Il vaccino contro il virus Hpv protegge nel 92,9 le donne

Il vaccino anti-HPV funziona e lo dimostra il fatto che riduce l'incidenza del tumore alla cervice nel 92.9% dei casi. Quindi uno screening costante abbinato al vaccino, sono la miglior forma di prevenzione contro il cancro.

Finalmente è giunto al termine il più ampio e più dettagliato studio sull’efficacia del vaccino contro il virus del papilloma umano (HPV). È stato preso in esame un campione di oltre 18.600 donne, di età compresa fra i 15 e i 25 anni e di 14 paesi diversi fra Europa, Asia e America. Lo studio ha confermato che il vaccino bivalente Cervarix è altamente efficace nel proteggere dai due ceppi di virus che più frequentemente causano il tumore della cervice; e persino dai tre ceppi immediatamente successivi nella classifica di quelli che provocano il cancro.

Perché fare il vaccino contro il virus HPV

Vaccinarsi contro il papilloma virus è una strategia di prevenzione complementare rispetto allo screening. Prima di affrontare insieme i validi motivi a favore di questo vaccino, occorre approfondire cosa si intende per screening. I programmi di screening, noti come pap-test, consentono di diagnosticare in tempo le lesioni precancerose e di intervenire in modo tempestivo con un trattamento nella fase iniziale; prima che queste sfocino in un cancro invasivo e metastatico. È vivamente consigliato sottoporsi a controlli di routine per le donne con età compresa tra i 21 e i 65 anni. Con che risultati? Così facendo potete ridurre notevolmente l’incidenza di cancro alla cervice. A favore di ciò, si è potuto osservare che i paesi nei quali non è previsto un programma di screening, l’incidenza di questa tipologia di tumore è maggiore.

È bene sapere che nel 100% dei casi il tumore al collo dell’utero è causato dal virus HPV. In Italia ogni anno si stimano all’incirca 130.ooo nuove diagnosi di lesioni precancerose al collo dell’utero. Grazie allo screening queste vengono diagnosticate e il più delle volte persino trattate. Inoltre, come dimostrano diversi studi clinici decennali, il vaccino diminuisce drasticamente il rischio di contrarre questo tipo di tumore. Quindi pap-test e vaccino sono la tecnica più valida di difesa.

Ora passiamo al vaccino. Questo, a differenza dello screening, presenta il vantaggio e la possibilità di intervenire in una fase ancora più precoce. Il vaccino anti-HPV ha dato prova di una efficacia clinica peri al 98% nel ridurre le lesioni precancerose del collo dell’utero; causate soprattutto dai tipi HPV 16 e 18, responsabili del 70% dei tumori causati dal virus. Per questi motivi l’EMA (European Medecines Agency), FDA (Food and Drug Administration) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riconoscono l’altissimo valore del vaccino anti-HPV nella prevenzione.

Cos’è l’HPV

In conclusione: il vaccino contro il papilloma virus protegge nel 92,9% dei casi le donne che hanno seguito il protocollo in maniera completa, ovvero, tre iniezioni. Inoltre è efficace nel proteggere dalle lesioni precancerose causate dagli altri tre tipi di oncogeni virali più diffusi. Per chi vuole approfondire meglio l’argomento, i dati sono stati pubblicati sulla rivista medica “The Lancet”. Dopo aver visto insieme la strategia di prevenzione ideale contro questa tipologia di tumori; sembra utile capire insieme che cosa si intende per virus HPV.

L’HPV è la più comune infezione sessualmente trasmessa; talmente comune che tutti i soggetti con una attività sessuale costante, uomini e donne, a un certo punto della vita contraggono il virus. Ne esistono di diverse tipologie e sono tra le principali cause di malattie, come le verruche genitali, e tumori. Per evitare ciò, come abbiamo avuto modo di vedere prima, ci sono i vaccini. Purtroppo, e ciò che rende questo agente patogeno ancora più pericoloso, la maggior parte delle persone che ha contratto l’HPV non sviluppa sintomi; perciò non sa di essere stato infetto. Come si può capire se si è contratto il virus? Solitamente i segnali più tipici sono le verruche genitali e, per le donne, il risultato anomalo di un eventuale pap-test; oppure quando ormai è troppo tardi con la diagnosi di un tumore.

Come si trasmette e quali sono i pericoli

Si può contrarre l’HPV tramite rapporti vaginali, anali e orali con qualcuno che è già infetto; e molto probabilmente non ne è consapevole. Chiunque sia sessualmente attivo è a rischio, anche con un solo partner. È possibile sviluppare i sintomi anche anni dopo aver avuto un rapporto sessuale con un compagno infetto; in questi casi risulta difficile stabilire quando si è contratto il virus.

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi questo agente patogeno viene espulso spontaneamente dall’organismo senza gravi conseguenze per la salute. Nell’eventualità in cui ciò non dovesse accadere, possono insorgere verruche genitali e, nei peggiori dei casi, tumori. Le verruche si manifestano come delle protuberanze nella zona genitale; possono essere diagnosticate con una semplice ispezione da parte del vostro medico di fiducia. Occorre precisare che le tipologie di HPV responsabili delle verruche non sono le stesse di quelle che causano tumori. Il virus è anche il principale responsabile del tumore alla cervice; ma anche di altri come quello della vulva, della vagina, del pene e dell’ano. Il tumore può richiedere anche diversi anni per svilupparsi da quando si è contratto il virus. Perciò alla domanda: il vaccino anti-HPV può essere un valido metodo di prevenzione contro il cancro? La risposta è assolutamente si; con tanto di studi clinici che ne provano l’efficacia.

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