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Gli scienziati hanno esplorato il concetto di tempo in innumerevoli modi. Ma che succede se lo si rapporta alla lingua che si parla? Secondo uno studio recente, la lingua che parliamo potrebbe influenzare la percezione del passare del tempo.
La lingua che parli
La lingua influenza la tua concezione di tempo e spazio. Chi parla svedese e inglese tende a riferirsi al tempo con la distanza, affermando che una camminata, per esempio, è breve o lunga. Il greco e lo spagnolo usano invece il volume, quindi una camminata può essere piccola o grande. E i bilingue possono cambiare velocemente tra una lingua e l’altra, spesso senza accorgersene.
I ricercatori incaricati dello studio, pubblicato nel Journal of Experimental Psychology: General, hanno osservato le risposte di 40 parlanti svedesi e 40 spagnoli nel guardare un contenitore che si riempie e una linea che cresce attraversando uno schermo. L’obiettivo era testare la percezione del tempo dei partecipanti in base alla distanza (linea) e al volume (contenitore).
Tramite l’animazione fatta a computer, la linea aumentava solo di 10 o 15 cm. Il lasso di tempo era tre secondi in entrambi i casi, ma il punto era misurare quanto i partecipanti pensavano fosse passato. I parlanti svedesi pensavano che fosse passato più tempo quando la linea si allungava di più, mentre i parlanti spagnoli intuivano che il tempo trascorso fosse lo stesso indipendentemente dalla lunghezza. Questi risultati coincidono con il modo in cui i due gruppi parlano del tempo.
Il test del contenitore
Lo stesso risultato si è ottenuto con il test del contenitore. Gli svedesi hanno stimato facilmente il tempo passato a prescindere dal fatto che il contenitore fosse pieno completamente o solo per metà, mentre gli spagnoli credevano che fosse trascorso di più quando il contenitore era più pieno.
I bilingue
Per testare gli effetti di qualsiasi altra variabile che non sia la lingua, i ricercatori hanno condotto un esperimento simile con 74 bilingue spagnolo-svedesi. Solo questa volta, i partecipanti hanno utilizzato, per esprimere il passaggio del tempo, la parola per “durata” in entrambe le lingue. È duraciòn in spagnolo e tid in svedese. I ricercatori hanno scoperto che c’è ugualmente una preferenza. L’influenza dello spagnolo rendeva difficile capire quanti secondi passassero per riempire il contenitore. Invece quella dello svedese quanto tempo impiegasse la linea ad aumentare. I bilingue hanno superato facilmente l’esperimento. Infatti la loro abilità di stimare correttamente la durata non era intralciata dal contesto linguistico.
I bilingue hanno dimostrato un livello molto alto di flessibilità cognitiva, ovvero l’abilità di modificare i pensieri tra concetti differenti. Secondo un comunicato stampa della Lancaster University, la loro capacità di passare velocemente da una lingua all’altra, spesso inconsciamente, mostra non solo come la lingua abbia un forte impatto sulle emozioni, ma anche come il passaggio tra lingue abbia effetti benefici quando si tratta di imparare, di fare multitasking e del benessere generale. Ma, esattamente, questi vantaggi come influenzano i bilingue? Lo scopriremo.