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Se non vi sono controindicazioni mediche che ne sconsiglino la pratica (per saperlo è necessario effettuare una visita medico-sportiva), l’attività fisica praticata regolarmente è considerata unanimemente una strategia fondamentale per il benessere psicofisico.
L’attività fisica, programmata con criterio e continuativamente, ha infatti effetti benefici sia a livello respiratorio che a livello cardiovascolare, contribuisce al mantenimento di un corretto peso forma e rafforza il sistema immunitario.
Dal punto di vista psicologico, aumenta la tolleranza alla fatica e fornisce una valvola di sfogo che aiuta a ridurre i livelli di stress.
Il rovescio della medaglia con il quale è necessario talvolta fare i conti è costituito dalla possibilità di infortuni che, nella gran parte dei casi, sono relativi all’apparato muscolo-scheletrico: ne sono esempio problematiche quali lo strappo muscolare, le distorsioni, le fratture ecc.
Ciò premesso, quali sono gli infortuni più comuni tra gli sportivi amatori e come possono essere trattati nel caso in cui si verifichino?
Quali sono gli infortuni più comuni da attività fisica amatoriale?
Tralasciando gli infortuni legati a un’attività sportiva svolta a livelli professionistici, possono essere numerosi i tipi di infortunio che possono colpire coloro che praticano un’attività sportiva mirata al mantenimento del benessere psicofisico.
Il tipo di infortunio dipende ovviamente dal tipo di attività praticata. Se per esempio prendiamo il gioco del calcio, sono piuttosto comuni le lesioni agli arti inferiori come distorsioni alla caviglia, strappi muscolari e contusioni.
Nel caso della corsa, le contusioni sono molto rare, mentre decisamente più comuni sono le tendiniti, la fascite plantare, le lesioni tibiali da sovraccarico e le distorsioni della caviglia; gli strappi muscolari sono possibili, ma sono più frequenti nello sprint piuttosto che nella corsa di resistenza.
In coloro che praticano il tennis, un problema tipico è l’epicondilite (gomito del tennista); possibili anche le distorsioni della caviglia; piuttosto comune anche il mal di schiena.
Nel caso del basket, frequenti sono gli infortuni alle caviglie, gli strappi muscolari e le lesioni al ginocchio.
Come si trattano gli infortuni da attività fisica?
Uno dei primi approcci in caso di infortunio è la crioterapia, ovvero l’applicazione del ghiaccio sulla zona interessata dall’infortunio. Lo scopo è ovviamente quello di ridurre per quanto possibile l’infiammazione e il gonfiore e attenuare il dolore che, in alcune circostanze può essere particolarmente intenso.
Dietro consiglio medico, nella fase acuta dell’infortunio, possono essere assunti farmaci da banco con azione antinfiammatoria e antidolorifica. Fra i medicinali più comunemente consigliati in questi casi vi sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come per esempio il diclofenac, il piroxicam, l’ibuprofene ecc. La somministrazione del farmaco può essere sistemica oppure topica, vale a dire tramite applicazione locale di pomate, gel o cerotti antinfiammatori.
A seconda del tipo di infortunio, possono essere utili, se non addirittura necessari, tutori o fasciature.
La ripresa dell’attività deve essere graduale
Ovviamente, fino a completa guarigione è fondamentale il riposo funzionale dell’arto o della zona interessati dalla lesione; infatti una ripresa troppo affrettata dell’attività fisica può risultare controproducente facendo slittare i tempi di guarigione e di recupero.
È inoltre fondamentale che la ripresa dell’attività sportiva sia graduale, con un progressivo e non eccessivo aumento del carico allenante.