Il Paxman Scalp Cooling System è il nuovo casco che protegge dalla caduta dei capelli tipica della chemioterapia. Di recente ne è stato installato uno all’Ospedale Umberto I di Lugo di Romagna, nel Ravennate. Un’introduzione che ha permesso al 56% delle pazienti sottoposte a chemioterapia di conservare i loro capelli e fare a meno della parrucca. Si tratta di un vero e proprio casco in silicone, che riesce ad abbassare la temperatura del cuoio capelluto e a ostacolare l’azione dannosa dei farmaci sui bulbi piliferi.
Perdere i capelli durante la chemio
Il termine tecnico che indica la perdita di capelli è “alopecia“. Si tratta di uno degli effetti collaterali più frequenti nella chemioterapia. In realtà non solo solo i capelli a cadere, ma in generale i peli di varie zone del corpo, come barba e baffi, sopracciglia, peluria di ascelle, pube, braccia e gambe. A causare la caduta sono alcuni farmaci, indispensabili nel trattamento chemioterapico, che però danneggiano le cellule responsabili della crescita dei peli.
Di solito i capelli iniziano a cadere 2-3 settimane dall’inizio della terapia. Già dai primi giorni si può avvertire dolore al cuoio capelluto, poi i capelli cominciano a cadere pochi alla volta o a ciocche. Di solito sono completamente caduti nel giro di una settimana.
Quasi per tutti i pazienti i capelli ricrescono a distanza di 2-3 mesi dalla fine della chemioterapia, e i più fortunati notano un accenno di ricrescita già prima che il trattamento sia concluso. L’unico lato negativo della ricrescita è che i capelli potrebbero non essere come prima: a volete sono meno folti, ricci anziché lisci, di colore più scuro o più chiaro. Di per sé l’alopecia non è dannosa per l’organismo, ma è ritenuta dalla maggior parte dei malati un sintomo grave per il suo impatto psicologico. La dimensione estetica e la percezione di sé viene compromessa soprattutto nelle donne, che sono spesso costrette a ripiegare su foulard e parrucche.
Come funziona il casco protettivo
Il Paxman Scalp Cooling System è arrivato all’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) a gennaio dell’anno scorso, finanziato da un donatore per un totale di 35 mila euro. Le pazienti su cui è stato testato erano tutte donne e in cura per un cancro al seno. Il prototipo ha dimostrato da subito risultati eccellenti. Delle 62 donne che ne hanno beneficiato, 35 hanno concluso la chemioterapia senza dover ricorrere alla parrucca. Solo 5 di loro hanno dovuto rinunciare al casco perché hanno manifestato alcuni effetti collaterali (sensazione di freddo e mal di testa).
Quanto al funzionamento del dispositivo, si tratta di un casco in silicone refrigerante. Agisce raffreddando il cuoio capelluto, mantenendolo a una temperatura di circa 4° C. Il freddo fa restringere i vasi sanguigni che irrorano la zona, e in questo modo i farmaci non riescono a spingersi fino ai bulbi piliferi in cui si trovano le radici dei capelli. Questa soluzione “strutturale” è l’unica possibile, perché non si può ridurre l’aggressività dei farmaci chemioterapici: sono farmaci appositamente progettati per attaccare le cellule impazzite del tumore e distruggerle, ma non fanno distinzioni tra queste e le cellule sane dell’organismo – nemmeno tra quelle del cuoio capelluto.
Ci sono comunque alcune precauzioni che è possibile prendere, indipendentemente dall’uso del casco refrigerante, per contrastare la perdita di capelli durante la terapia.
- Tagliate i capelli. Teneteli corti o addirittura rasati (con rasoio elettrico, non con la lametta) per avere un maggior controllo della caduta.
- Scegliete la parrucca prima. Non aspettate l’ultimo momento: la parrucca migliore è quella che somiglia di più alla vostra chioma naturale. Abbiate cura di trovarne una comoda e che non vi irrita la cute. Dopo averla acquistata, potrete portarla dal parrucchiere per aggiustarla al vostro viso.
- Lavate i capelli con delicatezza. L’ideale è usare uno shampoo per bambini, e asciugare i capelli tamponandoli leggermente, senza strofinare, con un asciugamano morbido.
- Proteggete il cuoio capelluto. Quando i capelli saranno caduti, fate attenzione a indossare un cappello o un fazzoletto per stare all’aria aperta: il sole potrebbe scottarvi questa zona del corpo, che è molto sensibile quando rimane completamente scoperta. Se fa freddo, copritevi con un berretto di lana.
Infine, ricordatevi che non siete soli. Se l’alopecia vi preoccupa, non abbiate paura di chiedere aiuto: il sostegno di un medico, di un famigliare o degli amici può fare la differenza nei momenti difficili.