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Hai schiacciato una zanzara? Hai appena avuto la meglio su uno dei più grandi nemici dell’umanità, perché le zanzare possono essere l’animale più pericoloso al mondo. Uccidono più di un milione di persone l’anno, trasmettendo i parassiti che causano la malaria. Si tratta di una malattia che distrugge i globuli rossi e che, se non trattata, può portare a insufficienze multiorgano. Fortunatamente, in Europa e in America settentrionale la malattia è stata da tempo debellata. Ma sono ancora molte le vittime in altre zone del mondo, come Africa e Asia. La soluzione, tuttavia, potrebbe nascondersi in una pianta comunissima.
La pianta della malaria
I ricercatori hanno scoperto che, rimuovendo i fiori di una pianta infestante in aree piene di zanzare, si riducono drasticamente i casi di malaria. La scoperta è stata fatta grazie a uno studio pubblicato sul Malaria Journal. Si afferma che il numero di zanzare portatrici di malaria è diminuito del 60% laddove sono stati rimossi i fiori.
Il Mali, un paese di circa 15 milioni di persone dell’Africa Occidentale, è il primo luogo in cui si sta tentando di controllare le zanzare tramite manipolazioni ambientali. La pianta in questione, Prosopis juliflora, è una mesquite originaria del Centro e del Sud America e dei Caraibi, ma è stata importata in Africa per prevenire la deforestazione. Attualmente ricopre più di un milione di acri nel continente africano. Pare che i suoi fiori siano molto amati dalle zanzare.
Per determinare l’effetto della pianta sulle colonie di zanzare, i ricercatori sono andati nel distretto Bandiagra, in Mali, dove hanno rimosso i fiori dalle piante di P. juliflora in tre dei sei villaggi infestati dalle zanzare. Nei villaggi dove i fiori sono stati rimossi, il numero di zanzare (come dimostrano le trappole per zanzare) è diminuito di circa il 60% rispetto ai villaggi dove i fiori sono rimasti intatti.
Le zanzare e il nettare della pianta
“Le zanzare ottengono la maggior parte della loro energia dallo zucchero contenuto nel nettare dei fiori” ha dichiarato il Dr. Gunter Muller, a capo della ricerca. “I nostri risultati dimostrano che, rimuovendo questa pianta in particolare, il numero di zanzare si riduce. In particolare, diminuisce quello delle zanzare femmine adulte. Sono queste, infatti, che trasmettono il parassita della malaria agli esseri umani. La rimozione dei fiori, quindi, potrebbe trasformare le zone ad alto rischio di contagio in zone a basso rischio, rendendo possibile l’estinzione della malattia.”
I ricercatori credono, inoltre, che i fiori della P. juliflora possano servire da ammonimento per coloro che introducono piante esotiche in nuove aree. Non solo c’è la possibilità che diventino invasive per la flora e la fauna locale, ma potrebbero avere anche un effetto negativo sulla salute pubblica, proprio come fa la P. juliflora attraendo le zanzare portatrici di malaria.
La profilassi
Purtroppo, ad oggi non esiste ancora un vaccino contro la malaria. Questo perché la malattia non è trasmessa da un batterio, che sarebbe sensibile a un vaccino, ma da un parassita. L’unico modo per proteggersi è fare una profilassi, cioè una terapia protettiva prima, durante e dopo il soggiorno nei luoghi a rischio. Uno dei farmaci più diffusi oggi è il Malarone, ma non garantisce una copertura totale.
Utili sono anche accortezze come vestirsi con colori neutri e tenui, per non attirare gli insetti; evitare zone umide e paludose; spruzzarsi antizanzare potenti.