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Non tutti i mal di schiena sono uguali, presentando una variabilità notevole nella durata, intensità dei sintomi e nella disabilità funzionale. La lombalgia, comunemente nota come mal di schiena, affligge una considerevole parte della popolazione. Le opzioni di trattamento sono molteplici, ma uno degli approcci noti è il metodo di valutazione e terapia meccanica secondo McKenzie. In questo articolo, esploreremo cos’è il metodo McKenzie, come funziona e gli esercizi ad esso associati.
Che cos’è il Metodo McKenzie?
Il metodo McKenzie è un sistema di valutazione e trattamento per i dolori alla colonna vertebrale sviluppato da Robin McKenzie, un rinomato fisioterapista neozelandese. Questo approccio adotta una terapia manuale con un’attenzione individuale e globale alla problematica del paziente. McKenzie sostiene che anche senza un trauma diretto, uno stile di vita prevalentemente sedentario, posture scorrette o movimenti ripetuti errati possono portare a modifiche strutturali nella colonna vertebrale, contribuendo al mal di schiena.
Perché alcune posture sono dannose?
Attività ripetitive o posture prolungate in flessione mettono la schiena in una posizione arrotondata, annullando le curve fisiologiche della colonna vertebrale. Il metodo mira ad eliminare il dolore presente e ripristinare la piena funzionalità della colonna durante le attività quotidiane attraverso esercizi mirati e l’educazione a una corretta postura.
Metodo McKenzie: come si imposta il trattamento?
Nella prima seduta, il terapista effettua una valutazione meccanica dopo un attento esame anamnestico e l’analisi degli effetti di alcuni movimenti e posizioni sulla sintomatologia del paziente. Successivamente, il paziente viene classificato in una delle seguenti categorie secondo McKenzie: sindrome da Derangement, sindrome da disfunzione o sindrome posturale. Basandosi su questa classificazione, il terapista sviluppa un programma di esercizi personalizzato e, se necessario, applica tecniche manuali.
Metodo McKenzie: i tipi di mal di schiena e gli esercizi
1. Sindrome da Derangement
Descrizione: coinvolge un’alterazione meccanica, spesso di natura discale, che migliora attraverso movimenti ripetuti in una specifica direzione.
Esercizio Associato: estensione lombare.
2. Sindrome da Disfunzione
Descrizione: caratterizzata da una deformazione meccanica di tessuti lesionati, risultato di traumi o degenerazione.
Esercizio Associato: lavoro mirato sulla zona interessata per ripristinare elasticità.
3. Sindrome Posturale
Descrizione: il dolore è causato da un carico meccanico protratto, migliorando con un cambio di posizione.
Esercizio Associato: esercizi di correzione posturale.
Metodo McKenzie: indicazioni e limitazioni
Gli esercizi McKenzie sono indicati per coloro che sperimentano dolore in movimenti specifici o posture, ma possono essere controindicati per chi ha dolore costante o forte in qualsiasi posizione.
Metodo McKenzie: vantaggi
Il metodo offre un approccio centrato sul paziente, coinvolgendo attivamente il soggetto nella gestione del proprio dolore. Attraverso l’educazione, si mira a prevenire le ricadute e a fornire strumenti per la gestione autonoma della schiena.
Metodo McKenzie: limiti
Il principale limite del metodo è la sua natura prevalentemente biomedica, tralasciando gli aspetti psicosociali coinvolti nel dolore cronico. La focalizzazione sul dolore potrebbe anche alimentare emozioni negative nei pazienti.
Il metodo McKenzie rappresenta un valido strumento per l’inquadramento e il trattamento del mal di schiena, ma è importante considerare la complessità del dolore muscolo-scheletrico, includendo aspetti psicologici e sociali nella gestione. La consapevolezza dei limiti e delle potenzialità di questo approccio è essenziale per garantire risultati ottimali nel trattamento del mal di schiena.