La labioschisi: diagnosi, cause e trattamenti efficaci

Un'analisi approfondita sulla labioschisi, dalla diagnosi ai trattamenti disponibili.

Che cos’è la labioschisi?

La labioschisi, comunemente nota come labbro leporino, è una malformazione congenita che si manifesta nel labbro superiore e può estendersi al palato. Durante lo sviluppo embrionale, il volto si forma attraverso la fusione di diverse strutture. Quando questa fusione non avviene correttamente, si verifica la labioschisi. La condizione può essere monolaterale, colpendo un solo lato del labbro, o bilaterale, interessando entrambi i lati. È fondamentale riconoscere questa malformazione per poter intervenire tempestivamente.

Diagnosi prenatale e postnatale

La diagnosi della labioschisi è possibile già durante la gravidanza, grazie all’ecografia morfologica che le future mamme effettuano nel secondo trimestre. Questa procedura consente di identificare anomalie nel feto. Tuttavia, la diagnosi di palatoschisi isolata, che riguarda solo il palato, può risultare più complessa. È cruciale che i genitori si rivolgano a centri specializzati per un monitoraggio adeguato e per ricevere informazioni dettagliate sul percorso di cura.

Cause della labioschisi

Le cause della labioschisi non sono completamente comprese. Si ritiene che fattori genetici e ambientali possano contribuire alla sua insorgenza. L’esposizione a inquinanti, farmaci, fumo di sigaretta e carenze nutrizionali durante la gravidanza sono stati associati a un aumento del rischio. Inoltre, le famiglie con precedenti casi di labioschisi hanno una probabilità maggiore di trasmettere la malformazione alle generazioni successive.

Trattamenti e interventi chirurgici

Il trattamento della labioschisi inizia già alla nascita. È fondamentale educare i genitori su tecniche di allattamento specifiche, come la posizione “a pallone di rugby”, per facilitare l’alimentazione del neonato. Successivamente, il bambino può necessitare di un’ortopedia pre-chirurgica per ridurre l’ampiezza della schisi. L’intervento chirurgico vero e proprio viene solitamente eseguito entro il primo anno di vita, con l’obiettivo di ripristinare l’anatomia funzionale. In alcuni casi, possono essere necessari più interventi per affrontare le complicazioni associate.

Follow-up e supporto a lungo termine

Dopo l’intervento, è essenziale un monitoraggio continuo fino all’età adulta. Un’équipe multidisciplinare, composta da chirurghi, pediatri, logopedisti e psicologi, deve seguire il bambino per garantire uno sviluppo armonioso del linguaggio e dell’occlusione dentale. L’obiettivo finale è l’integrazione sociale, affinché il bambino possa condurre una vita il più normale possibile. Rivolgersi a centri esperti è fondamentale per un percorso di cura efficace.

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