Cause delle vertigini: prova il test Dix-Hallpike

In caso di frequenti vertigini, potrebbe essere una buona idea sottoporsi al test dix-hallpike.

Cos’è la manovra di Dix-Hallpike, come si esegue e quali sono le sue funzioni? La manovra di dix-hallpike è un test medico con funzione semeiologica, utilizzato per diagnosticare una possibile vertigine posizionale benigna. Viene spesso denominata semplicemente manovra di hallpike, è uno dei principali esami possibili per stabilire la presenza o l’assenza di cupolitiasi. Queste malattie, sono disturbi meccanici dell’orecchio umano. Sostanzialmente piccole concentrazioni di calcio, denominate otoliti, si formano all’interno dell’orecchio.

Queste otoliti compromettono l’equilibrio del paziente affetto. Sia negli spostamenti avanti e indietro che in quelli sopra sotto. Nella cupolitiasi, gli otoliti si spostano nel nostro apparato dell’orecchio. Questo causa uno stimolo errato dei nostri recettori del movimento, dandoci la sensazione di ruotare anche quando siamo fermi. Fenomeno comunemente conosciuto come vertigini. Il modo migliore per diagnosticare questa malattia è il test di dix-hallpike che da eseguire su entrambi i lati del nostro corpo. Per notare la differenza di percezione e comportamento a seconda delle orecchie.

Manovra di dix-hallpike: come si esegue

Abbiamo vagamente accennato quali sono le funzioni della manovra di Dix-Hallpike, adesso vediamo come si esegue nella pratica. Ovviamente si tratta di un test che può eseguire esclusivamente un medico in quanto non è assolutamente facile farlo in autonomia e soprattutto fare la giusta diagnosi. Il paziente si siede sul lettino e ruota il capo da un lato a 45 °. A questo punto viene chiesto al paziente di passare dalla posizione seduta a quella sdraiata mantenendo il capo inclinato di circa 30° rispetto al lettino. Il medico osserverà gli occhi del paziente per alcuni secondi una possibile disfunzione. A questo punto il paziente di ritorna alla posizione seduta sempre con il capo ruotato e di nuovo il medico osserva gli occhi del paziente. Se il soggetto riscontra un breve attacco di vertigine significa che è positivo al disturbo della vertigine posizionale benigna. Anche una rotazione degli occhi è sintomo di questa positività.

In base poi alla potenza della vertigine e della rotazione sarà possibile stabilire per il medico la gravità di questa malattia. Nel caso abbiate una vertigine posizionale benigna soffrirete spesso di vertigini in caso di bruschi cambiamenti della posizione della testa. Nonostante il test riguardi i canali delle orecchie, l’udito non è interessato in alcun modo da questa malattia.

Trattamento

Per il trattamento si ricorre a un’altra pratica meccanica: la manovra di riposizionamento dei corpuscoli dei canali auricolari. Spesso l’esecuzione di semplici manovre meccaniche basta a interrompere la vertigine posizionale. In casi più gravi è possibile ricorrere a terapie differenti. Si possono utilizzare alcuni farmaci anti-vertigini come palliativi per le crisi più severe, ma nella maggior parte dei casi per guarire da questa malattia non è possibile utilizzare una terapia farmaceutica. Nel caso in cui invece le tecniche meccaniche di cui parlavamo prima non abbiano sortito l’effetto sperato rimarrà la possibilità dell’intervento chirurgico. Ovviamente non è mai troppo rincuorante dover ricorrere a interventi di chirurgia, ecco perché il trattamento chirurgico è utilizzato esclusivamente come ultima possibilità nei casi di particolare gravità.

Scritto da Amos Granata

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