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Il cuore ha quattro camere: due camere superiori chiamate atri, dove il sangue entra nel cuore, e due camere inferiori chiamate ventricoli, dalle quali il sangue lascia il cuore. Il cuore ha anche un totale di quattro valvole: due di collegamento tra ogni atrio e il rispettivo ventricolo e due di uscita tra i ventricoli e l’esterno del cuore. Queste valvole sono piccoli anelli muscolari che hanno piccole cuspidi attaccate. Quando sono chiuse, queste cuspidi si fissano saldamente insieme, impedendo il flusso del sangue. Quando si forma pressione dietro alle valvole, queste si aprono, permettendo al sangue di passare. Le valvole costringono il sangue in una sola direzione in modo che non possa tornare indietro dopo essere passato attraverso una valvola. La valvola mitrale, sul lato sinistro del cuore, conduce il sangue fuori dal ventricolo in basso.
Valvola mitrale
La valvola mitrale è nota anche come valvola bicuspide, perché, a differenza delle altre valvole, ha solo due cuspidi, invece di tre.
Il prolasso della valvola mitrale (PVM) è una condizione che si verifica quando la valvola mitrale si chiude ma le cuspidi si gonfiano all’indietro nell’atrio soprastante. Il prolasso della valvola mitrale può causare il rigurgito della valvola mitrale, ovvero può permettere al sangue di tornare indietro attraverso la valvola chiusa male. Un po’ del sangue passato dall’atrio al ventricolo ritorna all’atrio.
Malattia cardiaca
Quando il PVM è sintomatico, i segnali inviati dal corpo sono simili a quelli di una malattia cardiaca. Ad esempio, ci si potrebbe sentire stanchi ed avere un senso di vertigine per una ragione non chiara, avere mal di testa, o improvvisi cali di pressione sanguigna. In aggiunta, il battito cardiaco potrebbe sembrare insolitamente percettibile e si potrebbe avere la sensazione che il cuore aumenti il battito anche in una situazione di riposo. Come per una malattia cardiaca, è possibile sentire dolore o restringimento del torace.
E’ raccomandabile contattare quanto prima un medico e procedere con una visita nel caso si presenti uno dei sintomi sopra-descritti. Inoltre, gli uomini di 50 o più anni di età hanno più probabilità di manifestare gravi sintomi.
Sintomi
Il prolasso della valvola mitrale colpisce circa il 2% della popolazione negli Stati Uniti, anche se alcune stime elevano la frequenza al 5%. Si verifica tanto spesso negli uomini quanto nelle donne. Il PVM è un disturbo abbastanza comune e, in alcuni casi, potrebbe non avere nessuna conseguenza problematica. La maggior parte delle persone con il PVM conduce una vita perfettamente sana e felice, fintanto che le cuspidi funzionano ancora correttamente. La principale preoccupazione riguarda il rigurgito del sangue nell’atrio, ma questa condizione non sempre si verifica: qualche volta le cuspidi prolassate mantengono ancora una chiusura ermetica ed evitano che il sangue coli all’interno. Il rigurgito di sangue è facilmente individuabile dal medico attraverso una semplice visita. E’ molto probabile che il dottore, infatti, percepisca uno strano fruscio come segnale d’allerta. Nel caso di una situazione asintomatica è possibile non venire mai a conoscenza della presenza di un PVM.
Conseguenze
Sebbene la maggior parte delle persone non sperimenterà alcun problema con il PVM, alcuni soggetti potrebbero presentare gravi sintomi. Uno dei sintomi del PVM è lo sviluppo di aritmie, ovvero anomali battiti cardiaci. Le aritmie sono spesso il risultato del rigurgito e solitamente colpiscono le camere superiori del cuore. Nel caso in cui l’aritmia si presenti nella forma di fibrillazione atriale, in cui il cuore trema invece di pompare, gli atri saranno incapaci di far scorrere il sangue ai ventricoli.
Nella maggior parte dei casi, queste aritmie non sono mortali. Le improvvise insufficienze cardiache sono originate, a volte, da aritmie, ma ciò non prova che un’aritmia fatale sia direttamente correlata ad una valvola difettosa. Nel caso in cui anche in presenza di PVM, le cuspidi formino ancora una solida barriera, è improbabile che si possano sperimentare delle aritmie. In alcuni casi di PVM, si è scoperto che i pazienti più anziani avessero più elevate possibilità di sperimentare aritmie non fatali.
Il PVM incrementa anche il rischio di ictus poiché il sangue che si accumula nell’atrio porta alla formazione di coaguli. Questi coaguli possono scoppiare, passare attraverso il flusso sanguigno e bloccare un vaso sanguigno nel cervello. Anche questo, in ogni caso, è un caso abbastanza raro e si presenta solo in correlazione a un battito cardiaco estremamente rapido.
Il prolasso della valvola mitrale rende un individuo più predisposto a infezioni. I batteri si concentrano su valvole difettose, come nel caso del PVM. Per evitare l’infiammazione e l’irritazione alle gengive, è necessario, ad esempio, usare del filo interdentale e spazzolare correttamente i denti. I batteri, nel caso di scarsa pulizia, potrebbe attaccare l’endocardio, lo strato sottile e protettivo che riveste la parte interna delle camere e le valvole del cuore. La condizione di infezione è nota come endocardite infettiva.
Questa grave condizione fa degenerare la valvola, portando, infine, all’insufficienza cardiaca. Se non curata, l’endocardite è fatale. Perfino quando è trattata con antibiotici, causa la morte tra il 10 e il 30% delle volte. Dalla valvola atriale l’infezione potrà poi spostarsi e diffondersi in altri parti del corpo. L’endocardite potrà, perciò, provocare gonfiore e ascessi nei reni. Il 20% delle morti, inoltre, è causato da batteri dissidenti che hanno provocato un gonfiore nel cervello.
Cura
La maggior parte degli individui con il PVM sono nate con esso e cuspidi atriali deboli crescono più spesso in alcuni alberi genealogici rispetto ad altri. Quelli che non sono nati con il PVM l’hanno sviluppato quale effetto collaterale di altre condizioni, specialmente quelle che colpiscono tessuti connettivi la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos. Perfino la scoliosi può causare il PVM.
Nel caso in cui i sintomi siano collegati al ritmo cardiaco, il medico potrebbe consigliare dei beta bloccanti, che abbassano la pressione sanguigna e rilassano i vasi sanguigni, permettendogli di funzionare normalmente. Anche altri farmaci possono far tornare il battito cardiaco nella norma e prevenire coaguli potenzialmente mortali. Nel caso in cui si presenti una situazione molto seria, le cuspidi possono essere rimosse chirurgicamente.
Il trapianto
La valvola può essere sostituita sia con una valvola meccanica sia con una valvola biologica (proveniente da un individuo deceduto o da un maiale). Le valvole biologiche hanno meno probabilità di causare coaguli ma di solito hanno bisogno di essere cambiate dopo un decennio o poco più. Le valvole meccaniche sopravvivono più a lungo rispetto al resto del corpo ma richiedono di assumere giornalmente fluidificanti del sangue per il resto della vita.