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Tutti sanno che l’ipertensione è qualcosa da tenere costantemente sotto controllo per mantenersi in buona salute. La maggior parte delle visite dal dottore includono una misurazione della pressione sanguigna, sia che non vi sentiate bene sia che si tratti di un controllo di routine.
Che cos’è la pressione sanguigna?
La pressione sanguigna corrisponde a quanta forza utilizza il cuore nel momento in cui pompa il sangue attraverso il corpo. Le misurazioni della pressione sono di due tipi, sistolica e diastolica:
- La pressione sistolica (0 massima) rappresenta quanto energicamente il vostro sangue fluisce quando il vostro cuore si contrae, cioè quando pompa il sangue dai ventricoli nell’aorta
- La pressione diastolica (o minima) rappresenta quanto energicamente il vostro sangue fluisce quando il vostro cuore è rilassato tra un battito cardiaco e l’altro.
Più alta è la vostra pressione sanguigna, più duramente il vostro cuore sta lavorando per pompare il sangue attraverso il vostro corpo.
Un esempio
Diciamo che l’infermiere vi mette la fascia attorno al braccio, la gonfia e vi dice che la vostra misurazione è di 145 su 95. Ma che cosa significa? I professionisti della salute utilizzano la seguente scala per classificare le misurazioni della pressione sanguigna:
- Normale = meno di 120/80 mm Hg
- Pre-ipertensione = 120-139/80-89 mm Hg
- Ipertensione = maggiore di 140/90 mm Hg
- Primo stadio di ipertensione = 140-159/90-99 mm Hg
- Secondo stadio di ipertensione = 160 o maggiore/100 o maggiore mm Hg.
Quindi, un individuo con una misurazione della pressione sanguigna di 145 su 95 ha una pressione sanguigna elevata, nota come ipertensione.
Ipertensione: le cause
La pressione sanguigna normalmente oscilla nel corso della giornata: è ai livelli più bassi di notte, durante il sonno, e gradualmente si alza durante la giornata, raggiungendo il suo apice a metà pomeriggio.
Oscillazioni anomale, come picchi di pressione alta durante la notte, potrebbero essere causate da fattori riguardanti lo stile di vita come troppo stress, caffeina o tabacco, ma potrebbero anche essere indicatori di pressione alta incontrollata, disturbi renali, apnea notturna o tumori alla ghiandola surrenale.
Diversi fattori contribuiscono al rischio di sviluppo dell’ipertensione. Alcuni li possiamo influenzare con cambiamenti al nostro stile di vita, altri non dipendono da noi:
- Fumo
- Obesità
- Una dieta ricca di grassi e di sale
- Inattività
- Stress
- Età avanzata
- Familiarità
- Razza ed etnia
- Genere
- Malattie precedenti o condizioni mediche, incluse malattie renali croniche, disordini alla ghiandola surrenale e alla tiroide, qualche volta perfino la gravidanza. In questo caso si parla di ipertensione secondaria.
Ipertensione: le conseguenze
L’ipertensione è un killer silenzioso: senza una diagnosi e una cura appropriate può danneggiare organi vitali inclusi il cervello (ictus), i reni (insufficienza renale), le gambe (arteriopatia periferica) e gli occhi (retinopatia ipertensiva e cecità). E, ovviamente, il cuore. Quando il sangue fluisce attraverso le nostre arterie a una pressione troppo elevata per un lungo periodo di tempo, allarga le pareti delle arterie e indebolisce i vasi sanguigni. I vasi sanguigni indeboliti possono scoppiare, causando ictus e aneurismi.
In aggiunta, grumi di sangue, colesterolo e placche possono finire intrappolati in arterie irrigidite, causando un danneggiamento dei tessuti, attacchi di cuore e ictus.
Sintomi che la maggior parte delle persone assocerebbe alla malattia come mal di testa, problemi visivi, nausea e vomito comunemente non appaiono finché la pressione sanguigna non è salita a livelli estremamente elevati.
Nel corso del tempo, una pressione sanguigna sempre elevata e non trattata può contribuire all’insorgere dell’arteriosclerosi (irrigidimento delle arterie) e all’insufficienza cardiaca.
Prevenzione e cura
Anche se non potete cambiare la vostra genetica, potete lavorare su ciò che avete. Secondo un rendiconto scientifico pubblicato dall’American Heart Association, curare l’ipertensione con successo significa prima di tutto diagnosticarla, cosa che può essere difficile data la sua natura asintomatica. In secondo luogo, bisogna assicurarsi di seguire una dieta sana, praticare frequentemente esercizio fisico ed eventualmente iniziare cure farmacologiche. I farmaci per controllare la pressione sanguigna si presentano in diverse varietà, per esempio:
- I diuretici, che rimuovono l’acqua e il sale in eccesso dal corpo
- I beta bloccanti, gli inibitori ECA e gli inibitori del sistema nervoso, che contribuiscono a rilassare e allargare i vasi sanguigni.
Studi pubblicati sul “Journal of the American Society of Hypertension” nel numero di luglio 2008 dimostrano che diminuire la pressione sanguigna significa diminuire il rischio annesso di infarto del miocardio (attacco cardiaco) del 20-25% e il vostro rischio di ictus del 35-40%.
Il suo opposto: l’ipotensione
Il contrario dell’ipertensione è l’ipotensione, o pressione bassa. Si parla di ipotensione quando i valori scendono al di sotto dei 90/60 mmHg. L’ipotensione, se non eccessiva, non è una condizione pericolosa, anzi, secondo molti medici rappresenta un fattore di protezione contro le malattie cardiovascolari.