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I lipidi sono dei costituenti dell’organismo presenti sia in alimenti vegetali che in alimenti animali.
Occorre, però, non confondere i lipidi con i grassi, i grassi infatti sono una parte dei costituenti della più grande famiglia dei lipidi. I più conosciuti ed utilizzati nelle riflessioni comuni sulla digestione e sul metabolismo sono quelli appartenenti alla categoria dei trigliceridi, del colesterolo e degli acidi grassi.
In realtà il fabbisogno energetico dell’organismo si ottiene solo in una bassissima percentuale dagli zuccheri, infatti, la maggior parte si ottiene dal metabolismo dei lipidi, che nelle riserve organiche arrivano quasi ai 10 kg.
L’importanza di un corretto assorbimento e smaltimento di lipidi è fondamentale perché gli acidi grassi possono rimanere in circolo per molto tempo, anche quando non sono più necessari al fabbisogno energetico, compromettendo però la salute dell’organismo, causando disturbi cardio circolatori come l’ictus o l’infarto.
Metabolismo dei lipidi
Sintesi epatica delle lipoproteine
Le lipoproteine che sono sintetizzate dal fegato trasportano trigliceridi e colesterolo endogeni che circolano continuamente nel sangue, per poi essere captati dai tessuti periferici ed in ultimo eliminati dal fegato.
Le VLDL, le Very Low Density Lipoproteins, contengono l’apoproteina B-100 e sono sintetizzate dal fegato che riesce a liberarsi dei trigliceridi in eccesso derivanti dagli acidi grassi che circolano nel plasma e grazie all’intervento dell’apolipoproteina C2, riesce a scindere in acidi grassi liberi e glicerolo, che poi sono assorbiti dalle cellule.
Le lipoproteine a bassa densità, Low-Density lipoproteins, LDL, sono invece i prodotti del metabolismo delle VLDL e delle IDL e sono le proteine più ricche di colesterolo. Almeno il 60% delle LDL viene eliminato dalla sintesi epatica.
Le LDL non processate nella sintesi epatica si avviano al processo di ossidazione e si depositano nelle arterie provocando un processo infiammatorio, che a sua volta attiva la risposta del sistema immunitario, in particolare linfociti T e macrofagi che migrano a livello del vaso e che inglobano le LDL, trasformandosi in cellule schiumose ricche in colesterolo.
Proprio questo processo infiammatorio, rende pericolosa per l’organismo la presenza del colesterolo in eccesso.
Digestione dei lipidi
La digestione dei lipidi è profondamente condizionata dalla scarsa solubilità di questi ultimi in acqua, questo infatti comporta l’aggregazione dei grassi quando si trovano nell’ambiente acquoso del tubo digerente, prevalentemente composto da saliva, secrezioni gastriche intestinali, pancreatiche e biliari.
Aggregandosi in macromolecole isolate dalla componente idrofila del chimo, il processo digestivo si complica notevolmente, perché gli enzimi deputati alla digestione dei grassi, hanno la capacità di aggredire e metabolizzare solo i lipidi in superficie ed incontrano notevoli difficoltà ad aggredire la goccia al suo interno. Nello stomaco poi, mediante la lipasi gastrica, vengono attaccati i trigliceridi e questo enzima, nelle 2-4 ore in cui il cibo rimane nello stomaco, riesce a digerire dal 10% al 30% dei lipidi alimentari.
La digestione dei lipidi prosegue nel duodeno, dove viene riversato l’enzima della lipasi pancreatica, la cui azione digestiva è facilitata dai sali biliari presenti nella bile. I sali biliari si inseriscono nelle gocce lipidiche mediante la loro porzione liposolubile e riducono la coesione tra i vari trigliceridi facilitando l’attività digestiva delle lipasi pancreatiche. Le gocce lipidiche diventano sempre più piccole, dato il continuo rimescolamento del contenuto intestinale.
Questo processo di emulsione è irreversibile e la riduzione delle gocce lipidiche consente alla superficie di contatto delle lipasi di aumentare notevolmente l’efficacia digestiva di questi enzimi.
Risultati della digestione lipidica
I prodotti finali della digestione lipidica sono gli acidi grassi liberi, i monogliceridi ed i lisofosfolipidi derivanti dalla digestione dei fosfolipidi e man mano che si formano escono dalle gocce lipidiche e si accumulano in piccole strutture solubili, le micelle, che li veicolano fino agli enterocoliti che sono deputati al loro assorbimento.
Un ruolo fondamentale è svolto dunque dalla bile, infatti, se non fosse riversata nell’intestino, gran parte dei grassi assunti con gli alimenti, verrebbero espulsi in forma non digerita, provocando il fenomeno della steatorrea.