale si può spiegare come un sottile canale di comunicazione che collega il canale anale alla superficie cutanea intorno all’ano. Nell’ano sono presenti alcune piccole ghiandole che possono infettarsi, creando un ascesso che nella fase acuta si manifesta con la fuoriuscita di pus attraverso la formazione di un canale di drenaggio, che crea la fistola. La fistola anale è una condizione relativamente comune, con un’incidenza maggiore negli individui di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile.
Come si manifesta? Ecco i sintomi di una fistola anale:
Dolore nella zona anale, che si intensifica con il movimento, tossendo, durante l’evacuazione delle feci o quando si sta seduti;
arrossamento, gonfiore e prurito della pelle intorno all’ano;
sangue e perdita di pus dalla fistola;
febbre e sensazione di malessere generale;
incontinenza fecale.
Generalmente, per la risoluzione della fistola anale è necessario intervenire mediante trattamento chirurgico. Le tecniche che si possono adottare in tal senso sono diverse e avvengono, appunto, in modo diverso. La fistulotomia è l’intervento chirurgico normalmente effettuato per le fistole anali considerate semplici, ossia prive di ramificazioni e che coinvolgono una minima quantità di muscoli.
Questa operazione consiste nell’individuare il percorso della fistola e, in seguito, nel praticare un’incisione lungo tutta la sua lunghezza (in particolare, nei tessuti sovrastanti) in modo da aprirla e appiattirla, facendola guarire in questo modo.
In presenza invece di una maggior coinvolgimento dei muscoli dello sfintere anale, può essere necessario procedere con l’inserimento di un setone, un grosso filo sintetico inserito nella fistola che ne consente l’apertura e il drenaggio e permette di “sezionare” lentamente i muscoli dello sfintere anale coinvolti senza comprometterne la funzionalità.
Altre tecniche utilizzate per salvaguardare l’efficienza del muscolo dello sfintere sono la legatura intersfinterica del tragitto fistoloso (LIFT) e la fistulectomia mininvasiva videoassistita (VAAFT), che consente di cauterizzare e ripulire la fistola.
Cos’è la Fistola anale? Sintomi e come curarla
La fistola anale, più comune e diffusa di quanto si pensi, generalmente colpisce perlopiù il generale maschile piuttosto che quello femminile. Si presenta, in ogni caso, come un’infezione delle piccole ghiandole presenti nell’ano che va a intaccare tutta la superficie adiacente. Queste ghiandole possono infettarsi, creando un ascesso che nella fase acuta si forma come una fistola.
Ma come curarla? Come anticipato, il metodo più efficace e comune è il trattamento chirurgico poiché raramente la fistola anale non ha intaccato tutta la superficie attorno, e non si può curare da sola. Più frequentemente le fistole anali sono il risultato di un’infezione di una delle ghiandole del canale anale, per dar luogo prima all’ascesso e successivamente alla fistola.
Inoltre, la fistola anale e l’ascesso anale possono essere anche secondari ad altre patologie quali:
le malattie infiammatorie croniche intestinali, in particolare il Morbo di Crohn;
il cancro dell’ano;
la tubercolosi;
l’idrosadenite suppurativa;
una complicanza di un intervento chirurgico.