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Mantenere la glicemia sotto controllo è un obiettivo cruciale per chi soffre di diabete di tipo 2, con importanti implicazioni per la salute a lungo termine. Una ricerca pubblicata su Diabetes Care il 17 luglio 2015 ha evidenziato un elemento inaspettato ma rilevante: l’ordine in cui vengono consumati i cibi durante i pasti può influenzare significativamente i livelli di glicemia. La ricerca, condotta da Alpana P. Shukla presso la Weill Cornell Medical College di New York, coinvolgeva 11 soggetti con obesità e diabete di tipo 2 in terapia farmacologica. I pasti, rappresentativi di una dieta occidentale, includevano una varietà di alimenti come petti di pollo, broccoli stufati, insalata di lattuga, pane bianco e succo di frutta. I partecipanti hanno consumato i pasti in due modalità: uno iniziando dai carboidrati e l’altro partendo dalle proteine.
L’ordine dei pasti: gli effetti
I risultati hanno rivelato che consumare i carboidrati come ultimo passo riduceva i livelli di glicemia del 29% dopo 30 minuti dal pasto e del 17% dopo due ore rispetto all’ordine opposto. Allo stesso modo, i livelli di insulina erano più bassi quando i pasti iniziavano con proteine e verdure. Questo studio suggerisce che, anziché vietare determinati cibi, indicare l’ordine di consumo potrebbe essere un approccio più pratico per controllare la glicemia.
Ordine dei pasti: implicazioni pratiche
L’obiettivo di mantenere bassi i livelli di zucchero nel sangue è essenziale, specialmente considerando che il diabete di tipo 2 è in costante aumento. La popolazione italiana, con il 45% in sovrappeso, è particolarmente a rischio di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi metabolici. Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, suggerisce che la dieta molecolare, concentrata sulla consapevolezza dell’assunzione di molecole, può contribuire a questo scopo.
Ordine dei pasti: le 10 regole per stabilizzare la glicemia
Jessie Inchauspé, un’esperta di picchi glicemici, fornisce 10 regole pratiche per stabilizzare la glicemia:
- Cambiare l’ordine degli alimenti: Iniziare con le verdure, seguite da proteine, grassi, amidi e zuccheri.
- Prevedere le verdure: Consumare verdure all’inizio di ogni pasto.
- Smettere di contare le calorie: Concentrarsi sulla composizione molecolare degli alimenti.
- Abbassare la curva a colazione: Mangiare prima cibi salati o verdure.
- Non discriminare tra gli zuccheri: Tutti gli zuccheri sono uguali dal punto di vista del picco glicemico.
- Scegliere un dessert piuttosto che uno spuntino dolce: Evitare cibi dolci a stomaco vuoto.
- Iniziare ogni pasto con aceto di mele o un’insalata: L’aceto temporaneamente disattiva l’enzima che scinde zucchero e amido.
- Camminare per 10 minuti dopo ogni pasto: Aiuta i muscoli a utilizzare il glucosio.
- Scegliere cibi salati per gli spuntini
- “Rivestire” i carboidrati: Accompagnare i dolci con fibre e proteine.
Seguire queste regole può portare a una stabilizzazione significativa dei livelli di zucchero nel sangue, contribuendo a migliorare la salute generale e riducendo il rischio di malattie correlate all’insulinoresistenza.
La storia di Jessie Inchauspé
Jessie Inchauspé, esperta di picchi glicemici, ha sperimentato un cambiamento radicale nella sua salute studiando la biochimica e applicando le sue scoperte sulla glicemia attraverso un sensore. Oltre a migliorare la propria salute, ha condiviso le sue conoscenze su Instagram, raggiungendo oltre 580.000 follower e incoraggiando altri a stabilizzare la loro glicemia.